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SINDACATO

Cerone e Pertner: ‘Un 2019 di impegno per la categoria’. Quote invariate per il 2020

Care colleghe, cari colleghi,

Questo 2019 che si avvia alla conclusione è stato particolarmente intenso per l’attività sindacale, con numerose vertenze e trattative sindacali e legali che hanno visto impegnato il gruppo dirigente del sindacato con il supporto del dipartimento sindacale e legale della FNSI: oltre a tutelare singoli colleghi, il sindacato dei giornalisti è stato molto impegnato a fianco dei colleghi di Video33/SDF, dell’Adige, dell’Alto Adige, del Trentino, del Corriere del Trentino, del Corriere dell’Alto Adige, del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, dell’Agenzia di Stampa della Provincia Autonoma di Bolzano, dell’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento.

In tutta coscienza, abbiamo cercato di dare risposte a tutte le colleghe e ai colleghi che si sono rivolte/i agli uffici del sindacato dei giornalisti.
Senza contare l’attività di rappresentanza e di collegamento in giunta e consiglio nazionale della FNSI e negli altri organismi di categoria.
Desidero sottolineare inoltre il grande lavoro svolto come ufficio di corrispondenza della CASAGIT a Bolzano ed il martedì a Trento e poi dell’INPGI e del Fondo complementare dalle nostre insostituibili Carmen, Barbara e Monica, le vere colonne del sindacato dei giornalisti.

Da ultimo mi piace ricordare il XXVIII congresso della FNSI di Levico, assise che non si svolgeva in Trentino Alto Adige/Südtirol dal 1972.

Infine, mi sembra doveroso informarvi sul grande lavoro di ‘lobbying’ che la FNSI, d’intesa con le associazioni regionali di stampa e l’INPGI, sta realizzando per assicurare un futuro all’istituto di previdenza che potrebbe essere messo a repentaglio dal Governo se non anticipa il passaggio della contribuzione dei comunicatori dall’INPS all’INPGI dal 2023 al 2021 e se fossero approvati ulteriori prepensionamenti. Ecco perchè sarà importante andare a votare a metà febbraio per le elezioni (telematiche o tradizionali al seggio a Bolzano) per il rinnovo degli organismi dirigenti dell’INPGI, dando fiducia a chi ha lavorato finora per la salvaguardia dell’autonomia del nostro istituto di previdenza, che costituisce il baluardo dell’autonomia professionale giornalistica.

Con il tesoriere Heinrich Pernter, altra colonna del sindacato dei giornalisti, che continua a garantire la serietà e la correttezza del buon andamento dei conti, abbiamo ritenuto utile brevemente riepilogare che il contributo che vi viene chiesto è indirizzato a continuare ad offrire servizi a favore dei colleghi che hanno un costo.

Nell’augurare dunque a tutti voi un buon inizio d’anno, vi ricordiamo che il 31 gennaio 2020 scade il termine per il rinnovo dell’iscrizione al nostro sindacato regionale.

Tutte le quote d’iscrizione restano invariate, e restano confermate le agevolazioni per i nuovi iscritti praticanti e collaboratori. All’atto della prima iscrizione, per il primo anno, i praticanti non dovranno, quindi, versare la quota annuale, ma solo la quota di servizio dello 0,30%. La quota annuale verrà versata dai praticanti nuovi iscritti solamente a partire dal secondo anno.

Per i giornalisti collaboratori nuovi iscritti, la quota annuale versata all’atto dell’iscrizione avrà valore per i primi due anni di iscrizione.

Un riepilogo delle quote 2020:

  • Professionali: quota di servizio dello 0,30% più quota annuale di 65 €.
  • Pensionati: quota di servizio dello 0,30%.
  • Freelance (professionali cui non può essere applicata la quota dello 0,30%): quota fissa di 65 €.
  • Collaboratori: quota annuale di 50 €.

La quota può essere versata direttamente presso la sede del Sindacato a Bolzano, oppure con bonifico bancario sul c/c presso la Cassa di Risparmio di Bolzano, Agenzia 2, Corso Libertà 84,
IBAN: IT95 O 060 4511 6020 0000 0238 000.

Il tesoriere​​   Il segretario regionale
Heinrich Pernter​   Rocco Cerone

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Lavoro SINDACATO

Nel 2020, il Trentino sarà capitale del giornalismo autonomo

«Il prossimo anno sarà interamente dedicato alla promozione del giusto compenso e del corretto riconoscimento del lavoro autonomo e precario nel giornalismo, attraverso due iniziative di portata europea e nazionale che verranno ospitate in Trentino». Lo ha detto il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, in occasione dell’incontro di fine anno organizzato dalla Provincia di Trento per i professionisti dell’informazione locale.

«Il giornalismo – ha spiegato il segretario regionale – vive da tempo una situazione di emergenza lavorativa, e i giornalisti precari e autonomi rappresentano oggi i due terzi del totale dei colleghi in attività. Si tratta di persone spesso sottopagate e costrette a lavorare senza tutele. Per questa ragione, abbiamo deciso che nel 2020 il Trentino ospiterà due appuntamenti dedicati al mondo del giornalismo autonomo, con la convezione di un’assemblea nazionale e di una commissione di lavoro della Federazione dei giornalisti europei».

Nella stessa occasione è intervenuto anche il presidcente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. «Tutelare il pluralismo dell’informazione significa tutelare la democrazia. E’ fondamentale che i cittadini abbiano modo di informarsi correttamente sui fatti e di elaborare un proprio pensiero critico, contribuendo attivamente al benessere dell’intera comunità», ha detto Fugatti, ricordando le iniziative messe in campo nel corso del 2019 dalla Provincia di Trento assieme al Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Tra le diverse collaborazioni avviate, Fugatti ha ricordato la Fondazione Antonio Megalizzi, per favorire la formazione giornalistica in ambito comunitario, e il protocollo d’intesa per la formazione nelle scuole provinciali.

All’iniziativa sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Mauro Keller e la presidente dell’Assostampa Patrizia Belli.

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Lavoro SINDACATO

Sindacato, preoccupazione per 12 licenziamenti a Obct

Il Sindacato Giornalisti Trentino Alto Adige Sued Tirol Journalistengewerkschaft, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e la UILTUCS regionale esprimono la profonda preoccupazione per gli annunciati dodici licenziamenti al Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, nel quale lavorano anche quattro giornalisti dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.

Lo affermano in una nota i segretari regionali Rocco Cerone e Stefano Picchetti all’indomani delle dimissioni del presidente del CCI Mario Raffaelli che anticipa oggi sui quotidiani locali la procedura di licenziamento collettivo.

Oltre alla mancata stabilizzazione dei lavoratori precari, al rientro di cinque dipendenti in comando alla PAT, si profila dunque un Natale amaro per altri dodici dipendenti del CCI.

ll Sindacato Regionale Giornalisti insieme alla FNSI e la UILTUCS, nell’esprimere il rammarico e l’amarezza per la chiusura espressa dalla PAT nonostante le iniziali aperture espresse personalmente dall’assessore Achille Spinelli, garantiranno il massimo dell’assistenza sindacale e legale nella difficile vertenza.

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Articolo 21 SINDACATO

Nasce la Fondazione Antonio Megalizzi. Firmato a Trento l’atto costitutivo

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico», commentano i genitori Domenico e Anna Maria, la sorella Federica e la fidanzata Luana Moresco. Con la famiglia e la Fnsi, sono enti fondatori il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, l’Usigrai, il Comune, la Provincia autonoma e l’Università di Trento, le associazioni Rad-Uni e Articolo21.

Con la firma dell’atto costitutivo da parte delle istituzioni e delle associazioni promotrici al Palazzo della Provincia, nasce ufficialmente a Trento la Fondazione dedicata ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto vittima dell’attacco terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo, nell’11 dicembre del 2018. La Fondazione è promossa dalla famiglia Megalizzi, dalla fidanzata Luana Moresco e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, assieme a Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Usigrai, Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli studi di Trento, associazione degli operatori radiofonici universitari Rad-Uni e associazione Articolo21. Alla firma era presente anche il Commissario del governo Sandro Lombardi.

«A quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico. Da queste premesse nasce la Fondazione Antonio Megalizzi, con l’obiettivo di creare e sostenere iniziative finalizzate a favorire nella società lo sviluppo del senso critico, civile ed etico», è il commento dei genitori Domenico e Anna Maria, della sorella Federica e della compagna di Antonio, Luana Moresco, da oggi presidente della Fondazione.

«Con la firma dell’atto costitutivo – ha dichiarato da Roma il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – si suggella un’alleanza virtuosa tra il mondo del giornalismo italiano, la famiglia Megalizzi e le istituzioni locali. Si tratta di un modello unico in Italia, dove giornalisti e comunità locale si mettono a disposizione della famiglia Megalizzi per perpetuare l’ideale europeo di Antonio ed il suo sogno di fare il giornalista. Lo scopo ultimo è quello di far rivivere i sogni e le aspirazioni di Antonio Megalizzi portando avanti il suo messaggio, attualissimo, contro le fake news e i linguaggi d’odio, affinché tanti altri giovani aspiranti giornalisti senza tessera possano avere una speranza di futuro nel suo nome».

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione sarà composto da otto consiglieri: quattro nominati dalla famiglia Megalizzi e quattro dagli enti fondatori. Tra gli organi della Fondazione è previsto anche un Comitato scientifico che avrà compiti di consulenza tecnico-scientifica circa le attività che la Fondazione intende, di volta in volta, realizzare. Per la Federazione nazionale della stampa, e in rappresentanza di tutte le associazioni giornalistiche, entrerà nel Cda il segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige Rocco Cerone.

Assieme ai familiari, hanno firmato l’atto costitutivo il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti; il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta; il rettore Paolo Collini; il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; il vicesegretario regionale del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, Lorenzo Basso; il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi; la presidente di RadUni, Martina Esposito.

Il presidente Giulietti ha proposto di tenere proprio a Trento il forum delle famiglie vittime del terrorismo e di consegnare gli scritti di Antonio Megalizzi contro i linguaggi di odio e contro razzismo e xenofobia alla senatrice a vita Liliana Segre.

La storia di Antonio Megalizzi, con i suoi scritti inediti, è racchiusa in un libro ‘Il sogno di Antonio’, edito da Solferino.

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Articolo 21 SINDACATO

#ControCorrente: impegno per la salvaguardia dell’Inpgi

Si è riunito per la prima volta il coordinamento di #ControCorrente, la casa dei giornalisti che intendono contribuire in modo positivo e concreto a un reale rinnovamento della professione, per far sì che il mondo dell’informazione sia strumento al servizio della democrazia nel rispetto dei valori della nostra Costituzione.

La difesa della libertà di informazione si pratica attraverso misure concrete di difesa del pluralismo, di contrasto alle querele temerarie, di vigilanza per sventare violenze e intimidazioni nei confronti di chi fa cronaca, ma anche con il rispetto della dignità del lavoro e la salvaguardia degli istituti di categoria creati e sostenuti grazie alla lungimiranza e al sacrificio di generazioni di giornalisti. #ControCorrente vuole essere punto di riferimento per chi ha a cuore l’affermazione di un progetto di riforma che, nel rispetto dei valori, sappia dare riconoscimento e dignità anche alle nuove forme attraverso cui oggi si sviluppa il giornalismo.

Il coordinamento di #ControCorrente ritiene necessaria una strategia unitaria di tutti gli enti di categoria per affrontare positivamente le emergenze che affliggono il mondo del giornalismo: dal futuro dell’Inpgi, alla riforma della professione, dalla piaga delle querele bavaglio agli interventi a sostegno del pluralismo dell’informazione. Per questo è indispensabile un gioco di squadra che non può essere pregiudicato da inopportune invasioni di campo. A ciascuno compete far fronte alle emergenze con senso di responsabilità. #ControCorrente ha il dovere di impegnarsi per continuare a garantire un gruppo dirigente saldo e responsabile alla guida dell’Inpgi, condizione fondamentale per poter assicurare la salvaguardia dell’istituto stesso.

Il coordinamento si sforzerà di dare sostanza e continuità a questo impegno e per questo convocherà nelle prossime settimane un’assemblea nazionale nella quale raccogliere idee e proposte e rilanciare il dibattito sul futuro del giornalismo a partire dalle idee e dai programmi di #ControCorrente.

(Fonte: Assostampa regionali)

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Formazione GRUPPI SINDACATO

Contrasto alla disinformazione, firmato protocollo tra FNSI e Università di Padova

L’alleanza fra l’Università di Padova, la seconda più antica d’Italia, e la Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, da oggi è realtà. Il magnifico rettore Rosario Rizzuto e il segretario generale Raffaele Lorusso hanno firmato, nella storica sede del Bo, il protocollo che dà avvio all’impegno condiviso di mettere in pratica un percorso formativo multidisciplinare per contrastare la disinformazione e le fake news. Come? Fornendo strumenti pratici a giornalisti e studenti, quindi ai cittadini, per costruire un pensiero critico che è la base sia per un buon giornalismo che per una cittadinanza consapevole, la quale può e deve pretendere di essere informata correttamente.

«Siamo l’università della libertà, assunto declinato anche nel nostro motto Universis Patavina Libertas – ha detto il professor Rizzuto – e per questo tesa sempre più ad aprirsi alla società in un’ottica di sostenibilità soprattutto culturale e di inclusione sociale per garantire a tutti il diritto allo studio, all’istruzione e di conseguenza all’informazione sancito dalla Costituzione. La stampa si prende il medesimo impegno e questo non può che farci piacere. La condivisione dei temi è sempre una crescita. Perché, come ricordo sempre, l’università deve essere ambiziosa ma non presuntuosa».

Parole sposate appieno anche da Lorusso, che ha ringraziato il Sindacato giornalisti Veneto per avere aperto la strada che ha condotto a questo accordo pilota in Italia e la stessa Università per la disponibilità da subito dimostrata. «Il laboratorio contro le fake news sarà strumento per arginare la deriva imposta dalla falsa credenza che l’iperconnettività possa fare a meno delle competenze,  quelle del giornalista, quelle del medico, quelle del docente, quelle dell’avvocato. Così si distrugge – ha sottolineato ancora Lorusso – il contesto democratico e la società solidale. L’uso distorto degli algoritmi che crea comunità chiuse e che crescono in un contesto autoreferenziale spesso su e con notizie false, alimenta il pregiudizio, l’odio, il rifiuto del confronto con chi la pensa in maniera diversa da te. Per questo è fondamentale insegnare a giornalisti e cittadini i meccanismi con cui le fake news si producono, si diffondono, attecchiscono. Riportare al centro l’articolo 21 della Costituzione non è solo tutelare la libertà di espressione ma anche dare seguito agli articoli 2 e 3 della stessa Carta: i diritti individuali e la pari dignità sociale».

La professoressa Laura Nota, delegata del rettore in materia di inclusione e disabilità, che si è spesa fin da subito per dare concretezza al progetto, ha ribadito l’importanza e la responsabilità di formare una coscienza critica: «Con questo protocollo, frutto del lavoro di molte persone, dentro e fuori l’Ateneo, si leva una nuova voce che coniuga la conoscenza scientifica e quella esperienziale.  Le azioni formative che verranno proposte saranno diverse, dal corso di Alta formazione con laboratori multidisciplinari, ai seminari».

«Questo è solo l’inizio, abbiamo raccolto la sfida ambiziosa, ora inizia la parte più difficile e anche più avvincente che sta nel coinvolgere gli attori principali cui ci rivolgiamo, appunto i giornalisti, ma anche i docenti che mettono a confronto le rispettive competenze-esperienze per una ricaduta concreta nella pratica quotidiana», ha concluso Monica Andolfatto, segretaria regionale di Sgv, che ha ricordato il contributo prezioso e sostanziale dato dai colleghi Enrico Ferri, Roberto Reale, Massimo Zennaro, con il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.

Fonte: Fnsi; Sindacato dei giornalisti del Veneto)

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Lavoro SINDACATO

Concorso Rai, ecco le mdalità stabilite dall’accordo Rai-FNSI-Usigrai

Pubblichiamo di seguito il verbale d’accordo, firmato da Fnsi, Usigrai e Rai, con tutte le modalità per partecipare al nuovo concorso Rai. L’iniziativa è mirata all’assunzione di 90 giornalisti che siano già iscritti all’Ordine nell’elenco professionisti.

“In data 29 luglio 2019, si sono incontrate la RAI Radiotelevisione Italiana e l’Unione Sindacale dei Giornalisti RAI per dar seguito a quanto previsto con l’accordo del 13 marzo 2018 in tema di politiche attive, e, più in particolare, per definire criteri e modalità dell’iniziativa di selezione pubblica ivi prevista.

Al riguardo le Parti – nel ribadire che il reclutamento del personale giornalistico avviene, di norma, tramite procedure selettive, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e pubblicità e che tale iniziativa è da inquadrarsi nell’ambito degli impegni e delle finalità assegnate alla RAI dalla Convenzione per la concessione del Servizio Pubblico e dal Contratto di Servizio 2018-2022 nonché nell’ambito degli obiettivi di rilancio e di investimento previsti dalle nuove configurazioni del Piano Industriale 2019/2021 – convengono quanto segue.

L’iniziativa in questione è finalizzata alla selezione di 90 giornalisti iscritti all’Albo dei Giornalisti – elenco professionisti alla data di scadenza del termine di presentazione delle candidature, da utilizzare in qualità di redattore con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato finalizzato, in caso di positivo inserimento in Azienda, alla successiva assunzione a tempo indeterminato, nell’ambito delle redazioni regionali indicate nell’allegato elenco.

Le sedi messe a bando sono state individuate sulla base delle esigenze d’organico stimate anche in relazione atta necessità di provvedere, nel quadro di un processo di mobilità interna definita dall’Azienda con le Testate interessate, alla sostituzione dei giornalisti da trasferire in sedi di lavoro diverse da quelle di attuale inquadramento.

Nella domanda il candidato dovrà specificare la regione o la provincia autonoma per la quale intende concorrere. Non è ammessa più di una candidatura.

La suddetta procedura selettiva si svilupperà nelle seguenti fasi.

I fase
La prima fase, che si svolge in forma anonima, si sostanzierà in un test scritto a risposta multipla (multiple choice) diretto a verificare il livello di conoscenze su tematiche attinenti la cultura generale e l’attualità (con riguardo all’ordinamento dello Stato, alle norme sulla stampa e sul sistema radiotelevisivo, alla tutela della privacy, alla deontologia, al contratto nazionale di lavoro giornalistico, al giornalismo radiotelevisivo e cross mediale), sulla specifica realtà territoriale per la quale si concorre e su nozioni di lingua inglese.

La fase si intende superata per i candidati che hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a 20 punti (sui 100 a disposizione) e che rappresentano i migliori classificati nelle graduatorie regionali secondo la ripartizione territoriale indicata nell’allegato (nel numero massimo pari a 3 volte il numero dei posti banditi su base regionale).

Tale punteggio non verrà considerato utile ai fini della formazione delle graduatorie regionali finali.

Il fase
La seconda fase avrà la seguente articolazione di prove:
– Redazione di un testo giornalistico con preassemblaggio delle immagini destinato alla TV su un argomento (a carattere regionale) scelto dalla Commissione (fino a 20 punti);
– Redazione di un testo giornalistico con preassembiaggio audio destinato alla Radio su un argomento (a carattere regionale), diverso dal precedente, scelto dalla Commissione (fino a 20 punti);
– organizzazione di un progetto cross mediale (fino a 20 punti);
– improvvisazione, in video, su un tema di attualità (su un argomento a scelta del candidato tra quelli proposti dalla Commissione, con supporto di flusso di immagini), lettura in video del testo per la TV, lettura del testo destinato alla Radio (fino a 20 punti);

III fase
La terza fase si articolerà secondo le seguenti prove:
– test e colloquio di valutazione della conoscenza della lingua inglese (fino a 6 punti); si specifica che anzichd la lingua inglese, per i candidati della Valle d’Aosta verrà valutata la lingua francese e per i candidati della Provincia Autonoma di Bolzano verrà valutata la lingua tedesca.
– colloquio conoscitivo e di orientamento, con valutazione anche del curriculum vitae (fino a 9 punti).

Al termine della suddetta procedura selettiva verranno stilate le graduatorie regionali, formate
tenendo conto del:
• punteggio ottenuto nella seconda fase (max 80pp): il punteggio ottenuto sarà considerato utile alla formazione della graduatoria finale solo se il candidato avrà ottenuto un punteggio minimo di 12/20 in ogni singola prova;
• punteggio ottenuto nella terza fase (max15pp);
• punteggio aggiuntivo derivante dal possesso dei titoli (fino a 5 punti).

La soglia minima di idoneità è fissata a 57/95 ottenuti dalla somma dei punti conseguiti in seconda fase e in terza fase.

Qualora più candidati risultino in posizione di ex aequo, viene data preferenza al candidato più giovane di età.

Risultano idonei vincitori i primi in graduatoria per ogni regione in ordine di punteggio, fino alla concorrenza delle posizioni disponibili come da elenco allegato.

Risultano idonei non vincitori i candidati che, avendo ottenuto un punteggio uguale o superiore alla soglia minima di idoneità (57/95), risultano nelle graduatone regionali in posizioni eccedenti rispetto al numero delle posizioni disponibili come da elenco allegato.

Risultano non idonei i candidati che non hanno raggiunto la soglia minima di idoneità.

In caso di rinunce o di esclusioni degli idonei vincitori ovvero di esigenze sopravvenute, si attingerà dalle predette graduatorie regionali secondo l’ordine di punteggio, ferma restando la soglia minima di idoneità sopra indicata.

L’eventuale assunzione con contratto subordinato a tempo determinato secondo le modalità suindicate sarà subordinata al mantenimento dei requisiti richiesti per la partecipazione all’iniziativa selettiva.

Successivamente all’inserimento presso la sede scelta all’atto della candidatura, il giornalista sarà tenuto alla permanenza in tale redazione per almeno 5 anni e, soltanto dopo tale termine, lo stesso potrà fare richiesta di trasferimento ad altra redazione regionale o Testata nazionale, fermo restando che tale richiesta non verrà presa in considerazione laddove non sia compatibile con le esigenze aziendali.

La Rai fa presente, inoltre, che la suddetta assunzione sarà condizionata alla rinuncia ad eventuali contenziosi pendenti con l’Azienda ovvero alla definizione di eventuali rapporti di lavoro a qualsiasi titolo instaurati con la medesima, mediante transazione in sede sindacale con espressa rinuncia da parte dell’interessato ad ogni pretesa nei confronti della Rai.

Le Parti si danno atto che il rifiuto della proposta di assunzione a termine determinerà l’esclusione dalla graduatoria finale, fatte salve le rinunce ad eventuali proposte di contratti a termine per la sostituzione di personale interno con diritto alla conservazione del posto di lavoro.

La graduatoria avrà validità per 2 anni dalla data di pubblicazione.

L’Azienda evidenzia la facoltà di procedere, in qualunque fase, alla revoca della procedura concorsuale in presenza di fondati motivi di pubblico interesse, che verranno indicati ed argomentati all’atto dell’eventuale provvedimento”.

REGIONE/ PROVINCIA POSTI A BANDO
AUTONOMA
Abruzzo 2
Basilicata 10
Bolzano (redazione di lingua italiana) 5 
Calabria 10
Campania 7
Friuli – Venezia Giulia (red. di lingua italiana) 3 
Liguria 5
Marche 5
Molise 7
Piemonte 2
Puglia 7
Sardegna 5
Sicilia 5
Trento 4
Umbria 4
Valle d’Aosta 9

TOTALE 90

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Lavoro SINDACATO

Lorusso (Fnsi): il nuovo Governo recepisca la direttive Ue sul diritto d’autore

  • di Raffaele Lorusso

Il recepimento e l’applicazione della direttiva europea sul diritto d’autore è urgente e imprescindibile anche in Italia perché attiene la tutela del lavoro, dei diritti e delle libertà. Non si tratta di mettere in discussione la libertà di accesso alla rete, ma di affermare il principio che chi utilizza il lavoro altrui, ricavandone profitti ingenti, deve essere obbligato a remunerarlo. Il lavoro giornalistico, come molte altre opere dell’ingegno, viene quotidianamente saccheggiato dai giganti della rete, che ricavano profitti sia con la raccolta pubblicitaria sia con il traffico dei dati, senza peraltro pagare le tasse in Italia. Un meccanismo infernale che sta mettendo in ginocchio le aziende editoriali, con riflessi fortemente negativi sul mercato del lavoro.


Finora il governo italiano, fra i più accesi oppositori della direttiva europea sul copyright, ha ignorato il problema. Non poteva essere diversamente, considerato il pregiudizio ideologico nei confronti dell’informazione e di tutti i corpi intermedi della società. Il tema è rimasto fuori dai cosiddetti Stati generali dell’editoria, convocati dal governo uscente, dove invece ha prevalso un’impostazione diretta a indebolire l’informazione professionale con tagli al fondo del pluralismo dell’informazione, colpire il lavoro regolare e moltiplicare i bavagli per i giornalisti, nel tentativo di abolire le domande e di cancellare il pensiero critico.


La FNSI chiede al nuovo governo, se nascerà, forte discontinuità. A cominciare dalla cancellazione dei tagli e dai bavagli. Al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ringraziamo per aver voluto fare insieme con la Fnsi la sua prima uscita pubblica sui temi dell’informazione, chiediamo di far sì che le istituzioni europee vigilino sul recepimento e sulla corretta applicazione della direttiva europea sul copyright e promuovano iniziative per richiamare gli Stati membri sul valore essenziale che riveste l’informazione per la tenuta delle istituzioni democratiche.

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Articolo 21 Giornalisti minacciati SINDACATO

Offese a Borrometi: Sindacato vicino a chi fa informazione

Il sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige ed Articolo 21 della regione esprimono sconcerto e preoccupazione per i gravi attacchi personali nei confronti del collega Paolo Borrometi, “reo” di aver portato alla luce, attraverso documentate e puntuali inchieste giornalistiche, gli scambi ed i rapporti della criminalità organizzata. Dopo le minacce, le aggressioni e gli attentati alla vita del collega, costretto oggi a vivere sotto scorta, assistiamo ad un crescendo di offese da parte di un iscritto all’Ordine e ingiurie che nulla hanno a che fare con la professione giornalistica. Riscontriamo, in articoli e post degli ultimi giorni, motivazioni e finalità estranee ai principi deontologici di garantire un’informazione corretta, improntata su una leale chiarezza espositiva e caratterizzata da un’esposizione in forma civile. Ci permettiamo di ricordare come, in nessun caso, l’aggressione verbale sia contemplata quale prassi giornalistica, né se diretta nei confronti di una persona, né qualora prenda in considerazione familiari. Una prassi del genere è piuttosto da attribuire ad un altro modo di ragionare, che nulla condivide con la nostra professione. Ci auguriamo che l’Ordine nazionale dei giornalisti prenda una posizione netta nei confronti dei responsabili. Facciamo nostro l’appello che il collega Paolo Borrometi si è trovato più volte a lanciare: non rimaniamo indifferenti di fronte a intimidazioni, attacchi e aggressioni che, prendendo di mira un collega per il proprio impegno, colpiscono tutti noi. Questa lotta – che è la lotta per la difesa dell’informazione libera – ci riguarda tutti!

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Lavoro SINDACATO

Nuove opportunità per giovani aspiranti giornalisti

C’è tempo fino al 15 luglio per presentare la propria candidatura al programma europeo Youth4Regions rivolto agli aspiranti giornalisti tra i 18 e i 30 anni. In palio una settimana a Bruxelles dove i giovani potranno seguire corsi di formazione e conoscere gli esperti del settore.

Il programma europeo Youth4Regions, promosso dalla Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione UE, intende accrescere la consapevolezza e l’informazione sulle politiche regionali dell’Unione, incoraggiando gli studenti di giornalismo e i giornalisti alle prime armi ad occuparsi dei progetti cofinanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo coesione (FC).

Possono partecipare al programma Youth4Regions i cittadini europei, o di un paese della politica di vicinato, che hanno tra i 18 e i 30 anni. I candidati dovranno dimostrare di avere un reale interesse per il giornalismo, attraverso le proprie esperienze lavorative e di studio, e non aver partecipato a precedenti edizioni del programma.

Per aderire all’edizione 2019 del programma è necessario inviare, entro le ore 17.00 del 15 luglio 2019, un breve articolo (400-1.000 caratteri) o un video di 2-3 minuti che illustri un progetto cofinanziato dal FESR o FC.

La Dg Politica regionale e urbana della Commissione UE selezionerà 33 candidati che avranno la possibilità di partecipare alla Settimana europea delle regioni, in programma a Bruxelles dal 6 all’11 ottobre 2019; le spese di viaggio e alloggio saranno coperte dalla Commissione europea.

Nel corso dell’EU Regions Week i giovani selezionati potranno seguire corsi di giornalismo sugli affari UE, visitare le istituzioni europee e beneficiare della mentorship di giornalisti già affermati. Inoltre, i partecipanti riceveranno un certificato che attesterà l’esperienza lavorativa svolta a Bruxelles, in qualità di giornalista, nell’ambito della Settimana europea delle regioni.