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Inpgi 2, più tutele per freelance e cococo, Chiarini: ‘Una riforma senza precedenti’

Giornalisti free lance e cococo: copertura sanitaria Casagit senza costi per i redditi medio-bassi, riconoscimento della maternità a rischio, ritocco delle aliquote contributive per innalzare le pensioni future; inoltre per i co.co.co, disoccupazione, copertura infortuni professionali, raddoppio della durata del congedo parentale. Sono le principali novità contenute nella riforma della Gestione separata Inpgi2 in vigore da inizio anno.

“Passi avanti tangibili, frutto collettivo di un impegno concreto e tenace – commenta Nicola Chiarini, componente del comitato amministratore Inpgi2 e responsabile lavoro autonomo del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv) – e che mettono in pratica opportunità di welfare, che in origine sono state rivendicazioni dei coordinamenti dei giornalisti atipici, freelance, precari come Refusi in Veneto”.

Nel dettaglio, ecco le nuove prestazioni:

Casagit gratuita: l’adesione alla copertura sanitaria è aperta fino al 31 gennaio e possono aderire freelance e co.co.co in regola con i contributi che, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, abbiano maturato nel triennio 2015/2017 un reddito annuo medio tra i 2.100 e i 30.000 euro. Il profilo garantisce importanti concorsi spese per prestazioni mediche frequenti come visite specialistiche, cure odontoiatriche, accertamenti clinici, pacchetti prevenzione, diarie giornaliere per ricoveri o interventi chirurgici e un assegno vitalizio in caso di non autosufficienza (riepilogo al link https://w-in.casagit.it/).

Maternità a rischio: il riconoscimento della maternità a rischio comporta, in caso di necessità comprovata dal medico, l’estensione di un mese della copertura, normalmente fissata in cinque mesi (di norma, due mesi prima e tre mesi dopo il parto).

Per i co.co.co si aggiunge il rafforzamento del congedo parentale, prolungato da tre a sei mesi e fruibile fino al terzo anno di vita del bambino e, non più, solo nel primo. Altra novità importante per i co.co.co è la disoccupazione che, in caso di perdita involontaria del rapporto di lavoro, assicura fino a sei mesi di assegno, calcolato sul 75% del reddito medio mensile di riferimento con massimale di 1.328,76 euro mensili. Sempre per i co.co.co, con contratto avente retribuzione annua non inferiore ai 3.000 euro lordi, è assicurato l’indennizzo degli infortuni sul lavoro, compresi ictus e infarto del miocardio con copertura dell’invalidità eventuale ed estensione, in caso di decesso del giornalista, ai familiari.

Per assicurare la sostenibilità economica delle coperture è stato deciso un ritocco delle aliquote, proporzionato ai redditi in modo che chi più ha, sostenga con un meccanismo solidale chi ha meno. Per i co.co.co il maggior contributo è versato direttamente dall’azienda, mentre per i lavoratori autonomi “puri” la rivalsa da richiedere in fattura o ricevuta al committente sale dal 2% al 4%, sostenendo da un lato il montante pensionistico individuale, dall’altro gli interventi collettivi di welfare. Il contributo diretto del professionista non parasubordinato, che va a incrementare la pensione futura, passa, inoltre, dal 10% al 12% del reddito fino ai 24.000 euro lordi annui, quota che sale al 14% per l’eccedenza sopra tale soglia.

Modifiche, infine, anche per quel che riguarda gli adempimenti contributivi, sempre per gli autonomi “puri”: anticipata al 31 luglio la scadenza del versamento del contributo minimo in acconto per l’anno in corso e posticipata al 30 settembre la comunicazione reddituale alla gestione separata, mentre resta invariato il termine di scadenza dell’eventuale contributo a saldo, fissato al 31 ottobre. A questo link è consultabile un riepilogo in slide del complesso della riforma.

Fonte: Sindacato dei giornalisti del Veneto