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Giulietti a Bolzano: «Contro le fake news servono formazione e informazione»

Il presidente Fnsi lancia da Bolzano la proposta al governo di promuovere «una grande campagna nazionale sul tema dell’alfabetizzazione digitale che coinvolga Ordine dei giornalisti, Università e parti sociali». Prima del seminario, visita alla scuola media dedicata a Ilaria Alpi.

«Ci sono vere e proprie centrali organizzate di fake news il cui obiettivo è quello delegittimazione autorevolezza e competenza. Si mettono nel mirino le istituzioni pubbliche o chi fa servizio pubblico, come le Università, i giornalisti, i docenti e gli scienziati, per indebolire il principio di rappresentanza. In questo modo si mina l’universalità dei principi mediante l’annullamento dell’intermediazione, così che il capo possa relazionarsi direttamente con la folla». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, chiudendo a Bolzano il corso di formazione ‘La passione per la verità: come contrastare le fake news‘ organizzato da Libera Università di Bolzano, Ordine e Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Sindacato giornalisti Veneto, Fnsi e Articolo21.

«Vorrei che partisse da qui una proposta per il governo italiano – ha aggiunto. – Se si parla di digitalizzazione, dobbiamo chiedere che si convochino le parti sociali per parlare anche di alfabetizzazione digitale, allo scopo di far partire una grande campagna nazionale di formazione e informazione che coinvolga Ordine dei giornalisti e Università italiane».

Per il segretario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, «giornalisti e docenti universitari hanno il dovere comune di contrastare il fenomeno della diffusione scientifica delle fake news, che rappresentano non solo un attacco alla corretta informazione, ma allo stesso fondamento della nostra democrazia».

E Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti del Veneto, ha commentato: «Diamo oggi inizio ad un progetto veramente ambizioso, che si propone di contrastare le fabbriche delle false notizie, che cercano di colpire i corpi intermedi come giornalismo e istruzione, creando una nuova rete di competenze sulla base di valori condivisi».

All’incontro, moderato da Roberto Rinaldi (Articolo21), erano presenti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Mauro Keller, i professori dell’Università di Padova Laura Nota e Roberto Reale (autori del libro ‘La passione della verità’), i docenti dell’Università di Bolzano Federico Boffa e Francesco Ravazzolo; Patrick Rina, caporedattore della redazione di Bolzano di ORF Südtirol heute; Federica Megalizzi, vicepresidente Fondazione Antonio Megalizzi; Ekaterina Ziuziuk, portavoce dell’Associazione Bielorussi in Italia.

«Ciò che avviene nel nostro Paese riguarda da vicino tutta l’Europa e tutte le democrazie. Chiediamo ai giornalisti italiani di parlare di ciò che sta succedendo in Bielorussia, dove il regime di Lukashenko sta impedendo con la forza alla popolazione di avere un presidente eletto democraticamente, arrestando i professionisti dell’informazione indipendenti e i manifestanti», è l’appello lanciato Ziuziuk.

«Abbiamo il compito di illuminare quello che sta succedendo in Bielorussia e accendere un faro ovunque vi siano a rischio i valori della libertà», la risposta del presidente Giulietti.

Prima dell’inizio del seminario, una delegazione del sindacato ha incontrato la dirigente scolastica della scuola media in lingua italiana “Ilaria Alpi” Sabine Giunta. Nel corso dell’incontro, Giulietti ha ringraziato la dirigente per aver voluto ricordare l’impegno professionale della giornalista del Tg3, assassinata a Mogadiscio nel 1994 assieme al cineoperatore Miran Hrovatin. «Sbaglia chi pensa che una targa sia solo commemorazione, perché porta a delle conseguenze tangibili: ricordare significa seminare. In questa scuola si è iniziato un percorso di educazione civica nel rispetto della nostra Carta costituzionale», ha detto il presidente della Fnsi.