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Inpgi

Contro le fake news

Il Cda dell’Inpgi a fine giugno 2021, rispondendo alla legge che imponeva il riequilibrio dei conti dell’istituto, tra le altre cose aveva previsto l’istituzione di un contributo previdenziale aggiuntivo temporaneo dell’1% su base annua per i successivi 5 anni a partire dal 1/1/2022. A fine 2021 il governo ha deciso il passaggio della previdenza dei giornalisti dipendenti nell’Inps. Il Cda dell’Inpgi ha quindi sospeso l’applicazione della delibera chiedendo un parere ai ministeri competenti i quali però ne hanno ribadito l’efficacia nei primi 6 mesi del 2022, cioè fino al passaggio definitivo all’Inps. A ottobre del 2023 l’Inps ha chiesto alle aziende il pagamento entro il 2023.

Va chiarito che, secondo la delibera approvata dal cda dell’Inpgi, non si tratta di un versamento a fondo perduto, ma di un versamento contributivo; un versamento che andrà quindi a incrementare il proprio “castelletto” che poi determinerà la pensione. Trattandosi quindi di un versamento contributivo, l’importo va a detrarre l’ammontare complessivo del reddito e quindi ad abbassare la tassazione generale che verrà automaticamente conguagliata nella propria busta paga: fino a 15.000 euro lordi è il 23%, da 15.001 a 28.000 è il 25%, da 28.001 a 50.000 euro lordi è il 35%, oltre 50.000 è il 43%.Alcuni esempi. Reddito di 40.000 euro lordi annui. Aliquota 1% su base annua 400 euro applicazione per 6 mesi 200 euro. Detrazione del 35% per l’abbassamento del reddito complessivo 70
pagamento effettivo 130 euro. Reddito di 60.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 600 euro applicazione per 6 mesi 300 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 129
pagamento effettivo 171 euro. Reddito di 80.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 800 euro applicazione per 6 mesi 400 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 172
pagamento effettivo 228 euro. Reddito di 100.000 euro lordi annui. Aliquota 1% su base annua 1.000 euro applicazione per 6 mesi 500 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 215
pagamento effettivo 285 euro. Il proprio montante contributivo, quello che cioè determinerà la pensione, viene aumentato dell’intero importo previsto dall’aliquota aggiuntiva (per redditi di 40.000 euro sono 200 euro, per quelli da 100.000 sono 500) e non da quanto trattenuto in busta paga. Un’ultima cosa. Il rispetto della legge che imponeva a Inpgi l’obbligo di tentare una manovra sui conti dell’istituto ha consentito all’istituto di presentarsi con le carte in regola alla successiva trattativa che ha portato a un risultato assolutamente non prevedibile: LE PENSIONI DEI GIORNALISTI, NONOSTANTE IL PASSAGGIO ALL’INPS, VENGONO CALCOLATE CON IL SISTEMA MISTO E CON IL SISTEMA RETRIBUTIVO FINO AL 2016. Questo fatto ha permesso di mantenere inalterate le pensioni che nel caso opposto avrebbero avuto un taglio che, per i lavoratori con maggiore anzianità, poteva arrivare anche al 30%.

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Conte: «Garanzia pubblica impossibile per l’Inpgi, lavoriamo per allargare la platea»

Aprendo la tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio tocca alcuni temi che riguardano il presente e il futuro della categoria e ribadisce la disponibilità del governo al confronto. Se l’equo compenso è «una questione molto complicata», per l’Ente di previdenza l’auspicio è che «possa camminare con le proprie gambe».

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma la disponibilità del governo a mettere in sicurezza l’Inpgi. Lo fa durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, ribadendo i vincoli di legge e l’impossibilità di qualsiasi sostegno diretto e indiretto ad una Cassa previdenziale privatizzata quale è l’istituto di previdenza dei giornalisti, e dunque l’impossibilità di perseguire l’idea di una ‘garanzia pubblica’ per l’Ente, ma anche auspicando «che si allarghi la base della platea contributiva ai comunicatori e si riesca a costruire un equilibrio finanziario ed economico che – afferma – consenta all’Inpgi di camminare con le gambe proprie. Dobbiamo lavorare insieme».

Introducendo la conferenza stampa, aperta da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid e in solidarietà dei loro familiari, Conte tocca poi alcuni temi di rilievo per la professione, dalle querele bavaglio, all’abolizione del carcere per i cronisti, fino alla definizione dell’equo compenso per i lavoratori autonomi, ribadendo l’apertura dell’esecutivo al confronto e a lavorare con i rappresentanti della categoria.

Se sull’equo compenso il premier esprime la consapevolezza che si tratta di «una questione molto complicata» e che «complici anche le difficoltà dello scenario macroeconomico, purtroppo si sta diffondendo sempre più il precariato», riguardo al carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa «si tratta – rileva – di trovare un punto di equilibrio fra il diritto fondamentale alla manifestazione del pensiero e un grumo di diritti di pari dignità costituzionale».

E ricordando, infine, che su iniziativa della ministra Lamorgese e del sottosegretario Martella è stato riattivato l’Osservatorio del Viminale sulle minacce ai cronisti, tema che «seguiamo con grande attenzione», Conte conclude osservando che sulle querele bavaglio «ci sono varie iniziative parlamentari ed è giusto si trovi una sintesi: il governo è disponibilissimo a dare il suo contributo».

(Fonte: FNSI; foto: governo.it)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Appello: precariato e sfruttamento, serve dignità del lavoro per salvare l’INPGI. Le prime 750 firme

Le prese di posizione, gli appelli, le misure attorno al salvataggio dell’istituto di previdenza dei giornalisti italiani devono partire da un principio di realtà: oggi due giornalisti su tre in Italia sono precari. Senza contratto regolare, senza tutele e senza diritti. Testate nazionali o editori locali non fa differenza. Carta stampata, Tv, digitale: lo sfruttamento dei collaboratori che oggi reggono la dorsale informativa italiana è dappertutto.

Al default sociale dei giornalisti precari concorre anche la Legge sull’equo compenso, votata dal Parlamento nel 2012 e oggi ancora lettera morta. Nonostante questo, sono spesso precari le giornaliste e i giornalisti che gettano luce sulle periferie di questo Paese, che scrivono dalle zone di camorra e delle mafie senza avere copertura di alcuna natura, e alcuna “pubblica garanzia”. Sono temi da cui attendiamo risposte dal premier Giuseppe Conte, dal Governo, dal Parlamento. Perché la precarietà rende precario lo stesso articolo 21 della Costituzione e nega il principio della “giusta mercede” e del rispetto della dignità della persona.

Qui non si tratta di contrapposizione tra giornalisti, men che meno con dei “mostri sacri” della professione. E rivolgendo l’appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, un faro che illumina il rispetto dell’Articolo 21 della Costituzione e la tutela dell’indipendenza del “Quarto potere”, non è nostra intenzione “tirare la giacchetta” – come troppo spesso accade – al presidente.  

Questo è tuttavia un grido di allarme, dolore e speranza. Si tratta di dignità del lavoro. Di dignità del lavoro nella professione giornalistica, in Italia. Quando si parla di giornalisti, di previdenza e quindi di regolarità contributiva (e retributiva) non si può tacere la realtà quotidiana di persone che lavorano 8, 10 ore al giorno con la prospettiva del 31/12, tutti gli anni, da dieci anni. E questo accade a collaboratori, cococo, false partite Iva che puntualmente vengono condotte nell’alveo del lavoro dipendente ogni volta

Questo lavoro spesso è portato avanti da persone senza un contratto stabile, senza diritti né tutele. Un alveo che, dati alla mano, non è marginale nell’economia dell’Ente di previdenza e che non si può definire in altro modo che “sfruttamento”. Precariato e sfruttamento stanno affossando l’Inpgi, e anche “la qualità della democrazia” in Italia, come sostiene Agcom nel Secondo Osservatorio sul giornalismo.

Questo appello, nato dal basso da una serie di giornaliste e giornalisti precari, in una notte – una notte – ha raccolto oltre 750 firme. Segno che non siamo soli. Segno che dobbiamo continuare a lottare per la dignità delle persone e del lavoro, per la salvaguardia e l’indipendenza della professione, e quindi di Inpgi. Segno che, oggi più che mai, nessuno si salva da solo.

L’APPELLO: Precariato e sfruttamento: dignità del lavoro per salvare Inpgi

Difendere il lavoro per salvare la professione giornalistica. Contrastare il precariato per dare maggiore solidità all’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Sono gli obiettivi che si prefigge il Comitato “Dignità delle persone, dignità del lavoro”, promosso da un gruppo di giornalisti precari con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di dare un futuro di diritti e di certezze a migliaia di giornalisti costretti a lavorare senza alcun riconoscimento e con retribuzioni vergognose.

Il nostro appello è rivolto innanzitutto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché dall’alto del suo magistero richiami il Governo e il Parlamento a rivolgere l’attenzione, con l’adozione di provvedimenti mirati.

Comprendiamo l’appello al Capo dello Stato sottoscritto da illustri colleghi in pensione e alcuni direttori per salvaguardare l’autonomia e la sostenibilità dell’Inpgi. Oltre che preoccupazione, dai sottoscrittori di quella petizione ci saremmo aspettati, però, coerenza e un po’ di autocritica. Fra loro, infatti, ci sono giornalisti pensionati che continuano a lavorare senza versare i contributi alla gestione principale dell’Inpgi. Da questo punto di vista, stupisce che chi continua a esercitare la professione, proclamandosi giornalista quando porta in tv esponenti di clan della malavita e artista quando si tratta di pagare i contributi, si preoccupi adesso della situazione dell’Inpgi. Lo stesso discorso vale per i direttori di importanti testate, che utilizzano quotidianamente giornalisti precari, senza porsi il problema dell’esiguità delle retribuzioni e della sostanziale assenza di diritti.

Riteniamo che non ci possa essere previdenza senza lavoro regolare. Per questo ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica affinché sensibilizzi Parlamento e Governo ad affrontare e risolvere il problema del precariato e dello sfruttamento nel settore dell’informazione.

Seguono firme

Domenico Affinito

Roberto Aiello

Gianmarco Aimi

Andrea Alba

Emilio Albertario

Anna Alberti

Francesca Alibrandi

Claudio Almanzi

Daniela Altimani

Marina Amaduzzi

Chiara Amati

Gioacchino Amato

Silvia Ambrosi

Francesca Ambruosi

Laura Amorosi

Mariateresa Amoruso

Antonio Andreotti

Monica Andolfatto

Gianpaolo Annese

Paolo Animato

Lucia Anselmi

Alessio Antonini

Antonella Ardito

Armando Federico Ascolese

Daniele Astolfi

Lucia Aterini

Gerardo Ausiello

Fabio Azzolini

Andreina Baccaro

Susanna Bagnoli

Ivana Baiunco

Furio Baldassi

Marcella Baldassini

Ida Baldi

Roberta Balzotti

Corrado Barbacini

Fabrizia Barbarisi

Guido Barbato

Giuseppe Gio Barbera

Massimiliano Barberis

Giorgio Barbieri

Sara Barovier

Carlo Bartoli

Marco Bartolini

Marco Baruffi

Stefania Basile

Lorenzo Basso

Maurizio Bekar

Stefano Belfiore

Valeria Bellagamba

Sandro Bennucci

Walter Berghella

Paolo Berizzi

Serena Bersani

Guido Besana

Alessandra Betto

Cristina Bianchi

Giuseppe Bianco

Alessandro Biggi

Matteo Billi

Paola Biondi

Marco Bisiach

Nazzareno Bisogni

Alessio Bocchetti

Gianpaolo Boetti

Tiziana Bolognani

Silvia Bombelli

Donata Bonometti

Giancarlo Borriello

Paolo Borrometi

Annalisa Boschini

Alberto Bragaglia

Rosi Brandi

Marco Brando

Ines Brentan

Chiara Brilli

Valentina Brini

Bruno Brunello

Claudia Brunetto

Viviana Bruschi

Christian Brusamonti

Stefano Buda

Andrea Bulgarelli

Lucio Bussi

Paolo Butturini

Rita Cacciami

Antonio Caiazza

Alessandro Calabrese

Angela Calabrese

Giuseppina Calisti

Mimma Calligaris

Elisabetta Campana

Roberta Campanella

Giada Campus

Riccardo Cannavale

Alessia Cannizzaro

Michela Canova

Rinaldo Cao

Arnaldo Capezzuto

Fabrizio Cappella

Giacomo Capuano

Dora Carapellese

Nicoletta Caraglia

Gabriele Carchella

Francesco Cardella

Chiara Carenini

Antonella Carlin

Daniele Carlon

Agnese Carnevali

Giovanna Carollo

Amalia Carosi

Giorgio Carozzi

Monica Casata

Andrea Casazza

Antonello Cassano

Antonio Castro

Marco Catalani

Maria Cava

Paolo Cavallo

Renato Cavallo

Beppe Ceccato

Patrizia Centi

Ezio Cerasi

Francesco Cerisano

Rocco Cerone

Elena Chemello

Claudio Chiarani

Simona Chiariello

Nicola Chiarini

David Ciaralli

Gisella Cicciò

Giuseppe Cipriani

Luca Cipriano

Delia Cipullo

Paola Cireddu

Linda Cittadini

Carmen Clericuzio

Gabriele Cocchi

Paola Colaprisco

Silvia Collecchia

Rocco Coletti

Luigi Colomba

Paolo Colombatti

Luca Colombo

Gianni Colussi

Roberto Conte

Matteo Contessa

Marco Conti

Coordinamento dei precari di Repubblica

Simona Coppa

Elisa Corsini

Pietro Corvi

Cristina Cosentino

Giacomo Costa

Alessandra Costante

Giuliana Covella

Tiziana Cozzi

Andrea Cremonesi

Danilo Cretara

Antonella Cripta

Massimiliano Crosato

Erika Culiat

Francesco Cutro

Giuseppe Cutro

Sandro Cuzari

Oscar D’Agostino

Paolo Dal Ben

Roberta D’Angelo

Mario D’Argenio

Renato D’Argenio

Benedetta Dalla Rovere

Rosa De Angelis

Monica De Benedetto

Olimpia De Casa

Chiara De Carli

Gerardo De Fabrizio

Annarita De Feo

Cristiano Degano

Matteo Dell’Antico

Erika Dellacasa

Gisella Dellamonaca

Piero Dellecave

Giulio Delfino

Anna Del Freo

Roberta De Maddi

Clementina De Maio

Dario De Martino

Salvatore Del Giudice

Angelo De Nicola

Prospero Dente

Alex De Palo

Veronica Deriu

Felice De Sanctis

Amalia De Simone

Francesca Des Loges

Francesca Detotto

Maurizio Di Biagio

Riccardo Di Blasi

Monica Di Carlo

Monica Di Fabio

Luca Difrancescantonio

Pietro Di Lazzaro

Chiara Di Michele

Gina Di Meo

Marzio Di Mezza

Stefania Di Mitrio

Marco D’Incà

Raffaele Dinoia

Franco Di Parenti

Roberto Di Perna

Laura Di Russo

Daniela Dirceo

Maurizio Di Schino

Lorenzo Dolce

Poljanka Dolhar

Giuliano Doro

Luciana Doronzo

Guido D’Ubaldo

Daniela D’Uffizi

Daniela Ducoli

Luciana Esposito

Salvatore Esposito

Roberto Esse

Silvia Fabbi

Nina Fabrizio

Francesco Facchini

Daniela Faiella

Carla Falcone

Marzio Fatucchi

Elio Felice

Matteo Femia

Adriana Fenzi

Maurizio Ferrari

Andrea Ferro

Erica Ferro

Salvatore Ferro

Paola Fichera

Dario Fidora

Nicola Filipovic

Guido Filippi

Raffaele Fiorella

Enzo Fontanarosa

Guido Fontanelli

Francesca Forleo

Alessandro Foroni

Elisa Forte

Walter Fortini

Maria Giovanna Fossati

Tommaso Fregatti

Doris Fresco

Silvia Gadotti

Lidia Galeazzo

Adele Galetta

Anna Galvani

Silvia Garambois

Silvia Garbarino

Valeria Garbin

Fulvio Gardumi

Giuliano Gargano

Carlo Gattai

Claudio Gelain

Lella Genzale

Luca Geronico

Francesca Ghidini

Mariachiara Giacosa

Emanuela Giampaoli

Sabino Giannattasio

Stefano Giantin

Enrico Giardini

Silvia Gigli

Roberto Ginex

Luca Ginetto

Moreno Gioli

Mauro Giordano
Marco Girella

Francesco Gironi

Gianfranco Giuliani

Silvio Giulietti

Caterina Giusberti

Patrizia Giustarini

Mirella Gobbi

Antonella Gramaglia

Domenico Gramazio

Annalisa Grandi

Marco Grasso

Vincenzo Grasso

Alessandro Grasso Peroni

Carlo Gravina

Cristina Greco

Matteo Guarda

Stefania Guernieri

Massimo Guerra

Giuseppe Guerriero

Caterina Giusberti

Maurizio Gussoni

Massimo Ieppariello

Doriana Imbimbo

Antonella Inciso

Marco Ingino

Stefano Jesurum

Desiree Klain

Giovanni Lanzi

Adele Lapertosa

Davide Lattanzi

Nevio Lavagnoli

Grazia Leone

Roberto Leone

Valentina Leone

Gabriella Leonzi

Graziella Leporati

Paolo Levi

Cristina Liguori

Paola Liloia

Roberta Lisi

Antonella Loi

Francesca Lombardi

Daniele Lo Porto

Angelo Loreto

Sara Lorusso

Emanuele Losapio

Francesco Loscalzo

Antonio Lovascio

Cristiano Lozito

Marina Lucchin

Lucia Lunghini

Giancarlo Macaluso

Matteo Macor

Marco Maffettone

Claudio Mafrici

Aldo Maggioni

Renzo Magosso

Monica Mainardi

Ivano Maiorella

Sandro Maiorella

Pier David Malloni

Giuseppe Mallozzi

Marina Mancini

Alessandra Mancuso

Claudio Mangini

Lorenzo Mansutti

Vera Mantengoli

Luca Mantovani

Paola Manzoni

Federica Marangio

Alessia Marani

Antonella Marano

Rosalia Marcantonio

Matteo Marcello

Massimo Marciano

Alessia Marconi

Achille Marelli

Valentina Maresca

Ermanno Mariani

Claudio Marincola

Emanuele Marinelli

Chiara Marsilli

Alessandro Martegani

Bepi Martellotta

Fabiana Martini

Anna Martino

Giuseppe Marzano

Enzo Massaro

Paolo Mastri

Roberto Mastroianni

Massimo Mastrolonardo

Miriam Mauti

Francesca Mazzola

Salvo Messina

Lucio Michieli

Pino Miglini

Mariangela Milani

Francesca Mineo

Enrico Mirani

Annalisa Misceo

Vera Mocella

Ina Modica

Gianni Molinari

Antonella Monaco

Giovanni Monforte

Alessandra Montalbelti

Paolo Montalto

Ciro Montanari

Alessandra Montemurro

Pietro Montone

Luca Morazzano

Tommaso Moretto

Andrea Morigi

Nicola Morisco

Lorenzo Moroni

Maurizio Moscatelli

Mattia Motta

Sam Mouazin

Olga Mugnaini

Antonella Mulè

Filippo Mulè

Gianluca Murgia

Valentina Murrieri

Carlo Muscatello

Matteo Naccari

Laura Naimoli

Francesca Nardomarino

Grazia Napoli

Roberto Natale

Giancarlo Navach

Giovanni Negri

Cristina Negro

Giorgio Neri

Walter Nerone

Andrea Nicastro

Franco Nicastro

Laura Nicastro

Lucilla Niccolini

Luigi Nicolosi

Giusy Nicosia

Alberto Nigro

Mauro Nucci

Fabio Nuccio

Angelo Oliveto

Pierpaolo Olivo

Sonia Oranges

Vito Orlando

Fabiana Pacella

Gianluca Pacella

Saverio Paffumi

Maurizio Paglialunga

Paolo Pagnanelli

Aldo Palaoro

Pierluigi Palladini

Giancarlo Maria Palombi

Angelo Pangrazio

Roberto Paolo

Elisabetta Paraboschi

Danila Paradiso

Alfonso Parziale

Vittorio Pastanella

Francesca Patanè

Serafino Paternoster

Davide Patitucci

Mara Pedrabissi

Alessandro Pellizzari

Mario Pennella

Patrizia Pennella

Giulio Perotti

Paolo Perucchini

Davide Pesce

Marco Peschiera

Daniela Pesoli

Pier Paolo Petino

Simona Petricciuolo

Angiola Petronio

Adele Piazza

Alfredo Picariello

Amedeo Picariello

Ivana Picariello

Rodolfo Picariello

Giuseppe Picciano

Monica Pietrangeli

Paolo Piffer

Renzo Pincini

Alessandro Pintimalli

Fernanda Pirani

Saimen Piroddi

Gabriella Piroli

Luigi Pisano

Simona Pisoni

Oreste Pivetta

Antonio Pizzo

Nadia Plucani

Gabriele Porro

Antonio Prigiobbo

Antonello Profita

Gabriele Porro

Marco Preve

Cristina Puglisi

Anna Puricella

Nicola Quadrelli

Gianni Quagliarella

Ivan Quiselli

Elisabetta Raffa

Marco Raffa

Alessandro Ragazzo

Roberto Raschiatore

Francesco Rataj

Piero Rauber

Claudio Reale

Roberto Reale

Marika Remondelli

Stefano Renna

Silvia Resta

Valentina Rigano

Alberto Rimedio

Giuseppe Rizzuto

Edmondo Rho

Jacopo Ricca

Federica Riccio

Renato Riccio

Gianluce Rocca

Carlotta Rocci

Maurizio Romanato

Ivo Romano

Paolo Romano

Gianluca Rossellini

Emanuele Rossi

Andrea Rossini

Ruben Rotundo

Mimmo Rubio

Roberta Ruggiero

Carla Ruocco

Sandro Ruotolo

Antonella Russoniello

Andrea Rustichelli

Giorgio Ruta

Luigi Salvati

Massimiliano Salvo

Andrea Sambugaro

Domenico Sammartino

Giorgio Santelli

Enrico Santi

Paolo Sarandrea

Dario Sarnataro

Andrea Sbardellati

Antonella Scambia

Daniela Scano

Katia Scapellato

Claudio Scarinzi

Davide Schiavon

Manuel Scordo

Roberto Secci

Simonetta Selloni

Piergiorgio Severini

Maurizio Severino

Giuseppe Sgambellone

Valentino Sgaramella

Alessandra Sgarbossa

Margherita Siani

Gian Mario Sias

Claudio Silvestri

Alberto Simone

Silvia Sinibaldi

Vassily Sortino

Ilaria Sotis

Paola Spadari
Gianfranco Summo

Fausto Spano

Giovanni Spano

Beppe Spatola

Giovanni Sperandeo

Giusi Spica

Cristoforo Spinella

Renato Spiniello

Giampiero Spirito

Nicola Sposato

Laura Squizzato

Silvia Squizzato

Chiara Spat

Gianfranco Stabile

Marco Staglianò

Giovanni Stefani

Nicola Stella

Ingrid Stratti

Rosella Strianese

Andrea Tagliaferri

Ilario Tancon

Edda Taramasco

Francesco Tartara

Chiara Tenca

Alessandra Testa

Marina Testa

Silvia Tironi

Giulio Todescan

Carmine Tolino

Pietro Trebiciani

Valerio Tripi

Marco Tripisciano

Nello Trocchia

Lorenzo Trombetta

Viviana Trombetta

Francesco Truscia

Roberto Turetta

Davide Uccella

Marco Ursano

Rosangela Urso

Alessandra Vaccari

Roberto Vacchini

Alessio Vallerga

Vincenzo Varagona

Michele Varì

Tony Vece

Marina Verdenelli

Maria Paola Vergallito

Dea Verna

Raffaele Vitali

Massimo Vitalia

Antonio Vuolo

Beppe Vigani

Laura Viggiano

Marco Vignudelli

Lucia Visca

Marco Volpati

Marzia Zamattio

Martina Zambon

Domenico Zappella

Maria Zegarelli

Massimo Zennaro

Marcello Zinola

Alessandro Zorco

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Ex fissa, confermato anche per il 2020 il pagamento della rata di 3.000 euro

Come previsto dal regolamento in vigore, il Comitato di gestione del Fondo ha stabilito l’erogazione, entro il mese di dicembre, della quota relativa all’anno in corso a tutti i giornalisti che sono in attesa di percepire l’indennità.

Anche quest’anno, il Comitato di gestione del Fondo ex fissa ha stabilito l’erogazione entro il mese di dicembre del rateo di tremila euro lordi, relativo al 2020, così come previsto dal regolamento in vigore, a tutti i giornalisti che sono in attesa di percepire l’indennità ex fissa.

Considerata l’attuale impossibilità per l’Inpgi di erogare alla Fieg altre tranche di finanziamento oneroso, Fnsi ed Editori hanno, inoltre, avviato una verifica per individuare soluzioni che possano accelerare la liquidazione di quanto dovuto ai giornalisti in attesa della prestazione.

Come confermato in più occasioni dalla magistratura in tutti i gradi di giudizio, infatti, non esiste alcuna responsabilità dell’Inpgi nella gestione del Fondo né alcuna rivendicazione può essere promossa nei confronti della Fnsi, in quanto l’obbligo di alimentare il Fondo è esclusivamente in capo agli Editori.

(Fonta: FNSI)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi 2 : con il decreto “Agosto”, al via il bonus da 1.000 euro. Già liquidati 9.688 bonus

La pubblicazione del Decreto agosto n. 104 del 14 agosto 2020 – in vigore dal 15 agosto – ha dato il via libera al pagamento del Bonus Covid-19 per il mese di maggio. L’importo – che non concorre a formare base imponibile a fini fiscali – è innalzato a 1.000 euro e viene esteso anche a coloro i quali hanno chiuso la partita IVA entro il 31 maggio 2020.

Sulla base di quanto stabilito nel Decreto, l’erogazione del Bonus avviene su un “doppio binario”:

– erogazione dell’indennità di maggio in automatico, nei confronti di tutti i colleghi che hanno già usufruito dell’analoga indennità riferita al mese di aprile 2020 e che, pertanto, non dovranno presentare alcuna domanda;
– possibilità di presentare domanda per ottenere il Bonus di 1.000 euro ai colleghi che non lo hanno chiesto nei mesi precedenti ovvero coloro i quali hanno cessato l’attività entro il 31 maggio 2020.

Le nuove domande potranno essere presentate entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto cioè dal 15 agosto al 14 settembre 2020.

Possono richiedere l’erogazione coloro che:

– sono iscritti, anche in via non esclusiva, alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 fino al 23 febbraio;
– hanno conseguito, nell’anno 2018, un reddito professionale non superiore a 35.000 euro o, in alternativa, un reddito professionale compreso tra 35.000 euro e 50.000 euro avendo percepito, nel trimestre gennaio-marzo 2020 compensi inferiori di almeno il 33% rispetto ai compensi percepiti nel trimestre gennaio-marzo 2019, ovvero hanno cessato la partita IVA nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 maggio 2020. In caso di iscrizione intervenuta nel corso dell’anno 2019 o entro il 23 febbraio 2020, hanno conseguito redditi professionali non superiori ai predetti importi previsti per il 2018;
– non hanno presentato analoga istanza ad altro ente gestore di forme di previdenza obbligatorie;
– non hanno già beneficiato delle indennità previste dagli artt. 19, 20, 21, 22 (CIGS Covid) 27, 28 (Bonus autonomi iscritti alla GS INPS) 29 (lavoratori stagionali del turismo) 30 (lavoratori agricoli) 38 (lavoratori dello spettacolo) e 96 (collaboratori sportivi) del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 e dagli articoli 84, 85 e 98 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 e di non aver usufruito né del reddito di cittadinanza, né del reddito di emergenza, né delle prestazioni previste dall’art. 2 del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, del 30 aprile 2020.

Possono richiedere il bonus anche coloro che, in possesso dei predetti requisiti, hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione ai superstiti;

Le istanze potranno essere inviate ESCLUSIVAMENTE a mezzo mail, a decorrere dal 15 agosto e fino al 14 settembre 2020, avvalendosi di un apposito modulo, pubblicato sia in fondo a questo articolo che sul sito web dell’Ente www.inpgi.it.

Il modulo – che consiste in un file in formato PDF editabile – deve essere compilato ESCLUSIVAMENTE in modalità elettronica ed inviato a mezzo mail avvalendosi della funzione di spedizione automatica presente nello stesso, unitamente alla copia fronte/retro di un documento di identità.

NB: non saranno in nessun caso presi in considerazione eventuali file stampati e compilati a mano.

(Fonte: Inpgi Notizie)

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Gianfranco Piccoli nominato fiduciario INPGI per il Trentino Alto Adige

Il collega Gianfranco Piccoli, giornalista del quotidiano Trentino, è il nuovo fiduciario Inpgi per il Trentino Alto Adige. La nomina, effettuata da parte del Consiglio di amministrazione dell’istituto di previdenza, è arrivata nella giornata di oggi, assieme a quella dei fiduciari di tutte le altre regioni italiane.

Il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige esprime le proprie congratulazioni al nuovo fiduciario, augurandogli un buon lavoro.

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Marina Macelloni riconfermata presidente dell’Inpgi. Gulletta e Carotti vicepresidenti

«Ho sempre pensato che l’Istituto debba continuare ad essere un pilastro della nostra vita professionale e un punto di riferimento per i colleghi. Farò tutto il possibile perché questo avvenga e sono certa di poter contare sulla collaborazione di tutti»

Marina Macelloni è stata riconfermata presidente dell’Inpgi per il quadriennio 2020-2024. Ha ottenuto 11 voti su 14 votanti da parte del Consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, riunito mercoledì 8 luglio nella sede legale di via Nizza, a Roma.

Macelloni, 58 anni, milanese, redattore capo del quotidiano economico il Sole 24 ore, ha ringraziato il Consiglio di amministrazione per la fiducia e ha voluto ricordare la grande sfida che l’Inpgi dovrà affrontare nei prossimi mesi, quella dell’allargamento della platea contributiva. «Ho sempre pensato – ha detto – che l’Inpgi debba continuare ad essere un pilastro della nostra vita professionale e un punto di riferimento per tutti i colleghi. Farò tutto il possibile perché questo avvenga e sono certa di poter contare sulla collaborazione di tutti».

Giuseppe Gulletta, 73 anni, giornalista pensionato, è stato riconfermato vice presidente vicario dell’Istituto per il quadriennio 2020-2024, avendo ricevuto 11 voti sui 14 votanti.

Fabrizio Carotti è stato contemporaneamente eletto all’unanimità vice presidente in rappresentanza della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) con 14 voti. Direttore generale della Fieg, 56 anni, Carotti torna a ricoprire l’incarico già assunto nell’ultimo quadriennio.

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi, Marzano eletto nel nuovo Cda

Il collega Giuseppe (José) Marzano, di Bolzano, è stato confermato nel Consiglio di amministrazione dell’Isituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi). Assieme a lui sono stati eletti Marina Macelloni (con 25 preferenze), Giuseppe Gulletta (18), Ida Baldi (16), Domenico Affinito (11), Elena Polidori (10), Daniela Stigliano (10), Carlo Parisi (6), Claudio Scarinzi (5), Massimo Zennaro (5 voti).

Il Cda è stato nominato dal Consiglio generale dell’Inpgi. Il seggio elettorale presieduto dal direttore generale dell’Ente, Mimma Iorio, coadiuvata da 4 scrutatori e dalla presenza del notaio con funzione di segretario verbalizzante, ha registrato 60 voti validi.

La presidente uscente Marina Macelloni

Il nuovo Consiglio di amministrazione si riunirà mercoledì 8 luglio per procedere all’elezione del nuovo presidente, del vicepresidente vicario e del vicepresidente indicato dalla Fieg.

Il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige (SJG) si congratula con il collega per la nomina, e augura a tutto il Cda un buon lavoro.

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Inpgi, Massimo Marciano eletto rappresentante della Gestione separata

Insieme con Nicola Chiarini sarà anche componente del Consiglio generale dell’ente. L’elezione nel corso della riunione del nuovo Comitato amministratore tenuta oggi a Roma.

Il nuovo Comitato amministrato della Gestione previdenziale separata dell’Inpgi, riunito oggi, mercoledì 24 giugno 2020, a Roma, ha eletto – come da previsione statutaria – i suoi due rappresentanti in seno al Consiglio generale dell’Istituto. Sono il veneto Nicola Chiarini e il romano Massimo Marciano.

Il medesimo Comitato ha poi eletto lo stesso Marciano quale rappresentante della Gestione separata nel Consiglio di amministrazione dell’Ente.

Fonte: FNSI

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Bonus Covid-19, in arrivo l’indennità di aprile per gli iscritti INPGI 2

Con la pubblicazione del Decreto Interministeriale Lavoro-Economia del 29 maggio 2020, sono state definite le modalità e i termini per l’erogazione del Bonus Covid-19 a sostegno del reddito da lavoro autonomo in favore degli iscritti agli enti e casse dei professionisti che abbiano subito una riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza epidemiologica.

L’indennità in oggetto, prevista dall’art. 44, comma 2, del DL n.18/2020 e dall’art. 76 del DL 34/2020, è riferita al mese di aprile 2020 e l’importo – che non concorre a formare base imponibile a fini fiscali – è pari a 600 euro.

Sulla base di quanto stabilito nel Decreto, l’erogazione del Bonus avviene in via automatica nei confronti di tutti i colleghi che hanno già usufruito dell’analoga indennità riferita al mese di marzo 2020. Questo significa che i 9.074 beneficiari non dovranno effettuare alcun adempimento e riceveranno il nuovo Bonus direttamente mediante accredito sulle medesime coordinate bancarie comunicate in precedenza.

Ci sono, inoltre, importati novità per quanto riguarda i requisiti per accedere al beneficio, che sono stati rivisti in senso estensivo e che consentiranno di ricevere i 600 euro del mese di aprile anche a una parte dei colleghi che, in precedenza, erano esclusi.

Già il Decreto Legge Rilancio aveva eliminato l’obbligo di iscrizione in via esclusiva alla predetta Gestione ai fini della fruizione del Bonus. Con il Decreto Interministeriale viene ulteriormente allargata la platea dei potenziali beneficiari, includendo anche i colleghi che – in possesso degli altri requisiti previsti – hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione non diretta (vale a dire, i superstiti con pensione indiretta o di reversibilità).

Per quanto riguarda i requisiti reddituali riferiti all’anno 2018, inoltre, viene preso a riferimento – ai fini dei limiti di 35.000 euro oppure di 50.000 euro – esclusivamente il reddito derivante dall’attività professionale (in precedenza assumeva rilevanza il reddito complessivo, al lordo di tutte le componenti fiscalmente attive).

Possono richiedere l’erogazione anche coloro che si sono iscritti alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 (fino al 23 febbraio), sempre se in possesso dei requisiti consistenti il rispetto dei medesimi limiti di reddito.

Solo i colleghi, quindi, che – a causa dell’esistenza di un elemento ostativo oggi non più presente – non hanno presentato la domanda per ricevere l’indennità del mese di marzo (oppure che, pur avendola presentata, se la sono vista respingere per tali motivi) possono adesso presentare la domanda per beneficiare del Bonus di 600 euro riferito al mese di aprile.

Le istanze potranno essere inviate solo a mezzo mail, a decorrere dalle ore 14:00 del prossimo 8 giugno e fino alle ore 24,00 dell’8 luglio 2020, avvalendosi di un apposito modulo che sarà pubblicato nel sito web dell’Ente www.inpgi.it e il Decreto prevede che alle stesse debba essere assegnato un ordine di priorità in base alla cronologia di presentazione ai fini della successiva liquidazione.

Il modulo – che consiste in un file in formato PDF editabile – deve essere compilato esclusivamente in modalità elettronica ed inviato a mezzo mail avvalendosi della funzione di spedizione automatica presente nello stesso, unitamente alla copia fronte/retro di un documento di identità.

Questa modalità consentirà una gestione automatizzata dei flussi di dati inseriti nei relativi campi, a tutto vantaggio della riduzione dei tempi necessari per l’istruttoria delle istanze. Per questa ragione non saranno in nessun caso presi in considerazione eventuali file stampati e compilati a mano.

Nella tabella sottostante si riporta una sintesi dei requisiti, delle condizioni e delle modalità di accesso al Bonus in esame da parte dei beneficiari.

(Fonte: Inpgi notizie)