Categorie
Articolo 21 SINDACATO

#ControCorrente: impegno per la salvaguardia dell’Inpgi

Si è riunito per la prima volta il coordinamento di #ControCorrente, la casa dei giornalisti che intendono contribuire in modo positivo e concreto a un reale rinnovamento della professione, per far sì che il mondo dell’informazione sia strumento al servizio della democrazia nel rispetto dei valori della nostra Costituzione.

La difesa della libertà di informazione si pratica attraverso misure concrete di difesa del pluralismo, di contrasto alle querele temerarie, di vigilanza per sventare violenze e intimidazioni nei confronti di chi fa cronaca, ma anche con il rispetto della dignità del lavoro e la salvaguardia degli istituti di categoria creati e sostenuti grazie alla lungimiranza e al sacrificio di generazioni di giornalisti. #ControCorrente vuole essere punto di riferimento per chi ha a cuore l’affermazione di un progetto di riforma che, nel rispetto dei valori, sappia dare riconoscimento e dignità anche alle nuove forme attraverso cui oggi si sviluppa il giornalismo.

Il coordinamento di #ControCorrente ritiene necessaria una strategia unitaria di tutti gli enti di categoria per affrontare positivamente le emergenze che affliggono il mondo del giornalismo: dal futuro dell’Inpgi, alla riforma della professione, dalla piaga delle querele bavaglio agli interventi a sostegno del pluralismo dell’informazione. Per questo è indispensabile un gioco di squadra che non può essere pregiudicato da inopportune invasioni di campo. A ciascuno compete far fronte alle emergenze con senso di responsabilità. #ControCorrente ha il dovere di impegnarsi per continuare a garantire un gruppo dirigente saldo e responsabile alla guida dell’Inpgi, condizione fondamentale per poter assicurare la salvaguardia dell’istituto stesso.

Il coordinamento si sforzerà di dare sostanza e continuità a questo impegno e per questo convocherà nelle prossime settimane un’assemblea nazionale nella quale raccogliere idee e proposte e rilanciare il dibattito sul futuro del giornalismo a partire dalle idee e dai programmi di #ControCorrente.

(Fonte: Assostampa regionali)

Categorie
Formazione GRUPPI SINDACATO

Contrasto alla disinformazione, firmato protocollo tra FNSI e Università di Padova

L’alleanza fra l’Università di Padova, la seconda più antica d’Italia, e la Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, da oggi è realtà. Il magnifico rettore Rosario Rizzuto e il segretario generale Raffaele Lorusso hanno firmato, nella storica sede del Bo, il protocollo che dà avvio all’impegno condiviso di mettere in pratica un percorso formativo multidisciplinare per contrastare la disinformazione e le fake news. Come? Fornendo strumenti pratici a giornalisti e studenti, quindi ai cittadini, per costruire un pensiero critico che è la base sia per un buon giornalismo che per una cittadinanza consapevole, la quale può e deve pretendere di essere informata correttamente.

«Siamo l’università della libertà, assunto declinato anche nel nostro motto Universis Patavina Libertas – ha detto il professor Rizzuto – e per questo tesa sempre più ad aprirsi alla società in un’ottica di sostenibilità soprattutto culturale e di inclusione sociale per garantire a tutti il diritto allo studio, all’istruzione e di conseguenza all’informazione sancito dalla Costituzione. La stampa si prende il medesimo impegno e questo non può che farci piacere. La condivisione dei temi è sempre una crescita. Perché, come ricordo sempre, l’università deve essere ambiziosa ma non presuntuosa».

Parole sposate appieno anche da Lorusso, che ha ringraziato il Sindacato giornalisti Veneto per avere aperto la strada che ha condotto a questo accordo pilota in Italia e la stessa Università per la disponibilità da subito dimostrata. «Il laboratorio contro le fake news sarà strumento per arginare la deriva imposta dalla falsa credenza che l’iperconnettività possa fare a meno delle competenze,  quelle del giornalista, quelle del medico, quelle del docente, quelle dell’avvocato. Così si distrugge – ha sottolineato ancora Lorusso – il contesto democratico e la società solidale. L’uso distorto degli algoritmi che crea comunità chiuse e che crescono in un contesto autoreferenziale spesso su e con notizie false, alimenta il pregiudizio, l’odio, il rifiuto del confronto con chi la pensa in maniera diversa da te. Per questo è fondamentale insegnare a giornalisti e cittadini i meccanismi con cui le fake news si producono, si diffondono, attecchiscono. Riportare al centro l’articolo 21 della Costituzione non è solo tutelare la libertà di espressione ma anche dare seguito agli articoli 2 e 3 della stessa Carta: i diritti individuali e la pari dignità sociale».

La professoressa Laura Nota, delegata del rettore in materia di inclusione e disabilità, che si è spesa fin da subito per dare concretezza al progetto, ha ribadito l’importanza e la responsabilità di formare una coscienza critica: «Con questo protocollo, frutto del lavoro di molte persone, dentro e fuori l’Ateneo, si leva una nuova voce che coniuga la conoscenza scientifica e quella esperienziale.  Le azioni formative che verranno proposte saranno diverse, dal corso di Alta formazione con laboratori multidisciplinari, ai seminari».

«Questo è solo l’inizio, abbiamo raccolto la sfida ambiziosa, ora inizia la parte più difficile e anche più avvincente che sta nel coinvolgere gli attori principali cui ci rivolgiamo, appunto i giornalisti, ma anche i docenti che mettono a confronto le rispettive competenze-esperienze per una ricaduta concreta nella pratica quotidiana», ha concluso Monica Andolfatto, segretaria regionale di Sgv, che ha ricordato il contributo prezioso e sostanziale dato dai colleghi Enrico Ferri, Roberto Reale, Massimo Zennaro, con il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.

Fonte: Fnsi; Sindacato dei giornalisti del Veneto)

Categorie
Articolo 21 Giornalisti minacciati GRUPPI

Borrometi a Trento Smart City: ‘Il giornalista ha il dovere di non perdere la bussola’

  • di Roberto Rinaldi

Trento Smart City Week 2019,  nei giorni di un’estate tardiva, è arrivato come ospite della manifestazione dedicata ai “cittadini al tempo del digitale” Paolo Borrometi giornalista e presidente dell’Associazione Articolo 21, invitato a parlare di un tema attuale e controverso come la “digitalizzazione dell’informazione: rischi, opportunità, prospettive”, intervistato da Alberto Faustini direttore del quotidiano L’Adige di Trento presentato al pubblico del villaggio digitale in Piazza Duomo come un «buon simbolo di un certo modo di fare giornalismo che ha la necessità però di protezione. Paolo subisce per questo una vita complicata (vive con una scorta fissa) è oggi sabato 21 settembre vogliamo anche ricordare che sono trascorsi 29 anni dall’assassinio di Rosario Livatino che avrebbe compiuto 38 anni pochi giorno dopo la sua morte e definito impropriamente da Cossiga “giudice ragazzino”. Come è doveroso ricordare Giancarlo Siani ucciso prima ancora di essere stato iscritto all’Ordine dei Giornalisti, assassinato per il suo impegno nello scrivere i fatti di cronaca. Il valore della testimonianza è fondamentale per tutti noi».

«Ci sono uomini che hanno pensato di fare la cosa giusta e l’hanno difesa fino alla fine –  ha proseguito Borrometi – e noi possiamo ricordarli facendo camminare le loro idee sulle nostre gambe. Giornate come questa (la programmazione di Trento Smart City 16-22 settembre comprendeva molti appuntamenti dedicati ad argomenti e linguaggi del digitale, ndr) sono patrimonio di ognuno di noi e dobbiamo sempre ricordare chi ha fatto una cosa giusta e a difesa della Costituzione italiana e dei suoi valori. Dimentichiamo troppo spesso le vittime che hanno perso la vita per difenderla. Penso a Bruno Vespa che invita nel suo programma il figlio di Totò Rina e lo fa parlare ma il giornalista ha il diritto-dovere di informare, come previsto dall’articolo 21 della nostra Costituzione, così come il cittadino ha il diritto ad essere informato” , ma in questo caso non ravvedo la legittimità di invitarlo a Porta a Porta. Il diritto di essere informati passa dal ricordo e dalle testimonianze vive di chi non c’è più».

L’informazione al tempo dei social è viziata da molte notizie false e strumentalizzate ma «il giornalista ha sempre il dovere di non perdere la bussola del suo e nostro impegno»  – ha proseguito Borrometi che oggi è partito per gli Stati Uniti dove li verrà consegnato un premio. Si parlato anche del tema delle mafie e della condizione personale in cui è sottoposto a molte limitazioni della sua libertà. «Il problema della mafia è scomparso dall’agenda politica da molto tempo e non solo ora ma anche durante la gestione da parte degli ultimi governi che hanno preceduto quello attuale. Spesso siamo ignari e silenziosi facendo il gioco di chi opera nell’illegalità. Ci ricordiamo delle mafie solo quando sparano. Si pensa che siano scomparse ma le mafie continuano a fare i propri interessi sparando molto meno. Fanno affari nella vita di ognuno di noi e non possiamo girarci dall’altra parte. Le mafie nascono nell’arretratezza culturale, ma vogliono prosperare nelle comunità ricche. Anche in Trentino (le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio di denaro in Trentino-Alto Adige sono state 621 e di queste 177 evidenziate come operazioni di riciclaggio legate alla criminalità mafosa. Fonte Libera, ndr)».

Faustini ha poi chiesto come vive la questione dei social dove viene insultato e minacciato: «sei molto presente sui social ma li subisci anche per i commenti che ricevi».

«I social sono una straordinaria opportunità di confronto, ha detto, non possiamo passare i linguaggi d’odio, perché non devono essere la valvola di sfogo delle nostre ire, ma attraverso i social può diffondersi il rispetto delle differenze e di qualunque idea politica che abbia ognuno di noi. Noi non dobbiamo scrivere per compiacere qualcuno. Meglio perdere un minuto in più, ma tutelare la dignità delle persone di cui stiamo scrivendo».  Il direttore dell’Adige ha ricordato le inchieste pubblicate in Rete da Borrometi dove però arrivano anche messaggi intimidatori e il rapporto con il mondo digitale diventa controverso. «Io ho scoperto obtorto collo il giornalismo on line quando mi viene impedito di scrivere sul giornale cartaceo con cui collaboravo visto che il direttore negava la presenza della mafia – ha spiegato Borrometi – e in questo modo ho scoperto la Rete. Ho deciso così di fondare il sito la spia.it insieme ad altri colleghi. La Rete è una grande potenzialità per tutti, anche per noi giornalisti, ma rappresenta pure un pericolo. Antonio Megalizzi (erano presenti anche i genitori e la sua fidanzata Luana Moresco, oltre al segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige – Südtirol, Rocco Cerone e Lorenzo Basso vice segretario e membri di giunta della FNSI, ndr) sapeva contrastare le fake news rispondendo sempre sui social a chi le diffondeva. Si confrontava con chi usava il linguaggio dell’odio. Dobbiamo recuperare la credibilità anche nella nostra professione e mi spiace dire come l’Ordine dei Giornalisti abbia “dormito” su certi fatti gravi accaduti – citando anche i casi di Vittorio Feltri di Libero e Fabio Sanfilippo caporedattore Rai radio 1 – dimostrando nessun segno di vitalità. Non capisco se facendo così si tuteli Feltri o si tuteli chi viene offeso. Il giornalismo digitale oggi ha un’enorme importanza e dobbiamo verificare sempre la fonte delle notizie quando, al contrario, leggo fake news diffuse da “presunti” giornali on line». Un problema deontologico della categoria spesso eluso a dimostrazione che la cultura dell’informazione debba essere monitorata anche in chi scrive e pubblica. «È accaduto in passato di dare una notizia all’Agenzia giornalistica italiana 13 minuti prima che l’avesse l’Ansa, e questo lasso di tempo è fondamentale, ma se arrivi prima degli altri e sbagli a informare con una notizia non accertata prima, commettiamo un’errore deontologico grave. La giusta velocità va coniugata con il rispetto della notizia corretta. Quelle più lette on line sono i resoconti degli incidenti stradali ma va fatta la verifica della fonte. Mentre Paolo Borrometi rispondeva alle domande di Alberto Faustini un’artista di talento disegnava le parole chiave del dibattito corredate da simboli e fumetti: Sara Seravalle fa parte di Visual Stories di Milano e Roma ed è stata incaricata dal Comune di Trento e Provincia Autonoma di seguire con i pennarelli tutti gli eventi.

Categorie
GRUPPI Lavoro Ucsi

Il Papa alla stampa cattolica: «Dite la verità ad ogni costo»

“Un giornalismo che vuole essere in sintonia con il magistero della Chiesa, deve avere passione per la storia degli uomini, distinguere le scelte umane da quella disumane e dire la verità ad ogni costo. Non deve poi temere di comunicare le buone notizie, che generano coesione sociale”. Lo ha detto papa Francesco, in occasione dell’udienza accordata ad una folta delegazione di giornalisti italiani in occasione del 60/o anniversario dalla fondazione dell’Unione della stampa cattolica italiana (Ucsi). All’evento era presente anche una rappresentanza della sezione regionale e del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige.

“Le vostre parole raccontano il Mondo e lo modellano; i vostri racconti possono generare spazi di libertà o di schiavitù”, ha detto papa Francesco. (Qui il link del servizio su Vatican News)

“Il giornalista – che è il cronista della storia – è chiamato a ricostruire la memoria dei fatti, a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo: c’è anche una ‘parresia’ del giornalista, sempre rispettosa, mai arrogante». Lo ha detto il Papa ricevendo l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) nel suo 60/o anniversario. «Per rinnovare la vostra sintonia con il magistero della Chiesa – ha sollecitato Francesco –, vi esorto ad essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane. Perché oggi c’è una mescolanza lì che non si distingue, voi dovete aiutare in questo”. 

Questo significa, ha proseguito, “anche essere liberi di fronte all’audience: parlare con lo stile evangelico: ‘sì, sì’, ‘no, no’, perché il di più viene dal maligno (cfr Mt 5,37)”. Per il Papa, “la comunicazione ha bisogno di parole vere in mezzo a tante parole vuote. E in questo avete una grande responsabilità: le vostre parole raccontano il mondo e lo modellano, i vostri racconti possono generare spazi di libertà o di schiavitù, di responsabilità o di dipendenza dal potere”.

“Quante volte il giornalista vuol andare su questa strada, ma ha dietro di sé un’editoriale che dice ‘no, questo non si pubblica, questo sì, questo no’, e si passa tutta quella verità nell’alambicco delle convenienze finanziarie dell’editoriale. E finisci comunicando quello che non è vero, che non è bello e che non è buono”, ha sottolineato il Pontefice ‘a braccio’. 

“Da molti vostri predecessori – ha quindi concluso – avete imparato che solo con l’uso di parole di pace, di giustizia e di solidarietà, rese credibili da una testimonianza coerente, si possono costruire società più giuste e solidali. Purtroppo però vale anche il contrario. Possiate dare il vostro contributo per smascherare le parole false e distruttive”.

Categorie
GRUPPI

In Trient wurde die Präsentation der Antonio Megalizzi Stiftung

Dopo un lavorio silenzioso di Luana Moresco, fidanzata di Antonio, di Federica, Anna Maria e Domenico Megalizzi, si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli burocratici e tecnici della Fondazione a lui intitolata che vorrà essere custode della sua memoria, troppo presto strappato dal piombo terrorista ai suoi cari e all’Europa che studiava e documentava con i suoi reportage e le sue dirette radiofoniche da Strasburgo.

Con l’iniziativa si lancerà un ponte ideale tra ciò che Antonio Megalizzi desiderava e la concretizzazione pratica dei suoi sogni. A tale scopo, la Fondazione si occuperà principalmente di formazione e informazione.

I familiari, gli amici, i colleghi, collaborando con chiunque desideri rendersi partecipe, andranno nelle scuole e nei punti di incontro di tutta Italia a descrivere ai giovani cosa fa l’Unione Europea, discutere di attualità e tematiche di rilevanza sociale, fornire gli strumenti per riconoscere le fake news e aiutare i giovani come Antonio a realizzare il sogno di poter raccontare ai propri coetanei, e non solo, l’Europa.

Con discrezione, nel corso di questi mesi, hanno sostenuto la famiglia Megalizzi il sindacato regionale del Trentino Alto Adige Südtirol assieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, all’Usigrai, ad Articolo 21 e a RadUni. All’iniziativa hanno aderito anche la Provincia Autonoma, il Comune e l’Università degli Studi di Trento.

«Grazie alla corale buona volontà e al tradizionale solidarismo trentino – prosegue spiega il segretario del sindacato regionale Rocco Cerone – venerdì si ritroveranno attorno ad un tavolo nella sala Depero in Provincia a Trento alla presentazione ufficiale del progetto alla comunità il presidente Maurizio Fugatti, il sindaco Alessandro Andreatta, il rettore Paolo Collini, il prefetto Sandro Lombardi, il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi, il segretario del sindacato regionale dei giornalisti Rocco Cerone. Di particolare significato la presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi e del direttore delle comunicazioni sociali Cei don Ivan Maffeis, che ancora una volta vorranno testimoniare la vicinanza della Chiesa trentina ed italiana a questa famiglia che ha voluto trasformare l’immenso dolore per la tragedia vissuta, scevro da odio e rancore, in sentimenti positivi affinché la Fondazione possa germinare futuri ambasciatori di pace europei».

Da sottolineare inoltre la presenza del direttore generale della Rai Alberto Matassino, che illustrerà le ipotesi di collaborazione strategica che potrebbero essere promosse dal servizio pubblico radiotelevisivo nella formazione del giornalismo radiotelevisivo.

«Volutamente – conclude il segretario sindacale – la presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi viene calendarizzata all’indomani delle elezioni europee, per evitare qualsiasi possibile ed ipotetica strumentalizzazione politica dell’iniziativa. La Fondazione sarà il punto di riferimento privilegiato per promuovere e coordinare tutte le iniziative dei soci fondatori, ma anche di enti e soggetti esterni pubblici e privati che abbiano il comune obiettivo di perpetuare la memoria di Antonio Megalizzi».

Nell’occasione sarà lanciata l’idea della prima edizione del Premio giornalistico intitolato ad Antonio Megalizzi, promosso dal sindacato del Trentino Alto Adige/Südtirol per un giovane che si affaccia alla professione, quale strumento per farsi conoscere. Faranno parte della giuria: il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, il segretario Usigrai Vittorio di Trapani, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi, il segretario regionale del sindacato giornalisti Cerone, il presidente dell’Odg regionale Mauro Keller e un rappresentante della famiglia Megalizzi.

La consegna del Premio giornalistico si svolgerà a fine maggio 2020, durante l’assemblea annuale del sindacato regionale dei giornalisti.

La manifestazione della presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi è aperta al pubblico. Tutti i colleghi sono invitati.

Categorie
Lavoro SINDACATO

Lorusso (Fnsi): il nuovo Governo recepisca la direttive Ue sul diritto d’autore

  • di Raffaele Lorusso

Il recepimento e l’applicazione della direttiva europea sul diritto d’autore è urgente e imprescindibile anche in Italia perché attiene la tutela del lavoro, dei diritti e delle libertà. Non si tratta di mettere in discussione la libertà di accesso alla rete, ma di affermare il principio che chi utilizza il lavoro altrui, ricavandone profitti ingenti, deve essere obbligato a remunerarlo. Il lavoro giornalistico, come molte altre opere dell’ingegno, viene quotidianamente saccheggiato dai giganti della rete, che ricavano profitti sia con la raccolta pubblicitaria sia con il traffico dei dati, senza peraltro pagare le tasse in Italia. Un meccanismo infernale che sta mettendo in ginocchio le aziende editoriali, con riflessi fortemente negativi sul mercato del lavoro.


Finora il governo italiano, fra i più accesi oppositori della direttiva europea sul copyright, ha ignorato il problema. Non poteva essere diversamente, considerato il pregiudizio ideologico nei confronti dell’informazione e di tutti i corpi intermedi della società. Il tema è rimasto fuori dai cosiddetti Stati generali dell’editoria, convocati dal governo uscente, dove invece ha prevalso un’impostazione diretta a indebolire l’informazione professionale con tagli al fondo del pluralismo dell’informazione, colpire il lavoro regolare e moltiplicare i bavagli per i giornalisti, nel tentativo di abolire le domande e di cancellare il pensiero critico.


La FNSI chiede al nuovo governo, se nascerà, forte discontinuità. A cominciare dalla cancellazione dei tagli e dai bavagli. Al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ringraziamo per aver voluto fare insieme con la Fnsi la sua prima uscita pubblica sui temi dell’informazione, chiediamo di far sì che le istituzioni europee vigilino sul recepimento e sulla corretta applicazione della direttiva europea sul copyright e promuovano iniziative per richiamare gli Stati membri sul valore essenziale che riveste l’informazione per la tenuta delle istituzioni democratiche.

Categorie
Lavoro SINDACATO

Nuove opportunità per giovani aspiranti giornalisti

C’è tempo fino al 15 luglio per presentare la propria candidatura al programma europeo Youth4Regions rivolto agli aspiranti giornalisti tra i 18 e i 30 anni. In palio una settimana a Bruxelles dove i giovani potranno seguire corsi di formazione e conoscere gli esperti del settore.

Il programma europeo Youth4Regions, promosso dalla Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione UE, intende accrescere la consapevolezza e l’informazione sulle politiche regionali dell’Unione, incoraggiando gli studenti di giornalismo e i giornalisti alle prime armi ad occuparsi dei progetti cofinanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo coesione (FC).

Possono partecipare al programma Youth4Regions i cittadini europei, o di un paese della politica di vicinato, che hanno tra i 18 e i 30 anni. I candidati dovranno dimostrare di avere un reale interesse per il giornalismo, attraverso le proprie esperienze lavorative e di studio, e non aver partecipato a precedenti edizioni del programma.

Per aderire all’edizione 2019 del programma è necessario inviare, entro le ore 17.00 del 15 luglio 2019, un breve articolo (400-1.000 caratteri) o un video di 2-3 minuti che illustri un progetto cofinanziato dal FESR o FC.

La Dg Politica regionale e urbana della Commissione UE selezionerà 33 candidati che avranno la possibilità di partecipare alla Settimana europea delle regioni, in programma a Bruxelles dal 6 all’11 ottobre 2019; le spese di viaggio e alloggio saranno coperte dalla Commissione europea.

Nel corso dell’EU Regions Week i giovani selezionati potranno seguire corsi di giornalismo sugli affari UE, visitare le istituzioni europee e beneficiare della mentorship di giornalisti già affermati. Inoltre, i partecipanti riceveranno un certificato che attesterà l’esperienza lavorativa svolta a Bruxelles, in qualità di giornalista, nell’ambito della Settimana europea delle regioni.

Categorie
Articolo 21 GRUPPI

A Trento la presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi

Dopo un lavorio silenzioso di Luana Moresco, fidanzata di Antonio, di Federica, Anna Maria e Domenico Megalizzi, si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli burocratici e tecnici della Fondazione a lui intitolata che vorrà essere custode della sua memoria, troppo presto strappato dal piombo terrorista ai suoi cari e all’Europa che studiava e documentava con i suoi reportage e le sue dirette radiofoniche da Strasburgo.

Con l’iniziativa si lancerà un ponte ideale tra ciò che Antonio Megalizzi desiderava e la concretizzazione pratica dei suoi sogni. A tale scopo, la Fondazione si occuperà principalmente di formazione e informazione. 

I familiari, gli amici, i colleghi, collaborando con chiunque desideri rendersi partecipe, andranno nelle scuole e nei punti di incontro di tutta Italia a descrivere ai giovani cosa fa l’Unione Europea, discutere di attualità e tematiche di rilevanza sociale, fornire gli strumenti per riconoscere le fake news e aiutare i giovani come Antonio a realizzare il sogno di poter raccontare ai propri coetanei, e non solo, l’Europa.

Con discrezione, nel corso di questi mesi, hanno sostenuto la famiglia Megalizzi il sindacato regionale del Trentino Alto Adige Südtirol assieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, all’Usigrai, ad Articolo 21 e a RadUni. All’iniziativa hanno aderito anche la Provincia Autonoma, il Comune e l’Università degli Studi di Trento.

«Grazie alla corale buona volontà e al tradizionale solidarismo trentino – prosegue spiega il segretario del sindacato regionale Rocco Cerone – venerdì si ritroveranno attorno ad un tavolo nella sala Depero in Provincia a Trento alla presentazione ufficiale del progetto alla comunità il presidente Maurizio Fugatti, il sindaco Alessandro Andreatta, il rettore Paolo Collini, il prefetto Sandro Lombardi, il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi, il segretario del sindacato regionale dei giornalisti Rocco Cerone. Di particolare significato la presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi e del direttore delle comunicazioni sociali Cei don Ivan Maffeis, che ancora una volta vorranno testimoniare la vicinanza della Chiesa trentina ed italiana a questa famiglia che ha voluto trasformare l’immenso dolore per la tragedia vissuta, scevro da odio e rancore, in sentimenti positivi affinché la Fondazione possa germinare futuri ambasciatori di pace europei».

Da sottolineare inoltre la presenza del direttore generale della Rai Alberto Matassino, che illustrerà le ipotesi di collaborazione strategica che potrebbero essere promosse dal servizio pubblico radiotelevisivo nella formazione del giornalismo radiotelevisivo.

«Volutamente – conclude il segretario sindacale – la presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi viene calendarizzata all’indomani delle elezioni europee, per evitare qualsiasi possibile ed ipotetica strumentalizzazione politica dell’iniziativa. La Fondazione sarà il punto di riferimento privilegiato per promuovere e coordinare tutte le iniziative dei soci fondatori, ma anche di enti e soggetti esterni pubblici e privati che abbiano il comune obiettivo di perpetuare la memoria di Antonio Megalizzi».

Nell’occasione sarà lanciata l’idea della prima edizione del Premio giornalistico intitolato ad Antonio Megalizzi, promosso dal sindacato del Trentino Alto Adige/Südtirol per un giovane che si affaccia alla professione, quale strumento per farsi conoscere. Faranno parte della giuria: il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, il segretario Usigrai Vittorio di Trapani, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi, il segretario regionale del sindacato giornalisti Cerone, il presidente dell’Odg regionale Mauro Keller e un rappresentante della famiglia Megalizzi.

La consegna del Premio giornalistico si svolgerà a fine maggio 2020, durante l’assemblea annuale del sindacato regionale dei giornalisti. 

La manifestazione della presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi è aperta al pubblico. Tutti i colleghi sono invitati.

Categorie
SINDACATO

Assemblea Sjg, dalla crisi si esce assieme

Dalla crisi si esce tutti insieme, per il segretario regionale Rocco Cerone, unendo in uno sforzo coordinato tutti gli enti di categoria: Fnsi, Inpgi, Casagit, Fondo complementare ed Ordine, auspicando la concordia che da circa mezzo secolo caratterizza il lavoro della consulta regionale.

L’Inpgi sta lavorando intensamente per fare approvare dal Parlamento l’emendamento che possa mettere in sicurezza i conti dell’Istituto, con il passaggio di tredicimila comunicatori dall’Inps, ha sottolineato la presidente Marina Macelloni.

Nell’occasione presentata da Roberta De Maddi del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (Sugc) la Carta di Napoli (alla quale ha aderito anche la presidente Macelloni), sui diritti e doveri dei foto e video giornalisti e sul diritto d’autore, molto spesso saccheggiato dai social-network.

Sempre oggi a Bolzano si è svolto lo spoglio elettorale per il nuovo direttivo del gruppo regionale uffici stampa. Sono risultati eletti: Patrizia Belli, Silvia Fabbi, Alex Maier, Marco Perinelli, Paolo Milani.

Nell’occasione presentata da Roberta De Maddi del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (Sugc) la Carta di Napoli (alla quale ha aderito anche la presidente Macelloni), sui diritti e doveri dei foto e video giornalisti e sul diritto d’autore, molto spesso saccheggiato dai social-network.

Nell’occasione presentata da Roberta De Maddi del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (Sugc) la Carta di Napoli (alla quale ha aderito anche la presidente Macelloni), sui diritti e doveri dei foto e video giornalisti e sul diritto d’autore, molto spesso saccheggiato dai social-network.