Categorie
Articolo 21 GRUPPI

‘Parole non pietre’: giornalisti, studenti, artisti, istituzioni insieme contro i discorsi di odio

«I giornalisti – ha detto il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti nella seconda giornata dell’iniziativa “Parole non pietre” – devono rispettare la Costituzione che vieta squadrismo, antisemitismo, le aggressioni alle diversità e istituisce il principio di uguaglianza tra le religioni, non discrimina tra opinioni politiche e tra i sessi. Il dovere dei giornalisti è ricordare la Costituzione contrastando chi usa le parole come pietre per uccidere la diversità».

L’incontro si concentrava sul tema dell’informazione inclusiva e delle iniziative da intraprendere per promuovere una narrazione capace di costruire ponti e non muri, nell’ambito della manifestazione “Parole non pietre”, promossa dall’associazione Articolo21 con, fra gli altri, Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti del Lazio. Dopo gli incontri di venerdì 28 febbraio, nella sala “Walter Tobagi” della Fnsi si sono ritrovati rappresentanti del sindacato, di Assostampa e Ordini regionali, di associazioni, scuole, istituzioni, direttori di giornali ed emittenti, politici, artisti: tutti insieme per una grande alleanza contro i discorsi di odio che inquinano la convivenza civile.

Dopo il saluto di Roberto Natale, la Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Milena Santerini ha illustrato la relazione “La piramide dell’odio in Italia”, prodotta nella scorsa legislatura dalla commissione “Jo Cox”, con particolare attenzione riguardo al fenomeno dell’antisemitismo e alla sua diffusione tramite web e social. Il commissario Agcom, Antonio Nicita, si è poi soffermato sulle iniziative messe in campo dall’Authority nel contrasto all’hate speech, spiegando che «il linguaggio dell’odio nelle trasmissioni televisive e nei media può essere sanzionato e va denunciato».

Spazio quindi alle testimonianze di Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire e Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano. Mentre Stefano Corradino, direttore di articolo21.org, ha letto il messaggio di saluto della ministra Lucia Azzolina e Renato Parascandolo ha presentato il concorso “Rileggiamo l’articolo 34 della Costituzione” rivolto agli studenti delle scuole.

L’assessora al Turismo della Regione Lazio Giovanna Pugliese ha presentato la campagna “Io non odio”. Angelo Chiorazzo ha portato le testimonianze di alcuni ragazzi della comunità Auxilium. Federica Angeli ha raccontato la sua esperienza di giornalista sotto scorta. Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta della Fnsi e componente del Comitato esecutivo della Federazione europea dei giornalisti, ha ricordato l’impegno del sindacato dei giornalisti, non solo in Italia.

Laura Boldrini ha approfondito il tema dell’odio in rete, ricordando la Carta dei diritti di Internet e il giurista Stefano Rodotà, e portato la sua esperienza di bersaglio degli odiatori online. Mimma Caligaris ha raccontato il lavoro della Commissione pari opportunità della Fnsi che ha portato alla stesura del Manifesto di Venezia per la corretta informazione sulla violenza di genere. Luca Perrino ha spiegato come è nata l’iniziativa della “panchina della memoria”, realizzata da Cristina Visintini e donata dall’associazione Leali delle Notizie, che verrà inaugurata domenica 1 marzo al ghetto di Roma. I presidenti degli Ordini regionali e i rappresentanti delle Associazioni regionali di Stampa e dei circoli territoriali di Articolo21 hanno arricchito la giornata con gli spunti e le esperienze provenienti dai territori.

I partecipanti all’incontro hanno quindi lanciato un appello, insieme con Amnesty International, per la liberazione di Patrick Zaki, lo studente e attivista per i diritti umani in detenzione preventiva in Egitto dal 7 febbraio. Nel corso dell’incontro sono anche stati consegnati due riconoscimenti “alla carriera” al regista Giuliano Montaldo e al giornalista Vincenzo Mollica.

Una delegazione della Fnsi e di Articolo21, insieme con il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, accolti dal segretario generale Abdellah Redouane, ha infine fatto visita alla Grande Moschea e al Centro Islamico Culturale d’Italia dove verrà promossa nei prossimi mesi una nuova tappa dell’iniziativa “Parole non pietre” perché, come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 50 anni dal conferimento della Medaglia d’oro al valor militare al Comune di Stazzema, luogo dell’eccidio nazista del 12 agosto 1944, «il germe dell’odio non è sconfitto per sempre. Il timore del diverso, il rifiuto della differenza, la volontà di sopraffazione, sono sentimenti che possono ancora mettere radici, svilupparsi e propagarsi».

E dunque il contrasto all’odio e alle parole che lo alimentano deve essere un impegno costante.

Categorie
SINDACATO

Lorusso: ‘Ridurre le disuguaglianze per disinnescare il clima d’odio’

Il segretario Fnsi ha aperto nella sede della Civiltà Cattolica la tre giorni di iniziative dedicate all’importanza di promuove una informazione responsabile e inclusiva. Con lui il presidente Giulietti, il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo, il sottosegretario all’Editoria Martella, i rappresentati di Articolo21 e delle confessioni religiose. Padre Spadaro: «Usiamo le parole per costruire insieme la nostra democrazia».

Religiosi, politici e giornalisti a confronto sui temi dell’informazione e su come veicolare messaggi in grado di costruire ponti e non muri. Questo il filo conduttore della prima giornata di “Parole non pietre”, la manifestazione promossa dall’associazione Articolo21 con la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, il Centro Astalli, la Civiltà Cattolica e numerose altre realtà, in programma da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo. All’apertura dei lavori, nella sede della Civiltà Cattolica, insieme con il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro, erano presenti, fra gli altri, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti; la portavoce e il coordinatore del comitato scientifico di Articolo21, Elisa Marincola e Roberto Natale; il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo; il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella; padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di San Francesco; Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero delle Comunicazioni della Santa Sede; Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese; Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia; il disegnatore Mauro Biani, che ha donato all’iniziativa la vignetta “Parole non pietre”. La senatrice a viva Liliana Segre e Muhammad Abd al-Salam, segretario dell’Alto Comitato per l’attuazione documento sulla fratellanza, hanno inviato un video messaggio di saluto.

«Occorre una riflessione nella categoria che parta dal rispetto delle persone per contrastare la demagogia e i linguaggi dell’odio, anche affinché i giornalisti recuperino il loro ruolo nella costruzione dell’opinione pubblica. E occorre usare le parole con responsabilità, raccontando i fatti per quello che sono. Così come è necessario contrastare gli algoritmi dell’odio e della paura», ha affermato il segretario generale Lorusso, dopo l’introduzione di Elisa Marincola.

«Il confronto – ha aggiunto – può e a volte deve essere aspro, ma non può diventare una chiamata alle armi. E non si può cadere nell’inganno che la mancanza di regole nella rete si possa tradurre in libertà di offendere o nel superamento del ruolo dei professionisti dell’informazione, perché profilare gli utenti, creare le camere dell’eco significa aprire le porte alla diffusione di paure e rancori. Al contrario, il confronto è necessario per superare gli steccati e aprire la società, anche per superare quelle disuguaglianze che contribuiscono a creare il clima che genera odio. E il ruolo dell’informazione nel superare le disuguaglianze, le discriminazioni e fake news è fondamentale. L’inclusione e l’attenzione agli ultimi devono essere punti cardine di un percorso per creare una società più giusta e far sì che le parole possano tornare ad avere il loro significato e a non essere usate come pietre».

Guido D’Ubaldo ha ribadito la necessità di prendere le distanze da polemiche violente e di scegliere le parole giuste per disinnescare linguaggio di odio e per costruire ponti e non muri. Roberto Natale si è soffermato sui concetti della Carta di Assisi e ha ribadito che l’articolo 21 della Costituzione non può essere preso a pretesto per sdoganare insulti e incitamento all’odio.

«Si rovesci la tendenza in atto sul dilagare delle fake news come in questi giorni» e si punti ad un «valore dell’informazione che parta dalla attendibilità delle fonti», ha chiesto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella. «La stampa – ha aggiunto – ha un ruolo decisivo e il governo ha il dovere di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Momenti come questo hanno a che fare con la qualità della nostra convivenza. Imprescindibile il ruolo dell’informazione: le parole possono essere mezzo per ferire,  attaccare, mortificare le diversità, alzare muri, separare, creare nemici». E dunque è necessario, «un atto, che sviluppi un codice di linguaggio allontanando le parole d’odio», ha concluso.

«Vogliamo comunicare un messaggio di coesione sociale, cioè vogliamo essere uniti per costruire la nostra società. Questo incontro, in particolare, questa prima sessione, mette insieme giornalisti, politici, religiosi perché tutti noi insieme abbiamo parole per costruire insieme la nostra democrazia», ha evidenziato Antonio Spadaro.

«La sintesi delle differenze crea qualcosa di bello. La cifra della comunicazione è una contaminazione vicendevole, un’arte sviluppata attraverso la parola viva», ha osservato padre Gambetti, puntando l’attenzione sull’importanza di educare ed educarsi. Paolo Ruffini ha ricordato l’interesse della Santa Sede per i temi della manifestazione e nello specifico per il tema dell’etica degli algoritmi. Mentre Abdellah Redouane e Alessandra Trotta hanno evidenziato l’importanza di aver voluto raccogliere i punti di vista delle diverse confessioni religione.

In chiusura il monito di Giuseppe Giulietti a dar vita ad una informazione capace di costruire, anziché distrugge, ribadendo il ruolo centrale dell’intermediazione nella formazione dell’opinione pubblica e le responsabilità dei media nella costruzione di dialogo e confronto. Al termine della mattinata i presenti hanno firmato il manifesto “Parole non pietre”, realizzato dalla illustrazione di Mauro Biani.

Categorie
Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Elezioni Inpgi, sabato e domenica si vota al Sindacato TAA

Si è chiuso alle 22 di mercoledì 12 febbraio il voto telematico per il rinnovo degli organi di amministrazione e controllo della Gestione principale e della Gestione separata dell’Inpgi. Dalle rilevazioni effettuate dall’ufficio elettorale centrale dell’Ente, risultano aver votato via web 8.685 giornalisti, pari al 16,78% dei 51.751 aventi diritto.

Nel dettaglio, hanno votato: per i rappresentanti attivi al Consiglio generale 5.102 giornalisti (20,68%); per i rappresentanti pensionati al Consiglio generale 2.061 giornalisti (28,20%); per i rappresentanti degli attivi e dei pensionati nel Collegio sindacale 6.827 giornalisti (21,34%); per i rappresentanti al Comitato amministratore della Gestione separata 4.505 giornalisti (13,39%); per il rappresentante al Collegio sindacale della Gestione separata 4.450 (13,22%).

Nei tre giorni di voto online, fanno sapere dall’Inpgi, sono state gestite dagli uffici di via Nizza circa 5mila richieste di assistenza e di rilascio delle credenziali di accesso. 

In Trentino Alto Adige tutte le percentuali sono sulla media nazionale. Nella nostra regione hanno votato  per i rappresentanti attivi al Consiglio generale 101 giornalisti (16,45%); per i rappresentanti al Comitato amministratore della Gestione separata 76 giornalisti (10,19%).

Le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali proseguono sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020. In Trentino Alto Adige si vota a Bolzano presso la sede del Sindacato, in via dei Vanga 22.

Le urne resteranno aperte ininterrottamente dalle 10 alle 20. Per votare occorre un documento di identità valido e i certificati elettorali inviati a gennaio dall’Inpgi via pec o tramite raccomandata. Chi risulti sprovvisto del certificato elettorale potrà chiedere al seggio il duplicato, previa esibizione di un documento personale.

Categorie
Articolo 21 SINDACATO

Fondazione Megalizzi, una targa e un libro per ricordare Antonio

Una targa in ricordo di Antonio Megalizzi è stata inaugurata oggi, 13 febbraio, al Dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento, dove il giovane, rimasto ucciso in un attentato terroristico a Strasburgo nel dicembre del 2018, studiava. L’iniziativa è stata promossa dall’Università con la partecipazione della famiglia del giovane giornalista, dei compagni di studi, dei rappresentanti istituzionali, delle autorità militari, della città e degli esponenti della Federazione nazionale della Stampa italiana. La targa, posizionata accanto all’ulivo piantato in occasione della scomparsa, ricorda l’impegno di Megalizzi nel campo del giornalismo e della divulgazione delle istituzioni europee. “Ad Antonio Megalizzi – recita la targa – che ha inseguito il sogno di un’Europa giusta, libera e unita nella diversità attraverso la sua passione per la verità nella formazione e nell’informazione”.

Sempre a Trento, nel pomeriggio, nella sala di rappresentanza del Comune di Palazzo Geremia è stato anche presentato il libro “Il sogno di Antonio” di Paolo Borrometi. «La Fondazione Megalizzi deve tentare di capire i percorsi di Antonio e trasformarli in azione. L’operazione difficile nostra sarà quella di capire come continuare il suo percorso. Il sogno è ideale, noi dobbiamo far vivere il mondo», ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che prima dell’inizio della presentazone del libro ha lanciato un appello per la libertà di Patrick George Zaky, lo studente dell’Università di Bologna in prigione in Egitto. «Non è un reato avere delle passioni civili. Queste storie – ha aggiunto Giulietti, presente insieme con il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani – sono unite dal segno che i ponti consentono di incontrare le diversità. Se non hai i ponti non puoi incontrare gli altri».

La targa e la presentazione del libro rientrano nel programma della due giorni di eventi organizzati in occasione dell’inaugurazione della Fondazione Antonio Megalizzi che sarà presentata domani, 14 febbraio, alle 10.30, nella sala Depero del Palazzo della Provincia. Saranno presenti, fra gli altri: la presidente della Fondazione, Luana Moresco; il presidente Giulietti; il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli; l’ex presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani; l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini; il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti; il sindaco Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; la responsabile editoriale di Europhonica – Raduni, Amanda Luisa Guida.

Promossa insieme con la famiglia da Fnsi, Provincia autonoma e Comune di Trento, Università di Trento, Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai e associazioni Articolo21 e Rad-Uni, la Fondazione è nata per dare seguito all’impegno di Antonio nel raccontare e contribuire a costruire un’Europa unita e solidale.

Categorie
GRUPPI Lavoro

Comunicazioni sociali, Fnsi: ‘Dal papa un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo’

«Il messaggio di papa Francesco per la 54esima Giornata delle Comunicazioni sociali è un invito a riscoprire l’essenza del giornalismo. Il rispetto della verità e della dignità delle persone non è soltanto il principale antidoto contro le fake news, ma un preciso dovere professionale scolpito nella legge e in numerose Carte deontologiche, quotidianamente calpestate, spesso nel silenzio e nell’inerzia anche di chi ha il dovere di farle rispettare». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Le parole del Pontefice – aggiungono – devono far riflettere tutti i professionisti dell’informazione e riportare al centro l’impegno per contrastare il linguaggio dell’odio e per illuminare le periferie sociali e culturali dove si annida il disagio e crescono le diseguaglianze e le nuove povertà. È una sfida che la Fnsi accoglie e che porterà al centro della riflessione nel Sinodo della Stampa, momento di scambio e di confronto fra operatori dell’informazione credenti e non credenti che si aprirà il 28 febbraio nella sede di Civiltà cattolica.

(Fonte: FNSI; Immagine: Wikipedia)

Categorie
Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi 2, più tutele per freelance e cococo, Chiarini: ‘Una riforma senza precedenti’

Giornalisti free lance e cococo: copertura sanitaria Casagit senza costi per i redditi medio-bassi, riconoscimento della maternità a rischio, ritocco delle aliquote contributive per innalzare le pensioni future; inoltre per i co.co.co, disoccupazione, copertura infortuni professionali, raddoppio della durata del congedo parentale. Sono le principali novità contenute nella riforma della Gestione separata Inpgi2 in vigore da inizio anno.

“Passi avanti tangibili, frutto collettivo di un impegno concreto e tenace – commenta Nicola Chiarini, componente del comitato amministratore Inpgi2 e responsabile lavoro autonomo del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv) – e che mettono in pratica opportunità di welfare, che in origine sono state rivendicazioni dei coordinamenti dei giornalisti atipici, freelance, precari come Refusi in Veneto”.

Nel dettaglio, ecco le nuove prestazioni:

Casagit gratuita: l’adesione alla copertura sanitaria è aperta fino al 31 gennaio e possono aderire freelance e co.co.co in regola con i contributi che, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, abbiano maturato nel triennio 2015/2017 un reddito annuo medio tra i 2.100 e i 30.000 euro. Il profilo garantisce importanti concorsi spese per prestazioni mediche frequenti come visite specialistiche, cure odontoiatriche, accertamenti clinici, pacchetti prevenzione, diarie giornaliere per ricoveri o interventi chirurgici e un assegno vitalizio in caso di non autosufficienza (riepilogo al link https://w-in.casagit.it/).

Maternità a rischio: il riconoscimento della maternità a rischio comporta, in caso di necessità comprovata dal medico, l’estensione di un mese della copertura, normalmente fissata in cinque mesi (di norma, due mesi prima e tre mesi dopo il parto).

Per i co.co.co si aggiunge il rafforzamento del congedo parentale, prolungato da tre a sei mesi e fruibile fino al terzo anno di vita del bambino e, non più, solo nel primo. Altra novità importante per i co.co.co è la disoccupazione che, in caso di perdita involontaria del rapporto di lavoro, assicura fino a sei mesi di assegno, calcolato sul 75% del reddito medio mensile di riferimento con massimale di 1.328,76 euro mensili. Sempre per i co.co.co, con contratto avente retribuzione annua non inferiore ai 3.000 euro lordi, è assicurato l’indennizzo degli infortuni sul lavoro, compresi ictus e infarto del miocardio con copertura dell’invalidità eventuale ed estensione, in caso di decesso del giornalista, ai familiari.

Per assicurare la sostenibilità economica delle coperture è stato deciso un ritocco delle aliquote, proporzionato ai redditi in modo che chi più ha, sostenga con un meccanismo solidale chi ha meno. Per i co.co.co il maggior contributo è versato direttamente dall’azienda, mentre per i lavoratori autonomi “puri” la rivalsa da richiedere in fattura o ricevuta al committente sale dal 2% al 4%, sostenendo da un lato il montante pensionistico individuale, dall’altro gli interventi collettivi di welfare. Il contributo diretto del professionista non parasubordinato, che va a incrementare la pensione futura, passa, inoltre, dal 10% al 12% del reddito fino ai 24.000 euro lordi annui, quota che sale al 14% per l’eccedenza sopra tale soglia.

Modifiche, infine, anche per quel che riguarda gli adempimenti contributivi, sempre per gli autonomi “puri”: anticipata al 31 luglio la scadenza del versamento del contributo minimo in acconto per l’anno in corso e posticipata al 30 settembre la comunicazione reddituale alla gestione separata, mentre resta invariato il termine di scadenza dell’eventuale contributo a saldo, fissato al 31 ottobre. A questo link è consultabile un riepilogo in slide del complesso della riforma.

Fonte: Sindacato dei giornalisti del Veneto

Categorie
Lavoro SINDACATO

Nel 2020, il Trentino sarà capitale del giornalismo autonomo

«Il prossimo anno sarà interamente dedicato alla promozione del giusto compenso e del corretto riconoscimento del lavoro autonomo e precario nel giornalismo, attraverso due iniziative di portata europea e nazionale che verranno ospitate in Trentino». Lo ha detto il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, in occasione dell’incontro di fine anno organizzato dalla Provincia di Trento per i professionisti dell’informazione locale.

«Il giornalismo – ha spiegato il segretario regionale – vive da tempo una situazione di emergenza lavorativa, e i giornalisti precari e autonomi rappresentano oggi i due terzi del totale dei colleghi in attività. Si tratta di persone spesso sottopagate e costrette a lavorare senza tutele. Per questa ragione, abbiamo deciso che nel 2020 il Trentino ospiterà due appuntamenti dedicati al mondo del giornalismo autonomo, con la convezione di un’assemblea nazionale e di una commissione di lavoro della Federazione dei giornalisti europei».

Nella stessa occasione è intervenuto anche il presidcente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. «Tutelare il pluralismo dell’informazione significa tutelare la democrazia. E’ fondamentale che i cittadini abbiano modo di informarsi correttamente sui fatti e di elaborare un proprio pensiero critico, contribuendo attivamente al benessere dell’intera comunità», ha detto Fugatti, ricordando le iniziative messe in campo nel corso del 2019 dalla Provincia di Trento assieme al Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Tra le diverse collaborazioni avviate, Fugatti ha ricordato la Fondazione Antonio Megalizzi, per favorire la formazione giornalistica in ambito comunitario, e il protocollo d’intesa per la formazione nelle scuole provinciali.

All’iniziativa sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Mauro Keller e la presidente dell’Assostampa Patrizia Belli.

Categorie
Lavoro SINDACATO

Sindacato, preoccupazione per 12 licenziamenti a Obct

Il Sindacato Giornalisti Trentino Alto Adige Sued Tirol Journalistengewerkschaft, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e la UILTUCS regionale esprimono la profonda preoccupazione per gli annunciati dodici licenziamenti al Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, nel quale lavorano anche quattro giornalisti dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.

Lo affermano in una nota i segretari regionali Rocco Cerone e Stefano Picchetti all’indomani delle dimissioni del presidente del CCI Mario Raffaelli che anticipa oggi sui quotidiani locali la procedura di licenziamento collettivo.

Oltre alla mancata stabilizzazione dei lavoratori precari, al rientro di cinque dipendenti in comando alla PAT, si profila dunque un Natale amaro per altri dodici dipendenti del CCI.

ll Sindacato Regionale Giornalisti insieme alla FNSI e la UILTUCS, nell’esprimere il rammarico e l’amarezza per la chiusura espressa dalla PAT nonostante le iniziali aperture espresse personalmente dall’assessore Achille Spinelli, garantiranno il massimo dell’assistenza sindacale e legale nella difficile vertenza.

Categorie
Articolo 21 SINDACATO

Nasce la Fondazione Antonio Megalizzi. Firmato a Trento l’atto costitutivo

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico», commentano i genitori Domenico e Anna Maria, la sorella Federica e la fidanzata Luana Moresco. Con la famiglia e la Fnsi, sono enti fondatori il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, l’Usigrai, il Comune, la Provincia autonoma e l’Università di Trento, le associazioni Rad-Uni e Articolo21.

Con la firma dell’atto costitutivo da parte delle istituzioni e delle associazioni promotrici al Palazzo della Provincia, nasce ufficialmente a Trento la Fondazione dedicata ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto vittima dell’attacco terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo, nell’11 dicembre del 2018. La Fondazione è promossa dalla famiglia Megalizzi, dalla fidanzata Luana Moresco e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, assieme a Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai, Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli studi di Trento, associazione degli operatori radiofonici universitari Rad-Uni e associazione Articolo21. Alla firma era presente anche il Commissario del governo Sandro Lombardi.

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico. Da queste premesse nasce la Fondazione Antonio Megalizzi, con l’obiettivo di creare e sostenere iniziative finalizzate a favorire nella società lo sviluppo del senso critico, civile ed etico», è il commento dei genitori Domenico e Anna Maria, della sorella Federica e della compagna di Antonio, Luana Moresco, da oggi presidente della Fondazione.

«Con la firma dell’atto costitutivo – ha dichiarato da Roma il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – si suggella un’alleanza virtuosa tra il mondo del giornalismo italiano, la famiglia Megalizzi e le istituzioni locali. Si tratta di un modello unico in Italia, dove giornalisti e comunità locale si mettono a disposizione della famiglia Megalizzi per perpetuare l’ideale europeo di Antonio ed il suo sogno di fare il giornalista. Lo scopo ultimo è quello di far rivivere i sogni e le aspirazioni di Antonio Megalizzi portando avanti il suo messaggio, attualissimo, contro le fake news e i linguaggi d’odio, affinché tanti altri giovani aspiranti giornalisti senza tessera possano avere una speranza di futuro nel suo nome».

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione sarà composto da otto consiglieri: quattro nominati dalla famiglia Megalizzi e quattro dagli enti fondatori. Tra gli organi della Fondazione è previsto anche un Comitato scientifico che avrà compiti di consulenza tecnico-scientifica circa le attività che la Fondazione intende, di volta in volta, realizzare. Per la Federazione nazionale della stampa, e in rappresentanza di tutte le associazioni giornalistiche, entrerà nel Cda il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone.

Assieme ai familiari, hanno firmato l’atto costitutivo il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti; il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; il vicesegretario regionale del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, Lorenzo Basso; il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi; la presidente di RadUni, Martina Esposito.

Il presidente Giulietti ha proposto di tenere proprio a Trento il forum delle famiglie vittime del terrorismo e di consegnare gli scritti di Antonio Megalizzi contro i linguaggi di odio e contro razzismo e xenofobia alla senatrice a vita Liliana Segre.

La storia di Antonio Megalizzi, con i suoi scritti inediti, è racchiusa in un libro ‘Il sogno di Antonio’, edito da Solferino.

Categorie
Lavoro SINDACATO

Concorso Rai, ecco le mdalità stabilite dall’accordo Rai-FNSI-Usigrai

Pubblichiamo di seguito il verbale d’accordo, firmato da Fnsi, Usigrai e Rai, con tutte le modalità per partecipare al nuovo concorso Rai. L’iniziativa è mirata all’assunzione di 90 giornalisti che siano già iscritti all’Ordine nell’elenco professionisti.

“In data 29 luglio 2019, si sono incontrate la RAI Radiotelevisione Italiana e l’Unione Sindacale dei Giornalisti RAI per dar seguito a quanto previsto con l’accordo del 13 marzo 2018 in tema di politiche attive, e, più in particolare, per definire criteri e modalità dell’iniziativa di selezione pubblica ivi prevista.

Al riguardo le Parti – nel ribadire che il reclutamento del personale giornalistico avviene, di norma, tramite procedure selettive, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e pubblicità e che tale iniziativa è da inquadrarsi nell’ambito degli impegni e delle finalità assegnate alla RAI dalla Convenzione per la concessione del Servizio Pubblico e dal Contratto di Servizio 2018-2022 nonché nell’ambito degli obiettivi di rilancio e di investimento previsti dalle nuove configurazioni del Piano Industriale 2019/2021 – convengono quanto segue.

L’iniziativa in questione è finalizzata alla selezione di 90 giornalisti iscritti all’Albo dei Giornalisti – elenco professionisti alla data di scadenza del termine di presentazione delle candidature, da utilizzare in qualità di redattore con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato finalizzato, in caso di positivo inserimento in Azienda, alla successiva assunzione a tempo indeterminato, nell’ambito delle redazioni regionali indicate nell’allegato elenco.

Le sedi messe a bando sono state individuate sulla base delle esigenze d’organico stimate anche in relazione atta necessità di provvedere, nel quadro di un processo di mobilità interna definita dall’Azienda con le Testate interessate, alla sostituzione dei giornalisti da trasferire in sedi di lavoro diverse da quelle di attuale inquadramento.

Nella domanda il candidato dovrà specificare la regione o la provincia autonoma per la quale intende concorrere. Non è ammessa più di una candidatura.

La suddetta procedura selettiva si svilupperà nelle seguenti fasi.

I fase
La prima fase, che si svolge in forma anonima, si sostanzierà in un test scritto a risposta multipla (multiple choice) diretto a verificare il livello di conoscenze su tematiche attinenti la cultura generale e l’attualità (con riguardo all’ordinamento dello Stato, alle norme sulla stampa e sul sistema radiotelevisivo, alla tutela della privacy, alla deontologia, al contratto nazionale di lavoro giornalistico, al giornalismo radiotelevisivo e cross mediale), sulla specifica realtà territoriale per la quale si concorre e su nozioni di lingua inglese.

La fase si intende superata per i candidati che hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a 20 punti (sui 100 a disposizione) e che rappresentano i migliori classificati nelle graduatorie regionali secondo la ripartizione territoriale indicata nell’allegato (nel numero massimo pari a 3 volte il numero dei posti banditi su base regionale).

Tale punteggio non verrà considerato utile ai fini della formazione delle graduatorie regionali finali.

Il fase
La seconda fase avrà la seguente articolazione di prove:
– Redazione di un testo giornalistico con preassemblaggio delle immagini destinato alla TV su un argomento (a carattere regionale) scelto dalla Commissione (fino a 20 punti);
– Redazione di un testo giornalistico con preassembiaggio audio destinato alla Radio su un argomento (a carattere regionale), diverso dal precedente, scelto dalla Commissione (fino a 20 punti);
– organizzazione di un progetto cross mediale (fino a 20 punti);
– improvvisazione, in video, su un tema di attualità (su un argomento a scelta del candidato tra quelli proposti dalla Commissione, con supporto di flusso di immagini), lettura in video del testo per la TV, lettura del testo destinato alla Radio (fino a 20 punti);

III fase
La terza fase si articolerà secondo le seguenti prove:
– test e colloquio di valutazione della conoscenza della lingua inglese (fino a 6 punti); si specifica che anzichd la lingua inglese, per i candidati della Valle d’Aosta verrà valutata la lingua francese e per i candidati della Provincia Autonoma di Bolzano verrà valutata la lingua tedesca.
– colloquio conoscitivo e di orientamento, con valutazione anche del curriculum vitae (fino a 9 punti).

Al termine della suddetta procedura selettiva verranno stilate le graduatorie regionali, formate
tenendo conto del:
• punteggio ottenuto nella seconda fase (max 80pp): il punteggio ottenuto sarà considerato utile alla formazione della graduatoria finale solo se il candidato avrà ottenuto un punteggio minimo di 12/20 in ogni singola prova;
• punteggio ottenuto nella terza fase (max15pp);
• punteggio aggiuntivo derivante dal possesso dei titoli (fino a 5 punti).

La soglia minima di idoneità è fissata a 57/95 ottenuti dalla somma dei punti conseguiti in seconda fase e in terza fase.

Qualora più candidati risultino in posizione di ex aequo, viene data preferenza al candidato più giovane di età.

Risultano idonei vincitori i primi in graduatoria per ogni regione in ordine di punteggio, fino alla concorrenza delle posizioni disponibili come da elenco allegato.

Risultano idonei non vincitori i candidati che, avendo ottenuto un punteggio uguale o superiore alla soglia minima di idoneità (57/95), risultano nelle graduatone regionali in posizioni eccedenti rispetto al numero delle posizioni disponibili come da elenco allegato.

Risultano non idonei i candidati che non hanno raggiunto la soglia minima di idoneità.

In caso di rinunce o di esclusioni degli idonei vincitori ovvero di esigenze sopravvenute, si attingerà dalle predette graduatorie regionali secondo l’ordine di punteggio, ferma restando la soglia minima di idoneità sopra indicata.

L’eventuale assunzione con contratto subordinato a tempo determinato secondo le modalità suindicate sarà subordinata al mantenimento dei requisiti richiesti per la partecipazione all’iniziativa selettiva.

Successivamente all’inserimento presso la sede scelta all’atto della candidatura, il giornalista sarà tenuto alla permanenza in tale redazione per almeno 5 anni e, soltanto dopo tale termine, lo stesso potrà fare richiesta di trasferimento ad altra redazione regionale o Testata nazionale, fermo restando che tale richiesta non verrà presa in considerazione laddove non sia compatibile con le esigenze aziendali.

La Rai fa presente, inoltre, che la suddetta assunzione sarà condizionata alla rinuncia ad eventuali contenziosi pendenti con l’Azienda ovvero alla definizione di eventuali rapporti di lavoro a qualsiasi titolo instaurati con la medesima, mediante transazione in sede sindacale con espressa rinuncia da parte dell’interessato ad ogni pretesa nei confronti della Rai.

Le Parti si danno atto che il rifiuto della proposta di assunzione a termine determinerà l’esclusione dalla graduatoria finale, fatte salve le rinunce ad eventuali proposte di contratti a termine per la sostituzione di personale interno con diritto alla conservazione del posto di lavoro.

La graduatoria avrà validità per 2 anni dalla data di pubblicazione.

L’Azienda evidenzia la facoltà di procedere, in qualunque fase, alla revoca della procedura concorsuale in presenza di fondati motivi di pubblico interesse, che verranno indicati ed argomentati all’atto dell’eventuale provvedimento”.

REGIONE/ PROVINCIA POSTI A BANDO
AUTONOMA
Abruzzo 2
Basilicata 10
Bolzano (redazione di lingua italiana) 5 
Calabria 10
Campania 7
Friuli – Venezia Giulia (red. di lingua italiana) 3 
Liguria 5
Marche 5
Molise 7
Piemonte 2
Puglia 7
Sardegna 5
Sicilia 5
Trento 4
Umbria 4
Valle d’Aosta 9

TOTALE 90