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L’informazione non può essere delegata agli algoritmi

Un laboratorio nazionale di formazione giornalistica permanente sullo sviluppo di competenze e del pensiero critico sulla base delle esperienze maturate dalle Università di Padova e Bolzano e della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Ha lanciato la proposta il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti al convegno di Bolzano sull’informazione che non può essere delegata agli algoritmi dell’intelligenza artificiale, organizzato dalla LUB insieme ai Sindacati Giornalisti del Trentino Alto Adige, del Veneto e dell’Ordine regionale dei Giornalisti.

Occorre mettere a sistema sinergicamente gli studi e le ricerche sulla digitalizzazione dei processi produttivi e culturali. La AI può essere complementare nell’aiutare i giornalisti nel loro lavoro, ma certo non può e non deve sostituirne la funzione di mediazione e di interpretazione critica.

Uno degli antidoti più efficaci alle fake news è la formazione all’uso degli strumenti mediatici: servono attrezzi, alfabeti, competenze. 

A confronto studiosi di FBK, Università di Padova, Bolzano, Roma Tor Vergata, Norwegian University, Facta news, ODG di Trento e Firenze.

Nell’occasione, è stato anticipato che il 13 novembre si concluderà con la discussione delle tesi il corso di alta formazione dell’Università di Padova sulla passione dell’informazione e l’inclusione sociale.

Fra gli interventi più apprezzati quello del prof. Francesco Profumo, nella sua qualità di presidente della Fondazione Bruno Kessler da tempo impegnata nella ricerca specialistica per contrastare la disinformazione. Ed è in tale contesto che lo stesso Profumo ha dichiarato di apprezzare il “modello” inaugurato dalla Fnsi con il laboratorio di Padova e Bolzano.

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