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Articolo 21 GRUPPI

‘Parole non Pietre’: appuntamento a Roma dal 28 febbraio

Per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme.” Il richiamo con cui papa Francesco apre il Messaggio per la 54esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, reso noto oggi, guida l’iniziativa “Parole, non Pietre“, che Articolo 21, con Fnsi, UsigRai Ordine dei Giornalisti del Lazio e tante altre realtà, ha organizzato per il 28, 29 febbraio e 1 marzo a Romacon la sessione di apertura presso la sede di Civiltà Cattolica, e con una serie di incontri in luoghi simbolo di dialogo della Capitale.

Credenti di diverse fedi e non credenti si ritroveranno per un confronto e per consolidare l’alleanza sui valori comuni a cui si ispira ilManifesto per una informazione e comunicazione contro le parole di odio, lanciato un anno fa, sottoscritto da tante e tanti, e che trova nuovo slancio oggi, grazie alle parole del Messaggio di Francesco: “Spesso sui telai della comunicazione, anziché racconti costruttivi, che sono un collante dei legami sociali e del tessuto culturale, si producono storie distruttive e provocatorie, che logorano e spezzano i fili fragili della convivenza. Mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e falsamente persuasivi, colpendo con proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia l’uomo di dignità.” e ancora: “In un’epoca in cui la falsificazione si rivela sempre più sofisticata,  raggiungendo livelli esponenziali (il deepfake), abbiamo bisogno di sapienza per accogliere e creare racconti belli, veri e buoni. Abbiamo bisogno di coraggio per respingere quelli falsi e malvagi. Abbiamo bisogno di pazienza e discernimento per riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra le tante lacerazioni dell’oggi; storie che riportino alla luce la verità di quel che siamo, anche nell’eroicità ignorata del quotidiano.” Chiunque di noi può far proprie queste frasi che racchiudono anche i principi che furono a fondamento della Costituzione e, in particolare, alla stesura dell’Articolo 21, e all’idea dell’informazione quale collante e strumento di coesione e di abbattimento delle disuguaglianze. Per ribadire questi principi e rilanciare l’impegno comune per costruire una comunicazione basata sulla fratellanza e sulla giustizia, ci ritroveremo e porteremo testimonianze di diverse provenienze, comunità, buone pratiche, per costruire insieme quanto auspicato da Francesco: “mentre le storie usate a fini strumentali e di potere hanno vita breve, una buona storia è in grado di travalicare i confini dello spazio e del tempo“.

(Fonte: Articolo21)

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GRUPPI Lavoro

Comunicazioni sociali, Fnsi: ‘Dal papa un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo’

«Il messaggio di papa Francesco per la 54esima Giornata delle Comunicazioni sociali è un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo. Il rispetto della verità e della dignità delle persone non è soltanto il principale antidoto contro le fake news, ma un preciso dovere professionale scolpito nella legge e in numerose Carte deontologiche, quotidianamente calpestate, spesso nel silenzio e nell’inerzia anche di chi ha il dovere di farle rispettare». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Le parole del Pontefice – aggiungono – devono far riflettere tutti i professionisti dell’informazione e riportare al centro l’impegno per contrastare il linguaggio dell’odio e per illuminare le periferie sociali e culturali dove si annida il disagio e crescono le diseguaglianze e le nuove povertà. È una sfida che la Fnsi accoglie e che porterà al centro della riflessione nel Sinodo della Stampa, momento di scambio e di confronto fra operatori dell’informazione credenti e non credenti che si aprirà il 28 febbraio nella sede di Civiltà cattolica.

(Fonte: FNSI; Immagine: Wikipedia)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi 2, più tutele per freelance e cococo, Chiarini: ‘Una riforma senza precedenti’

Giornalisti free lance e cococo: copertura sanitaria Casagit senza costi per i redditi medio-bassi, riconoscimento della maternità a rischio, ritocco delle aliquote contributive per innalzare le pensioni future; inoltre per i co.co.co, disoccupazione, copertura infortuni professionali, raddoppio della durata del congedo parentale. Sono le principali novità contenute nella riforma della Gestione separata Inpgi2 in vigore da inizio anno.

“Passi avanti tangibili, frutto collettivo di un impegno concreto e tenace – commenta Nicola Chiarini, componente del comitato amministratore Inpgi2 e responsabile lavoro autonomo del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv) – e che mettono in pratica opportunità di welfare, che in origine sono state rivendicazioni dei coordinamenti dei giornalisti atipici, freelance, precari come Refusi in Veneto”.

Nel dettaglio, ecco le nuove prestazioni:

Casagit gratuita: l’adesione alla copertura sanitaria è aperta fino al 31 gennaio e possono aderire freelance e co.co.co in regola con i contributi che, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, abbiano maturato nel triennio 2015/2017 un reddito annuo medio tra i 2.100 e i 30.000 euro. Il profilo garantisce importanti concorsi spese per prestazioni mediche frequenti come visite specialistiche, cure odontoiatriche, accertamenti clinici, pacchetti prevenzione, diarie giornaliere per ricoveri o interventi chirurgici e un assegno vitalizio in caso di non autosufficienza (riepilogo al link https://w-in.casagit.it/).

Maternità a rischio: il riconoscimento della maternità a rischio comporta, in caso di necessità comprovata dal medico, l’estensione di un mese della copertura, normalmente fissata in cinque mesi (di norma, due mesi prima e tre mesi dopo il parto).

Per i co.co.co si aggiunge il rafforzamento del congedo parentale, prolungato da tre a sei mesi e fruibile fino al terzo anno di vita del bambino e, non più, solo nel primo. Altra novità importante per i co.co.co è la disoccupazione che, in caso di perdita involontaria del rapporto di lavoro, assicura fino a sei mesi di assegno, calcolato sul 75% del reddito medio mensile di riferimento con massimale di 1.328,76 euro mensili. Sempre per i co.co.co, con contratto avente retribuzione annua non inferiore ai 3.000 euro lordi, è assicurato l’indennizzo degli infortuni sul lavoro, compresi ictus e infarto del miocardio con copertura dell’invalidità eventuale ed estensione, in caso di decesso del giornalista, ai familiari.

Per assicurare la sostenibilità economica delle coperture è stato deciso un ritocco delle aliquote, proporzionato ai redditi in modo che chi più ha, sostenga con un meccanismo solidale chi ha meno. Per i co.co.co il maggior contributo è versato direttamente dall’azienda, mentre per i lavoratori autonomi “puri” la rivalsa da richiedere in fattura o ricevuta al committente sale dal 2% al 4%, sostenendo da un lato il montante pensionistico individuale, dall’altro gli interventi collettivi di welfare. Il contributo diretto del professionista non parasubordinato, che va a incrementare la pensione futura, passa, inoltre, dal 10% al 12% del reddito fino ai 24.000 euro lordi annui, quota che sale al 14% per l’eccedenza sopra tale soglia.

Modifiche, infine, anche per quel che riguarda gli adempimenti contributivi, sempre per gli autonomi “puri”: anticipata al 31 luglio la scadenza del versamento del contributo minimo in acconto per l’anno in corso e posticipata al 30 settembre la comunicazione reddituale alla gestione separata, mentre resta invariato il termine di scadenza dell’eventuale contributo a saldo, fissato al 31 ottobre. A questo link è consultabile un riepilogo in slide del complesso della riforma.

Fonte: Sindacato dei giornalisti del Veneto

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Lavoro SINDACATO

Conferenza dei Cdr: ‘Subito i tavoli su lavoro e Inpgi. Pronti a mobilitazione e sciopero’

I Comitati di redazione, riuniti con la Giunta Fnsi e le Assostampa, «si impegnano a sottoscrivere accordi che prevedano prepensionamenti solo se le assunzioni previste per legge siano assunzioni di giornalisti con contratto di lavoro giornalistico a tempo pieno», si legge, fra l’altro, nel documento approvato al termine dei lavori dell’assemblea.

La Conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione, riunita a Roma il 9 gennaio 2020 insieme con la Giunta esecutiva della Fnsi e le Associazioni Regionali di Stampa, approva la relazione del segretario generale e ribadisce «la centralità del lavoro giornalistico e di una professione la cui libertà e indipendenza sono sotto attacco, anche a causa della minaccia all’indipendenza e sicurezza dell’Istituto di previdenza dei giornalisti». È quanto si legge nel documento finale approvato al termine dei lavori dell’assemblea.

«I Cdr, in prima linea nella difesa della categoria, chiedono che il governo si faccia carico della situazione gravissima in cui versa il mondo dell’informazione e ritengono indispensabile l’avvio immediato dei tavoli sul lavoro e sulla riforma dell’editoria chiesti dalla Fnsi e promessi dal governo, oltre che sull’allargamento della platea di chi contribuisce all’Inpgi», proseguono i Comitati di redazione.

Alla vigilia della nuova stagione di prepensionamenti voluti dal governo, i Cdr, si legge ancora, «si impegnano, insieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, a sottoscrivere accordi che prevedano prepensionamenti solo se le assunzioni previste per legge siano assunzioni di giornalisti con contratto di lavoro giornalistico a tempo pieno: i colleghi in uscita non dovranno essere rimpiazzati da lavoratori non giornalisti».

I Comitati di redazione, infine, «verificheranno con attenzione e rigore che le richieste di stati di crisi siano supportate da congrui dati di bilancio e che non si torni al meccanismo della lista di attesa che ha provocato in passato la corsa ai prepensionamenti» e chiedono alla segreteria e alla Giunta Fnsi, conclude il documento, «di mettere in campo tutte le azioni di mobilitazione e di lotta, fino alla convocazione dello sciopero generale, per sostenere l’avvio dei tavoli e impedire l’ulteriore indebolimento della professione e la distruzione dell’Inpgi e degli altri enti di categoria».

Fonte: FNSI

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Articolo 21 GRUPPI SINDACATO

Il bilancio 2019 di Articolo 21 e Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige

Il seguente articolo, a firma del coordinatore di Articolo 21 del Trentino Alto Adige Roberto Rinaldi, è uscito nei giorni scorsi sulla testata di Articolo 21, quale bilancio dell’attività effettuata durante il 2019. Nel testo, si riporta in sintesi l’impegno del presidio regionale, nazionale e del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige a favore della libertà di stampa e di espressione.

Il 2019 sta terminando, è tempo di fare un bilancio consuntivo delle attività svolte dal presidio di Articolo 21 di Trento e Bolzano, insieme al Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige – Südtirol . Un anno intenso dove la collaborazione in perfetta sinergia ha permesso di dare vita insieme a numerose iniziative. Un lavoro di squadra capace di organizzare manifestazioni a carattere nazionale, oltre ad essere presenti anche in numerose altre regioni dove è stato possibile allacciare dei rapporti di scambio culturale con altre realtà unite dallo stesso intento: difendere la libertà di pensiero e di stampa, lavorare per una società civile in cui includere tutti senza discriminazioni; contrastare i linguaggi dell’odio; favorire una maggiore coesione sociale; l’impegno per difendere i cronisti minacciati da chi cerca di impedire loro che vengano raccontate le notizie anche le più scomode. Il 2019 si è aperto con un evento di rilevanza straordinaria: il ventottesimo Congresso della Federazione nazionale della stampa “L’informazione non è un algoritmo. Libertà, diritti e lavoro nell’era delle fake news”, che si è svolto a Levico Terme dal 12 al 14 febbraio con il prologo l’11 febbraio nella sala del consiglio comunale, dedicato ai giornalisti sotto attacco, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il presidente FNSI Giuseppe Giulietti, Laura Viggiano e Roberta De Maddi di Articolo 21 ed il caposervizio cultura dell’Adige Fabrizio Franchi.

Le assise della categoria giornalistica sono state dedicate alla memoria di Antonio Megalizzi, ucciso in un attentato terroristico a Strasburgo il 14 dicembre 2018. Nel corso dell’inaugurazione dei lavori congressuali si è svolto anche l’incontro con la Famiglia Megalizzi ricevuti dal presidente Giulietti, dal segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, insieme al presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi, e al segretario regionale Rocco Cerone, che è servito a lanciare l’idea di far nascere la Fondazione Antonio Megalizzi, pienamente operativa dal 23 dicembre 2019, con la concessione della personalità giuridica. Un obiettivo fortemente voluto dalla Federazione nazionale della stampa capofila di tutto il mondo del giornalismo, che ha visto il 7 giugno scorso, nella sala Depero del Palazzo della Provincia Autonoma di Trento, la presentazione della Fondazione, con tutti i rappresentanti del mondo del giornalismo insieme alla Famiglia Megalizzi che poi si è concretizzata con la firma dell’atto costitutivo davanti al notaio il 3 dicembre; siglata il giorno dell’antivigilia di Natale con il decreto del Presidente della Repubblica permettendo in modo ufficiale lo svolgimento delle attività previste dallo statuto. Considerata la complessità dell’iniziativa, l’obiettivo raggiunto entro il 2019 può essere considerato un successo corale della squadra che vi ha lavorato a supporto e a sostegno della Famiglia Megalizzi, per non far disperdere la memoria di Antonio e di conseguenza la memoria collettiva di valori e ideali che accomunano coloro che si sono impegnati nel perseguire con determinazione e caparbietà un fine difficile da raggiungere.

Nel corso dell’anno che si sta per concludere si sono susseguite molte adesioni a iniziative nazionali a cui il presidio di Articolo 21 del Trentino Alto Adige è stato invitato. Tra queste la partecipazione nel mese di marzo a Torino nel Teatro Astra per il convegno “La mafia dal sud al nord. Raccontare la mafia che cambia e le sue infiltrazioni” con l’intervento di Gian Carlo Caselli (ex procuratore della Repubblica a Palermo e Torino) che anticipava la visione dello spettacolo del Teatro delle Albe di Ravenna “Va pensiero” per la regia di Marco Martinelli e ispirato alle vicende del giornalista Donato Ungaro. La produzione teatrale verrà replicata nel mese di marzo del 2020 al Teatro Sociale di Trento dove andrà in scena preceduto da un dibattito al quale parteciperanno gli autori di “Va pensiero” Marco Martinelli ed Ermanna Montanari insieme al Procuratore della Repubblica di Trento Sandro Raimondi, Donato Ungaro, per discutere sulle infiltrazioni delle mafie anche in Trentino Alto Adige. L’evento (a cui saranno invitate le scuole superiori) è stato reso possibile dalla fattiva collaborazione tra il Centro servizi Santa Chiara, diretto da Francesco Nardelli, Teatro delle Albe, presidio Articolo 21 e Sindacato.

Nel mese di maggio si è svolta a Palazzo Geremia a Trento la prima manifestazione nazionale per la libertà di stampa alla vigilia proclamata come Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, organizzata dal Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, del Veneto, del Friuli, Articolo 21 ed FNSI, alla quale hanno partecipato molti ospiti tra i quali Asmae Dachan, Fazila Mat, Donato Ungaro, Paolo Borrometi, Monica Andolfatto, Carlo Muscatello, Giuseppe Giulietti. In quella sede è scaturita la successiva iniziativa a corollario del Festival Smart Week City di Trento, con la tavola rotonda del 21 settembre in piazza Duomo dove il presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi, uno dei 24 giornalisti italiani sotto scorta, è stato intervistato dal direttore dell’Adige Alberto Faustini sul tema della “Digitalizzazione dell’informazione: rischi, opportunità prospettive”.
Articolo 21 è stato presente, inoltre, a Verona per la presentazione del libro “Nazitalia” di Paolo Berizzi, l’inchiesta sulle formazioni neofasciste italiane. In platea era presente una delegazione della Federazione nazionale della Stampa italiana e di Articolo 21, guidata dal presidente Giuseppe Giulietti, che ha portato il saluto del Sindacato, anche a nome del segretario generale Raffaele Lorusso.

Ad affiancare Giulietti, Nicola Chiarini e Roberto Rinaldi, in rappresentanza rispettivamente dei sindacati dei giornalisti di Veneto e Trentino Alto Adige. Un modo per testimoniare vicinanza a Paolo Berizzi e sostegno all’iniziativa (alla quale sono intervenuti anche l’ex procuratore Guido Papalia e Carlo Verdelli, direttore responsabile di Repubblica, il quotidiano per cui scrive il giornalista sotto scorta per le minacce ricevute. Nella città scaligera Articolo 21 ha partecipato al corteo di protesta “Non una di meno: Verona città transfemminista” in occasione del World Congress of Families di Verona, il “Congresso delle Famiglie” e a “Nella mia città nessuno è straniero” per dire no ad ogni forma di razzismo, e sì ad una città solidale dove hanno partecipato il Centro per i Diritti del Malato e per il Diritto alla Salute – CESAIM – , Refugees Welcome Italia Onlus, la Federfarma di Verona, la CGIL Camera del Lavoro, Emergency gruppo di Verona. Il Coordinamento provinciale di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie di Verona.

Articolo 21 era presente anche al convegno “Come salvarci dalle Fake News” : un nuovo patto tra società, scuola ed informazione che si è tenuto a Rovereto durante il programma del Festival Nazionale sulla Formazione EDUCA. Alla tavola rotonda hanno partecipato Francesco Profumo, presidente della Fondazione Bruno Kessler di Trento, Manlio De Domenico, ricercatore presso la stessa FBK, Roberto Rinaldi in rappresentanza anche della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Giampaolo Pedrotti, responsabile dell’Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento e presidente di Trentino Film Commission. Nel capoluogo della Regione durante il Film Festival della Montagna e rassegna Montagna Libri curata da Luana Bisesti e con la fattiva collaborazione del direttore della libreria Ancora di Trento, Simone Berlanda, è stato presentato il libro di Antonella Napoli Il mio nome è Meriam”. Sempre in rappresentanza di Articolo 21 e Sindacato Trentino Alto Adige a Rosignano Marittimo (in provincia di Livorno) la trasferta per il “Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini” consegnato a Paolo Borrometi dal sindaco della precedente giunta Alessandro Franchi e dal presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Cosimo Ciccuti.

Restando in Toscana la delegazione di Articolo 21 ha presenziato alla rassegna “Le vie del giornalismo” a Castagneto Carducci dove si sono svolte le presentazioni dei libri “Un morto ogni tanto” di Paolo Borrometi e “Rosso mafia. La n’drangheta a Reggio Emilia”, di Nando Dalla Chiesa organizzata dal Comune di Castagneto Carducci, assessorato alla Cultura, Biblioteca Comunale e Cooperativa Microstoria, e curata da Gianpaolo Boetti giornalista ex caporedattore de La Stampa e da Elisabetta Cosci (giornalista e vice presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti). In ottobre la presenza significativa a Ronchi dei Legionari (in provincia di Gorizia) per la Giornata dedicata alla libertà di stampa e di espressione, promossa dall’associazione culturale Leali delle Notizie di cui è presidente Luca Perrino. Una manifestazione di grande importanza e valore, aderente ai principi che hanno ispirato la nascita dell’associazione Leali delle Notizie: L’articolo 21 della Carta costituzionale italiana con l’intento di parlare anche delle negate libertà di stampa che, purtroppo, insanguinano tutto il mondo. Si è potuto assistere al conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Ronchi dei Legionari, da parte dell’amministrazione comunale, al giornalista Matthew Caruana Galizia, (vincitore del Premio Pulitzer 2017), e figlio di Daphne Caruana Galizia: la giornalista maltese uccisa in un attentato nel 2017 alla quale, con il consenso della famiglia e l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, l’associazione Leali delle Notizie ha dedicato un premio.

Un resoconto che al termine riporta allo spirito del luogo che sta legando fortemente le attività di Articolo21 e del Sindacato dei giornalisti: Levico, Trento, e alla stessa Regione Trentino Alto Adige, perché qui sono state gettate le basi per continuare con altri appuntamenti che vedranno in prima fila nel corso del 2020 questa terra con la presentazione del libro “Il sogno di Antonio” di Paolo Borrometi, della Fondazione Megalizzi, una sessione della Federazione Europea dei Giornalisti e l’assise nazionale del lavoro autonomo, precario, dei free lance, che costituisce l’ossatura e la nuova frontiera del giornalismo italiano. Levico aderirà anche all’iniziativa dell’Associazione Leali delle Notizie di Ronchi per ospitare la “panchina della libertà di stampa” che verrà collocata in primavera del 2020 e ad ospitare iniziative di carattere nazionale previste da Articolo 21.

Il sindaco di Levico Gianni Beretta parteciperà anche al Sinodo dei giornalisti ad Assisi in programma il 24, 24 e 26 gennaio 2020. Il suo gesto di allestire la vetrina del suo negozio con le foto dei giornalisti assassinati dedicando loro un “grazie” ritagliato nei principali quotidiani, in occasione del Congresso della FNSI, aveva suscitato un forte apprezzamento tra i delegati presenti. 47 anni, sposato con tre figli è da sempre impegnato in attività sociale e in politica. Lo abbiamo intervistato a fine anno in occasione degli auguri e per concordare insieme alla sua amministrazione comunale le future iniziative.