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SINDACATO

#Controcorrente: FNSI in contatto con il Governo per sostenere la professione

La tutela del lavoro giornalistico autonomo è un punto centrale nella politica sindacale della Fnsi. Come gli avvocati, i commercialisti e molte altre categorie di professionisti, anche i lavoratori autonomi giornalisti possono andare incontro ad una riduzione del reddito dovuta per esempio alla riduzione di pagine dei quotidiani o alle difficoltà nella mobilità. Il miglior sostegno al reddito resta il lavoro e per questo la Fnsi è impegnata non soltanto ad assistere tutti i comitati di redazione per far sì che tutte le testate giornalistiche possano continuare ad operare in condizioni di sicurezza, senza subire limitazioni o penalizzazioni, ma anche a tenere aperto un canale diretto di comunicazione con il governo per garantire che l’informazione professionale e di qualità resti accessibile a tutti. Per questo ha sostenuto l’inserimento di tutta la filiera dell’informazione, dai centri stampa alle edicole, fra le attività essenziali e di pubblica utilità.

L’interlocuzione della FNSI con il Governo punta ad assicurare ai giornalisti la maggior copertura e il maggior sostegno possibili. Per le categorie professionali, come quella giornalistica, il governo con il primo decreto ha deciso che debbano essere le casse previdenziali private a farsi carico del sostegno al reddito e dei necessari interventi straordinari a carico dei lavoratori non dipendenti. Proprio in queste ore l’Inpgi è in attesa delle risposte ad una serie di quesiti, posti attraverso l’Adepp (l’Associazione delle casse previdenziali e delle professioni), per mettere a punto provvedimenti di sostegno.

#Controcorrente

(Immagine: Simone Ramella, Wikimedia commons)

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Lavoro SINDACATO

Martella: ‘Emergenza spinga l’Europa a tornare a pensare e agire in grande’

«I giornali svolgono un servizio essenziale, perchè attraverso la trasmissione di notizie utili e veritiere forniscono a tutti una bussola aggiornata sui passi da compiere per uscire da questa situazione. Per questo la stampa va aiutata e sostenuta». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.

«Soprattutto in momenti come questo, la stampa ha un ruolo decisivo, e lo Stato ha il dovere costituzionale di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Va tenuta in piedi l’intera filiera: editori, stampatori, distributori fino alle edicole», ha affermato Martella.

«Se c’è una lezione da assimilare da questa nuova epidemia, è che l’informazione di qualità, quella che dimostra di avere fonti credibili, deve essere considerata a pieno titolo parte integrante della strategia complessiva di risposta alle emergenze. Per questo non esito a parlare di presidio essenziale. – ha quindi proseguito il sottosegretario. – L’opinione pubblica, intimorita da quanto sta accadendo, chiede buona informazione, credibile, di servizio, si aspetta indicazioni utili, voci autorevoli ed affidabili, con la massima trasparenza e senza sensazionalismi. Insieme ai siti del governo e della protezione civile, la stampa ha anche il compito di contrastare il dilagare di fake news che mirano al caos, a turbare l’ordine pubblico».

«Il settore editoriale – ha poi specificato – nel corso di questi anni, ha sicuramente sofferto. Ora si tratta di innescare una svolta e il governo farà quanto nelle sue possibilità per accompagnarla. Alcuni provvedimenti sono già stati adottati. Altri potrebbero trovare posto nel decreto economico che il governo si appresta a varare. In ogni caso, stiamo preparando una riforma organica, che ho battezzato Editoria 5.0 e che presenteremo non appena possibile».

Martella è intervenuto nel merito anche attraverso una lettera inviata al quotidiano Il Sole 24Ore, auspicando che «questa nuova e comune emergenza europea sia occasione e ragione per un’Europa che torni a pensare e ad agire in grande».

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario, il Governo «ha chiari gli obiettivi: difendere il lavoro, sostenere la liquidità delle imprese, agire sul versante fiscale, sbloccare buoni investimenti pubblici», ed «ha confermato la sostenibilità della finanza pubblica e la ripresa del percorso di aggiustamento e di crescita dopo il superamento della fase emergenziale. Operiamo, inoltre, mantenendo un confronto saldo e costruttivo con le istituzioni europee».

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SINDACATO

Coronavirus, uffici del Sindacato disponibili solo via telematica e telefonica

In coerenza con le ultime disposizioni governative, la segreteria del Sindacato Giornalisti Journalisten Gewerkschaft rimane aperta e fornisce informazioni per Sindacato CASAGIT e INPGI esclusivamente in via telefonica e mail, fino al prossimo 3 aprile.

Gli uffici del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige rimangono aperti regolarmente, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12. Tuttavia, in linea con le recenti disposizioni del Governo, e con le raccomandazioni delle autorità sanitarie per contenere la diffusione del Covid-19 (coronavirus), il Sindacato invita gli iscritti a NON presentarsi personalmente negli uffici. Tale invito, valido anche per le pratiche di Inpgi e Casagit, è valido fino al prossimo 3 aprile. Per il periodo di validità del decreto ministeriale, non sarà attivo il consueto sportello del martedì mattina presso l’Ordine dei giornalisti di Trento.

Per quanto riguarda la Casagit, come comunicato dall’azienda nei giorni scorsi, non vi sono problemi imminenti, in quanto il termine della consegna delle pratiche per il rimborso – riferite al quarto trimestre del 2019 – è stato prorogato al 30 aprile. Si consiglia, limitatamente al periodo dell’emergenza, di spedire per posta le pratiche di rimborsi e di chiedere eventuali spiegazioni o chiarimenti per telefono o attraverso posta elettronica.

Uguali misure precauzionali riguardano le consulenze (legale, fiscale e del lavoro) che il sindacato fornisce gratuitamente agli iscritti. I consulenti saranno comunque raggiungibili telefonicamente o attraverso posta elettronica.

Il sindacato invita i colleghi ad adottare misure di precauzione anche nelle redazioni e sui luoghi di lavoro.

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SINDACATO

Iscrizioni al Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige 2020

Se vuoi dare forza all’azione del Sindacato dei giornalisti a favore delle fasce più deboli della categoria, dentro e fuori le redazioni, e contribuire alla difesa della professione, sei ancora in tempo per iscriverti al Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige.

Tutte le quote d’iscrizione restano invariate: 65 € per i professionali e i freelance; 50 € per i collaboratori.

Sono state confermate anche le agevolazioni per i nuovi iscritti praticanti e collaboratori: per il primo anno, i praticanti non dovranno, quindi, versare la quota annuale, ma solo la quota di servizio dello 0,30%. La quota annuale verrà versata dai praticanti nuovi iscritti solamente a partire dal secondo anno. Per i giornalisti collaboratori nuovi iscritti, la quota annuale versata all’atto dell’iscrizione avrà valore per i primi due anni di iscrizione.

Ecco un riepilogo delle quote 2020: 

  • Professionali: quota di servizio dello 0,30% più quota annuale di 65 €;
  • Pensionati: quota di servizio dello 0,30%;
  • Freelance (professionali cui non può essere applicata la quota dello 0,30%): quota fissa di 65 €;
  • Collaboratori: quota annuale di 50 €.

Potrai pagare la quota:

  • nei nostri uffici di Bolzano, in Via dei Vanga 22, o presso l’Ordine dei Giornalisti a Trento, in via Grazioli 5;
  • con bonifico bancario intestato al Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige al seguente IBAN: IT95 O 060 4511 6020 0000 0238 000, Cassa di Risparmio di Bolzano, Agenzia 2, Corso Libertà 84.

Informazioni e servizi sui siti www.fnsi.it e www.sindacatogiornalistitnbz.it, presso i nostri uffici e al numero di telefono 0471 971438.

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Lavoro SINDACATO

Coronavirus, Sindacato chiede atteggiamento responsabile

Sul coronavirus, facciamo proprio l’appello ai giornalisti del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti a mantenere un atteggiamento responsabile e a non propalare fake news. Lo afferma un comunicato congiunto di sindacato regionale giornalisti, Assostampa Trento ed Ordine dei Giornalisti.


In questo momento di massima attenzione – prosegue la nota – l’opinione pubblica ha bisogno di notizie professionali di qualità, continua la nota.
Notizie incontrollate e non verificate possono ingenerare il panico, conclude il comunicato.

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SINDACATO

Lorusso: ‘Ridurre le disuguaglianze per disinnescare il clima d’odio’

Il segretario Fnsi ha aperto nella sede della Civiltà Cattolica la tre giorni di iniziative dedicate all’importanza di promuove una informazione responsabile e inclusiva. Con lui il presidente Giulietti, il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo, il sottosegretario all’Editoria Martella, i rappresentati di Articolo21 e delle confessioni religiose. Padre Spadaro: «Usiamo le parole per costruire insieme la nostra democrazia».

Religiosi, politici e giornalisti a confronto sui temi dell’informazione e su come veicolare messaggi in grado di costruire ponti e non muri. Questo il filo conduttore della prima giornata di “Parole non pietre”, la manifestazione promossa dall’associazione Articolo21 con la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, il Centro Astalli, la Civiltà Cattolica e numerose altre realtà, in programma da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo. All’apertura dei lavori, nella sede della Civiltà Cattolica, insieme con il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro, erano presenti, fra gli altri, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti; la portavoce e il coordinatore del comitato scientifico di Articolo21, Elisa Marincola e Roberto Natale; il segretario del Cnog, Guido D’Ubaldo; il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella; padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di San Francesco; Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero delle Comunicazioni della Santa Sede; Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese; Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia; il disegnatore Mauro Biani, che ha donato all’iniziativa la vignetta “Parole non pietre”. La senatrice a viva Liliana Segre e Muhammad Abd al-Salam, segretario dell’Alto Comitato per l’attuazione documento sulla fratellanza, hanno inviato un video messaggio di saluto.

«Occorre una riflessione nella categoria che parta dal rispetto delle persone per contrastare la demagogia e i linguaggi dell’odio, anche affinché i giornalisti recuperino il loro ruolo nella costruzione dell’opinione pubblica. E occorre usare le parole con responsabilità, raccontando i fatti per quello che sono. Così come è necessario contrastare gli algoritmi dell’odio e della paura», ha affermato il segretario generale Lorusso, dopo l’introduzione di Elisa Marincola.

«Il confronto – ha aggiunto – può e a volte deve essere aspro, ma non può diventare una chiamata alle armi. E non si può cadere nell’inganno che la mancanza di regole nella rete si possa tradurre in libertà di offendere o nel superamento del ruolo dei professionisti dell’informazione, perché profilare gli utenti, creare le camere dell’eco significa aprire le porte alla diffusione di paure e rancori. Al contrario, il confronto è necessario per superare gli steccati e aprire la società, anche per superare quelle disuguaglianze che contribuiscono a creare il clima che genera odio. E il ruolo dell’informazione nel superare le disuguaglianze, le discriminazioni e fake news è fondamentale. L’inclusione e l’attenzione agli ultimi devono essere punti cardine di un percorso per creare una società più giusta e far sì che le parole possano tornare ad avere il loro significato e a non essere usate come pietre».

Guido D’Ubaldo ha ribadito la necessità di prendere le distanze da polemiche violente e di scegliere le parole giuste per disinnescare linguaggio di odio e per costruire ponti e non muri. Roberto Natale si è soffermato sui concetti della Carta di Assisi e ha ribadito che l’articolo 21 della Costituzione non può essere preso a pretesto per sdoganare insulti e incitamento all’odio.

«Si rovesci la tendenza in atto sul dilagare delle fake news come in questi giorni» e si punti ad un «valore dell’informazione che parta dalla attendibilità delle fonti», ha chiesto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella. «La stampa – ha aggiunto – ha un ruolo decisivo e il governo ha il dovere di mettere i giornalisti nelle condizioni di svolgere al meglio le loro funzioni. Momenti come questo hanno a che fare con la qualità della nostra convivenza. Imprescindibile il ruolo dell’informazione: le parole possono essere mezzo per ferire,  attaccare, mortificare le diversità, alzare muri, separare, creare nemici». E dunque è necessario, «un atto, che sviluppi un codice di linguaggio allontanando le parole d’odio», ha concluso.

«Vogliamo comunicare un messaggio di coesione sociale, cioè vogliamo essere uniti per costruire la nostra società. Questo incontro, in particolare, questa prima sessione, mette insieme giornalisti, politici, religiosi perché tutti noi insieme abbiamo parole per costruire insieme la nostra democrazia», ha evidenziato Antonio Spadaro.

«La sintesi delle differenze crea qualcosa di bello. La cifra della comunicazione è una contaminazione vicendevole, un’arte sviluppata attraverso la parola viva», ha osservato padre Gambetti, puntando l’attenzione sull’importanza di educare ed educarsi. Paolo Ruffini ha ricordato l’interesse della Santa Sede per i temi della manifestazione e nello specifico per il tema dell’etica degli algoritmi. Mentre Abdellah Redouane e Alessandra Trotta hanno evidenziato l’importanza di aver voluto raccogliere i punti di vista delle diverse confessioni religione.

In chiusura il monito di Giuseppe Giulietti a dar vita ad una informazione capace di costruire, anziché distrugge, ribadendo il ruolo centrale dell’intermediazione nella formazione dell’opinione pubblica e le responsabilità dei media nella costruzione di dialogo e confronto. Al termine della mattinata i presenti hanno firmato il manifesto “Parole non pietre”, realizzato dalla illustrazione di Mauro Biani.

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SINDACATO

Lavoro autonomo, insediata la Commissione nazionale

Insediata la Commissione lavoro autonomo nazionale (Clan) della Fnsi che, presieduta dal segretario generale aggiunto freelance Mattia Motta, ha confermato coordinatore il triestino Maurizio Bekar. L’uscente è stato eletto con 11 voti, mentre la romana Solen De Luca ha ricevuto due preferenze. Ai lavori della Clan si sono affiancati quelli dell’assemblea nazionale che ha indicato i tre rappresentanti dei freelance nella Commissione contratto. I prescelti sono il milanese Giuseppe Ceccato (16 voti), la napoletana Roberta De Maddi (13), l’aostano Alessandro Mano (13). Hanno ricevuto preferenze, inoltre, la romana Gaia Giuliani (6), la milanese Nicoletta Morabito (6), il torinese Massimiliano Borgia (2). Registrata anche una scheda bianca.

«Si apre una fase nuova di rappresentanza per i giornalisti non dipendenti nel segno dell’inclusione e della responsabilità – dichiara Motta –. È importante sostenere sui territori le colleghe e i colleghi che si stanno organizzando in coordinamenti che fanno riferimento alle Assostampa e alle commissioni regionali del lavoro autonomo. Denunciare il falso lavoro autonomo che inquina l’informazione in Italia attraverso organizzazione, mobilitazione e, se necessario, conflitto è la prospettiva per passare dalla protesta alla proposta, dalla resistenza al progetto». 

Fonte: FNSI

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Lavoro SINDACATO

Rinvio del taglio al Fondo per il pluralismo, Lorusso: «Buona notizia, ora la riforma del settore»

Slitta a 24 mesi, dagli attuali 12 previsti in legge di Bilancio, l’intervento sui contributi all’editoria no profit e cooperativa. «La mobilitazione del sindacato dei giornalisti e di numerose associazioni e il sostegno di parlamentari di quasi tutte le forze politiche hanno reso possibile questo risultato», commenta il segretario generale della Fnsi.

Rinviato a 24 mesi, dagli attuali 12 previsti nell’ultima legge di Bilancio, lo stop dei contributi all’editoria no profit e cooperativa. Lo prevede un emendamento approvato dalle commissioni al Milleproroghe. «Il rinvio del taglio al Fondo per il pluralismo dell’informazione è una buona notizia per numerose testate edite da cooperative di giornalisti e no profit che rischiavano la chiusura. La mobilitazione del sindacato dei giornalisti e di numerose associazioni e il sostegno di parlamentari di quasi tutte le forze politiche hanno reso possibile questo risultato», è il commento del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

«Adesso – prosegue – la scommessa è avviare la riforma del settore, come peraltro annunciato dal sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella, puntando sulla salvaguardia del pluralismo dell’informazione, essenziale per la tenuta delle istituzioni democratiche, e sul rilancio dell’occupazione regolare, contrastando il precariato e lo sfruttamento».

(Fonte: FNSI)

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Articolo 21 SINDACATO

Fondazione Megalizzi, una targa e un libro per ricordare Antonio

Una targa in ricordo di Antonio Megalizzi è stata inaugurata oggi, 13 febbraio, al Dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento, dove il giovane, rimasto ucciso in un attentato terroristico a Strasburgo nel dicembre del 2018, studiava. L’iniziativa è stata promossa dall’Università con la partecipazione della famiglia del giovane giornalista, dei compagni di studi, dei rappresentanti istituzionali, delle autorità militari, della città e degli esponenti della Federazione nazionale della Stampa italiana. La targa, posizionata accanto all’ulivo piantato in occasione della scomparsa, ricorda l’impegno di Megalizzi nel campo del giornalismo e della divulgazione delle istituzioni europee. “Ad Antonio Megalizzi – recita la targa – che ha inseguito il sogno di un’Europa giusta, libera e unita nella diversità attraverso la sua passione per la verità nella formazione e nell’informazione”.

Sempre a Trento, nel pomeriggio, nella sala di rappresentanza del Comune di Palazzo Geremia è stato anche presentato il libro “Il sogno di Antonio” di Paolo Borrometi. «La Fondazione Megalizzi deve tentare di capire i percorsi di Antonio e trasformarli in azione. L’operazione difficile nostra sarà quella di capire come continuare il suo percorso. Il sogno è ideale, noi dobbiamo far vivere il mondo», ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che prima dell’inizio della presentazone del libro ha lanciato un appello per la libertà di Patrick George Zaky, lo studente dell’Università di Bologna in prigione in Egitto. «Non è un reato avere delle passioni civili. Queste storie – ha aggiunto Giulietti, presente insieme con il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani – sono unite dal segno che i ponti consentono di incontrare le diversità. Se non hai i ponti non puoi incontrare gli altri».

La targa e la presentazione del libro rientrano nel programma della due giorni di eventi organizzati in occasione dell’inaugurazione della Fondazione Antonio Megalizzi che sarà presentata domani, 14 febbraio, alle 10.30, nella sala Depero del Palazzo della Provincia. Saranno presenti, fra gli altri: la presidente della Fondazione, Luana Moresco; il presidente Giulietti; il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli; l’ex presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani; l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini; il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti; il sindaco Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; la responsabile editoriale di Europhonica – Raduni, Amanda Luisa Guida.

Promossa insieme con la famiglia da Fnsi, Provincia autonoma e Comune di Trento, Università di Trento, Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai e associazioni Articolo21 e Rad-Uni, la Fondazione è nata per dare seguito all’impegno di Antonio nel raccontare e contribuire a costruire un’Europa unita e solidale.

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Articolo 21 SINDACATO

Fondazione Antonio Megalizzi, il 14 febbraio l’inaugurazione a Trento

Appuntamento alle 10.30 nella sala Depero del Palazzo della Provincia. Prologo il 13 febbraio: alle 15.30 verrà svelata all’Università (giardino di palazzo Prodi) una stele intitolata alla memoria di Antonio; alle 17, in Comune, presentazione del libro ‘Il sogno di Antonio’ di Paolo Borrometi.

Venerdì 14 febbraio 2020, alle 10.30, si svolgerà a Trento, nella sala Depero del Palazzo della Provincia, la cerimonia di presentazione della Fondazione Antonio Megalizzi. Promossa insieme con la famiglia da Fnsi, Provincia autonoma e Comune di Trento, Università di Trento, Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai e associazioni Articolo21 e Rad-Uni, la Fondazione è nata per dare seguito all’impegno di Antonio nel raccontare e contribuire a costruire un’Europa unita e solidale. Alla presentazione saranno presenti, fra gli altri: la presidente della Fondazione, Luana Moresco; il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti; il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli; l’ex presidente dell’Parlamento Ue Antonio Tajani; l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini; il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti; il sindaco Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; la responsabile editoriale di Europhonica – Raduni, Amanda Luisa Guida.

Il prologo della presentazione della Fondazione avrà luogo giovedì 13 febbraio alle 15.30 con una cerimonia all’Università, dove verrà svelata, nel giardino di palazzo Prodi, una stele intitolata alla memoria di Antonio. Fra i partecipanti: il rettore Collini; l’assessore all’Istruzione, Università e Ricerca della Provincia Mirko Bisesti; il sindaco Alessandro Andreatta; il commissario del governo per la Provincia, Sandro Lombardi; don Marco Saiani e la presidente della Fondazione, Luana Moresco.

Nella stessa giornata di giovedì, alle 17, nella sala di rappresentanza del Comune di Palazzo Geremia presentazione del libro ‘Il sogno di Antonio’ di Paolo Borrometi. Con l’autore saranno presenti il capo della Rappresentanza della Commissione Europea di Milano, Massimo Gaudina; l’assessore comunale Corrado Bungaro; il presidente della Fnsi, Giulietti; il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; la vicepresidente della Fondazione, Federica Megalizzi; la professoressa Luisa Antoniolli; la studentessa Ilaria Garampi. Modera il direttore di Radio 3 Rai, Marino Sinibaldi.