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Gli autonomi nel decreto ‘Cura Italia’: segnale positivo dal Governo

I giornalisti autonomi, precari e freelance, al pari di tutti i liberi professionisti, sono compresi nelle misure di tutela e sostegno previste dal decreto “Cura Italia”. Il risultato, che smentisce le voci inesatte diffuse da alcuni giorni sul “web”, è da ascriversi all’incessante attività di interlocuzione della Federazione della stampa italiana (FNSI), impegnata negli ultimi giorni in un confronto continuo con l’esecutivo. Le risorse per sostenere i giornalisti autonomi e le partite Iva non saranno disponibili da subito, ma verranno inserite all’interno di un decreto ministeriale adottato dal Ministero del lavoro entro trenta giorni. Per tale ragione, ha precisato il segretario generale Raffaele Lorusso, il lavoro della FNSI proseguirà anche nei prossimi giorni.

«Come preannunciato dal governo alla Fnsi nelle numerose interlocuzioni dei giorni scorsi – ha detto Lorusso – i giornalisti sono stati assimilati a tutte le altre categorie di professionisti che fanno riferimento alle Casse previdenziali private. È quindi plausibile che le misure saranno individuate di concerto con le singole casse previdenziali, Inpgi compreso, in tempi auspicabilmente brevi».

L’inserimento dei giornalisti autonomi all’interno del decreto, con tutela pari a quella di tutti i liberi professionisti, rappresenta un segnale importante per la categoria, e un implicito riconoscimento del ruolo centrale dell’informazione da parte del Governo guidato da Giuseppe Conte. «Ci auguriamo – ha commentato Mattia Motta, presidente della Commissione lavoro autonomo FNSI – che questo traguardo si possa riverberare positivamente anche sui lavori del Tavolo per l’equo compenso. Allargare le tutele retributive ai lavoratori non dipendenti è di vitale importanza per l’intera compagine giornalistica».

Il provvedimento, nello specifico, prevede per i professionisti la costituzione di un fondo per il reddito di “ultima istanza”. Si tratta di uno strumento per il riconoscimento di una indennità economica ai lavoratori. Alla definizione del  decreto che dovrà essere emanato, nell’arco di un mese, dal Ministero del lavoro concorreranno tutti gli istituti previdenziali delle professioni ordinistiche, tra cui l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi).

Per evitare la diffusione di notizie false, che trovano terreno di propagazione tra lavoratori sotto pressione a causa della diminuzione del carico lavorativo, il coordinamento dei lavoratori giornalisti autonomi, precari e freelance di #ControCorrente ha lanciato un appello alla responsabilità. «Ci troviamo – si legge nel testo – in un momento in cui è richiesta a tutti serietà e responsabilità. Ci sono persone che hanno lavorato per giorni e continueranno a farlo in silenzio e con onestà. Non lasciamo che il loro sforzo per la categoria sia confuso con le manie di protagonismo elettorale di pochi».

(Fonte: Articolo21)