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Articolo 21 GRUPPI

Solidarieta SJG e Articolo21 al popolo bielorusso

Il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige (SGJ) ed il presidio di Aricolo21 della regione esprimono solidarietà e sdegno per l’arresto di 23 giornalisti appartenenti all’Associazione bielorussa dei giornalisti (Baj), bloccati ieri in piazza del cambiamento nella capitale Minsk insieme a 1.127 persone, tutte arrestate.

SJG ed Articolo21 del Trentino Alto Adige sono inoltre vicini all’Associazione dei bielorussi in Italia “Supolka” con sede a Trento, la cui rappresentante Katerina Ziuziuk ha lanciato l’allegato grido d’allarme, affinchè non venga dimenticata la tragedia della Bielorussia, dove è in corso una campagna di stato di abolizione della libertà di stampa con arresti indiscriminati e di tutte le altre libertà, tra l’indifferenza dell’Europa, a cento giorni dall’inizio delle proteste democratiche.

(Foto di copertina: CastleMound, Wikimedia)

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GRUPPI Lavoro

Cpo FNSI, Usigrai, Odg e Giulia: «Raccontiamo correttamente la violenza sulle donne»

LETTERA APERTA A GIORNALISTE E GIORNALISTI

Care colleghe e cari colleghi,

in questi mesi di pandemia non si fermano i casi di femminicidio, punta dell’iceberg della violenza contro le donne.

Raccontiamola in modo corretto: basta parlare di raptus! Basta giustificare gli assassini!  Basta ai facili moventi come la depressione e la gelosia! Basta far ricadere sulle donne la responsabilità della loro morte!

La grave crisi che sta attraversando il nostro Paese sta mettendo sotto pressione anche la nostra categoria. Ma proprio in un momento complesso come questo dobbiamo dare prova di essere capaci di narrare quanto accade nella consapevolezza della grande responsabilità che abbiamo nei confronti di chi ci legge e ascolta.

Abbiamo elaborato il Manifesto di Venezia, a cui hanno aderito liberamente centinaia di giornaliste e giornalisti, nel tentativo di offrire uno strumento di lavoro utile ad inquadrare in modo corretto il fenomeno. Sappiamo che molte e molti si sforzano di farlo ogni giorno.

Ancora troppo spesso però ci dimentichiamo, scrivendo i nostri articoli o servizi radiofonici e televisivi, che la violenza contro le donne non può essere ridotta a meri fatti di cronaca. Che si tratta di un fenomeno strutturale della nostra società e come tale abbiamo il dovere di raccontarlo: violenza contro le donne in quanto donne, per questo è necessario utilizzare la parola “femminicidio”.

Facciamo appello al senso di responsabilità di ciascuna e ciascuno. L’omicida di Torino – solo l’ultimo di molti esempi – non ha avuto un raptus, lo sterminio che ha compiuto non è nato dal nulla. I dati ci raccontano che il gesto finale di eliminazione della propria compagna, moglie, ex arriva dopo un lungo periodo di violenze e soprusi.

Non rendiamo vittime una seconda volta le donne assassinate, non cadiamo in queste narrazioni tossiche, diamo valore alla nostra libertà di informare.

Mimma Caligaris (presidente Cpo Fnsi)
Paola Dalle Molle (coordinatrice Cpo Cnog)
Silvia Garambois (presidente GiULiA giornaliste)
Monica Pietrangeli (coordinatrice Cpo Usigrai)

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GRUPPI Ordine dei giornalisti

Sconcerto Sjg e Odg per affido Ufficio stampa del Comune di Merano a non iscritto all’Ordine

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige e il sindacato regionale dei Giornalisti FNSI esprimono sconcerto e dissenso rispetto alla delibera firmata in data 02.11 dal Sindaco di Merano Paul Rösch con la quale si affida il ruolo di responsabile dell’Ufficio stampa ad un soggetto non iscritto all’Albo dei Giornalisti e questo in chiara inottemperanza delle disposizioni della Legge n. 150/2000, citata nella
medesima delibera.

Desta forte perplessità anche la scarsa trasparenza con la quale si è attivata la procedura di selezione. In assenza di un bando a pubblica evidenza si è preferito interpellare tre soggetti (scelti senza alcun preventivo criterio) due dei quali iscritti all’Albo dei Giornalisti, optando infine per l’offerta economica più vantaggiosa depositata appunto dal candidato non Giornalista del quale, come specificato nella delibera “è stato esaminato il curriculum dal quale emerge una significativa esperienza”, probabilmente però non in ambito giornalistico.

Quanto accaduto a Merano, da molti punti di vista, non ha precedenti a livello nazionale nella Pubblica Amministrazione.

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige e il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige/SüdtirolFNSI chiedono dunque l’immediato annullamento della delibera in oggetto riservandosi, in caso contrario, di attivare le vie legali e di querelare in sede penale eventuali episodi di esercizio abusivo della professione nel caso in cui il ruolo succitato forse ricoperto da un soggetto non iscritto all’Ordine dei Giornalisti.

(Foto: Wikimedia)

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Lavoro PREVIDENZA E SALUTE

Coronavirus, torna l’autocertificazione. Ecco il modulo per giornalisti

Con il nuovo Dpcm in vigore dal 6 novembre 2020 torna l’autocertificazione per gli spostamenti, da utilizzare in maniera diversa in base alle diverse situazioni regione per regione. In tutta Italia è necessario avere in tasca l’autocertificazione se si esce di casa dalle 22 alle 5, orario in cui è previsto scatti il coprifuoco nazionale. E nelle zone indicate come “arancioni” e “rosse” le limitazioni agli spostamenti – sempre consentiti per “comprovati motivi di lavoro, necessità e salute” – sono ancora più stringenti (riportiamo a questo link l’infografica predisposta dalla presidenza del Consiglio dei ministri con la sintesi delle restrizioni previste dal decreto).

Come già fatto in occasione del lockdown della scorsa primavera, gli uffici della Fnsi hanno predisposto un modulo di autocertificazione dedicato ai giornalisti, lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, che hanno necessità di spostarsi dal proprio domicilio per ragioni professionali. Il documento, compilato e firmato, va esibito assieme alla tessera professionale in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Il modulo standard per gli spostamenti rilasciato dal ministero dell’Interno (disponibile a questo link) è comunque in possesso degli operatori di polizia e può essere compilato anche al momento del controllo.

PER APPROFONDIRE
In calce i modelli di autocertificazione per gli spostamenti professionali predisposti dagli uffici della Fnsi tenendo presenti le specifiche esigenze lavorative dei professionisti dell’informazione, siano essi lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti.

Autocertificazione per giornalisti autonomi – 5nov2020

Autocertificazione per giornalisti dipendenti – 5nov2020

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GRUPPI Ordine dei giornalisti

Giornalisti, documento di 22 consiglieri nazionali: «Al lavoro per elezioni trasparenti»

«Un decreto legge consente anche all’Ordine dei Giornalisti di accedere allo strumento del voto elettronico per l’elezione dei Consigli regionali e del Consiglio nazionale (Cnog). Adesso non dovrebbero esserci più ostacoli al voto. Per questo è necessario avviare da subito un percorso trasparente e partecipato che veda il pieno e totale coinvolgimento dei consiglieri nazionali e degli Ordini regionali per l’adozione del regolamento e la scelta della piattaforma». Lo scrivono, in un documento, 22 consiglieri nazionali.

«Il regolamento – prosegue il testo – dovrà garantire tre caratteri fondanti per una partecipazione realmente democratica vale a dire segretezza, libertà e personalità del voto. Non deve essere consentita alcuna manovra che favorisca l’esercizio del voto ad uso e consumo dei “signori delle tessere”. La democrazia non può ridursi a un “click”.

«L’approvazione del regolamento e la scelta di una piattaforma non possono neppure diventare il pretesto per un differimento del voto oltre il 28 gennaio, termine ultimo fissato dal decreto. Per questo chiediamo l’immediata fissazione di un calendario di lavoro per commissioni e consiglio nazionale in grado di rispettare le scadenze fissate. Il regolamento deve essere licenziato entro un mese dal Cnog per poi dare tempo al ministero di esaminarlo.

«Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti non si riunisce da ormai quasi quattro mesi. Il suo ruolo è stato del tutto esautorato. Il luogo della discussione, del confronto e delle decisioni è deserto da oltre cento giorni. In questo periodo il presidente Verna ha assunto una serie di iniziative che sono andate ben al di là della ordinaria amministrazione ed ha preso numerose decisioni senza il mandato del Consiglio nazionale, che non è stato minimamente coinvolto, che è stato scarsamente informato e in ogni caso soltanto a cose fatte. Una gestione verticistica  dell’Ordine con il risultato che il presidente e l’esecutivo, che ha visto le dimissioni di quattro dei suoi nove componenti (in totale dissenso rispetto all’intenzione di perseguire il rinvio delle elezioni) decidono ormai per tutti. E’ mancato anche il confronto e il rapporto con la Consulta dei presidenti che in questo periodo è stato del tutto assente.

«Ricordiamo che se si fosse votato in sicurezza, come le circostanze lo permettevano, il 27 settembre e il 4 e 11 ottobre, l’Ordine dei giornalisti avrebbe un nuovo Consiglio nazionale regolarmente eletto, con le nuove cariche istituzionali nel pieno esercizio delle loro funzioni».

Giannetto Baldi
Michele Buono
Lucio Bussi
Cristina Caccia
Michela Canova
Elisabetta Cosci
Guido D’Ubaldo
Andrea Ferro
Walter Filagrana (Trentino Alto Adige)
Dino Frambati
Luca Frati
Giuseppe Gandolfo
Augusto Goio (Trentino Alto Adige)
Michele Lorusso
Valentino Losito
Nadia Monetti
Gianni Montesano
Giuseppe Murru
Maurizio Paglialunga
Enrico Romagnoli
Gian Maria Sias
Maria Zegarelli

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GRUPPI Lavoro

Informazione locale online e periodici cattolici, siglato accordo fra Anso, Fisc e FNSI

L’Associazione nazionale delle testate online (Anso), la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) e la Federazione nazionale della Stampa italiana (FNSI), sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani, hanno sottoscritto nella serata di ieri, giovedì 29 ottobre, un accordo collettivo nazionale transitorio per la regolamentazione delle prestazioni di lavoro giornalistico nelle testate online di informazione locale aderenti ad Anso e nelle testate periodiche aderenti alla Fisc.

L’accordo, che ha validità dal primo novembre 2020, è propedeutico alla sottoscrizione di un contratto collettivo di settore che le parti si sono impegnate a definire entro il 30 giugno 2021, e si è reso necessario per non lasciare senza regolamentazione contrattuale le aziende che applicavano il contratto collettivo Uspi-Fnsi (che ha cessato di produrre ogni effetto il 30 maggio scorso).

«Oggi – commenta Marco Giovannelli, presidente di Anso – è una giornata storica per il mondo dell’editoria digitale. Anso in questi anni si è sempre battuta perché il settore venisse considerato come merita. In questi mesi di crisi tutti hanno potuto vedere l’importante ruolo svolto dall’editoria locale ed iperlocale. Ringraziamo i colleghi della Fisc e della FNSI per avere colmato in tempi brevissimi, nonostante la situazione contingente, il vuoto normativo creatosi dopo la cancellazione del precedente contratto. Viene così garantito un percorso che consentirà ai piccoli editori digitali di far crescere le proprie aziende e l’occupazione».

Per Chiara Genisio, vicepresidente Fisc, «questo accordo costituisce un elemento di certezza in una fase molto difficile per il Paese e soprattutto per il mondo dell’informazione. Un passo importante che offre opportunità, tutela e dignità ai giornalisti che operano nelle testate aderenti alla nostra Federazione. Un traguardo molto significativo per i nostri giornali radicati nel territorio, dal Nord al Sud dell’Italia, che soprattutto in questa fase di emergenza continuano a essere autentici punti di riferimento delle comunità locali».

«Si apre – dice Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – una fase di ampia collaborazione con le organizzazioni rappresentative di un settore editoriale che necessita di uno strumento contrattuale adeguato alla dimensione e alle esigenze produttive delle aziende. L’obiettivo è far emergere e favorire l’occupazione giornalistica, riconoscendo diritti e tutele in un quadro di sostenibilità. L’accordo raggiunto è soltanto un primo passo, reso possibile dalla serietà e dal senso di responsabilità di tutti gli interlocutori».

PER APPROFONDIRE
Qui, il testo dell’accordo nazionale siglato da Anso, Fisc e FNSI.

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

Ddl diffamazione e liti temerarie, FNSI: «Vogliono annacquare la riforma»

«L’esame in aula al Senato dei ddl sulle liti temerarie e la riforma della diffamazione a mezzo stampa, che comincerà domani, rischia di trasformarsi in una beffa per i giornalisti. Le riforme, il cui obiettivo è quello di sanzionare chi promuove azioni giudiziarie temerarie contro i giornalisti e cancellare il carcere per i cronisti, rischiano di esserlo soltanto di facciata. Nelle ultime ore, infatti, ha ripreso corpo quel partito trasversale agli schieramenti che punta a imbavagliare i giornalisti e gli organi di informazione». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Anche fra le forze di maggioranza – proseguono – c’è chi sta lavorando alacremente per ridurre al minimo le sanzioni contro chi, attraverso querele e richieste di risarcimento danni, punta a impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro, stravolgendo il senso della proposta presentata dal senatore Primo Di Nicola. Allo stesso tempo, si aumentano le sanzioni pecuniarie a carico di giornalisti ed editori in caso di diffamazione. La volontà di colpire giornalisti e organi di stampa è palese. Se c’è qualcuno, anche nella maggioranza di governo, che spera di far passare sotto silenzio quello che è un chiaro attacco al diritto di cronaca, approfittando dell’emergenza sanitaria, si sbaglia. Qualsiasi colpo di mano troverà, anche in questa fase, una ferma presa di posizione».

Fonte: FNSI

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SINDACATO

Firmato contratto con tra Sindacato giornalisti e Provincia di Trento. Cerone: «Il massimo risultato possibile»

I giornalisti che lavorano nella Provincia Autonoma di Trento avranno un contratto giornalistico della pubblica amministrazione. Dopo oltre un anno di lavoro, che ha visto impegnata la delegazione sindacale FNSI e del Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, la firma è arrivata nella sera di ieri, a Trento, presso la sede di APRaN, con Cgil, Cisl, Uil, Fenalt enti locali del Trentino. Si tratta del primo contratto che norma la figura del giornalista pubblico in Italia.

La decisione della realizzazione di un nuovo contratto segue le tre sentenze della Corte costituzionale e della modifica della legge 150 sugli uffici stampa, che imponevano la trasformazione del contratto privatistico Fieg-FNSI in quello delle autonomie locali, per le quali era stato stabilito il termine del 31 ottobre 2019. Nella contrattatizione, è stato decisivo il contributo del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha consentito il raggiungimento dell’intesa.

Il contratto prevede Inpgi, Casagit, quota di servizio, aggiornamento professionale obbligatorio durante l’orario di lavoro, smart working anche per i tempi determinati e l’intervento del Sindacato dei giornalisti FNSI in tutte le negoziazioni afferenti la figura professionale del giornalista pubblico tra gli elementi normativi più significativi del nuovo contratto.

La nuova figura professionale troverà applicazione intanto negli uffici stampa della giunta e del consiglio della Provincia Autonoma di Trento. Il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige si attende ora nuove assunzioni dal riordino dell’intero comparto comunicazione ed una diminuzione del precariato giornalistico di colleghi che lavorano come giornalisti senza tutele.

«E’ il massimo risultato possibile che si poteva raggiungere nella cornice disegnata dalla giunta provinciale di Trento», ha commentato il segretario regionale Rocco Cerone.

PER APPROFONDIRE – Di seguito è allegato il testo del Contratto giornalistico dell’ufficio stampa della giunta e del consiglio della Provincia Autonoma di Trento siglato ieri sera da Cgil, Cisl, Uil, Fenalt enti locali, con l’intervento della FNSI, attraverso il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige.

(Foto: Wikipedia Commons)

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SINDACATO

Uspi-Cisal, operazione avventurista che danneggia giornalisti e aziende

L’Associazione di Francesco Vetere si illude di scavalcare la FNSI e sottoscrive un accordo con un’organizzazione autonoma per regolare il lavoro giornalistico nelle testate periodiche, online no-profit. Il Sindacato unitario dei giornalisti continuerà a lavorare per assicurare un inquadramento economico e normativo degno per tutti i giornalisti del settore.

La sottoscrizione di un contratto giornalistico fra Uspi e Cisal è un’operazione avventurista e priva di qualsiasi efficacia concreta per i giornalisti che operano nel settore online, dei periodici e no profit. Tale accordo, che rafforza il giudizio della FNSI sull’inaffidabilità dell’Uspi come interlocutore, avrà l’unico effetto di produrre un danno sul piano previdenziale e assistenziale ai giornalisti, ma anche alle stesse aziende, che subiranno un aumento di costi.

È un’operazione che la FNSI denuncerà in ogni sede, a cominciare da quella governativa, provvedendo all’immediata revoca del patto di alleanza approvato, a norma di Statuto, dal Consiglio nazionale su proposta dell’allora segretario generale aggiunto Carlo Parisi.

La Fnsi considera impraticabile qualsiasi ipotesi di ulteriore interlocuzione con l’Uspi e continuerà a lavorare con le altre associazioni datoriali del settore per assicurare ai colleghi coinvolti nella cessazione del contratto Fnsi-Uspi trattamenti economici e normativi che ne valorizzino dignità e professionalità.

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

SJG e FNSI, solidarietà a Heidy Kessler e alla Redazione tedesca Rai di Bolzano

La difesa dell’indipendenza delle testate e dell’autonomia professionale di ciascun giornalista sono per il sindacato principi irrinunciabili e non negoziabili. Va per questo respinto e condannato con forza il tentativo dell’editore Michl Ebner di strumentalizzare un comunicato di Fnsi e Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige per interessi personali, arrivando a chiedere al presidente Rai Foa, all’amministratore delegato Salini, al direttore TGR Casarin e al presidente della commissione parlamentare di vigilanza Barachini di intervenire nei confronti di un presunto accanimento nei suoi confronti della caporedattrice Heidy Kessler e di parte della redazione di lingua tedesca di Bolzano.

Lo affermano in una nota Raffaele Lorusso e Rocco Cerone, segretario generale FNSI e regionale del SJG.

L’editore Michl Ebner deve sapere, ove non glielo avessero spiegato, che l’autonomia e l’indipendenza di un giornalista non può mai essere prevaricata: la responsabile della redazione tedesca della Rai di Bolzano non aveva alcun obbligo di pubblicare il comunicato sindacale perché, nella sua autonomia, è libera di dare spazio alle notizie che considera rilevanti.

Nel caso in questione, l’editore Michl Ebner finge di ignorare che la presa di posizione del sindacato dei giornalisti nei confronti di un comunicato della Lega che, ad urne aperte, sollecitava la necessità di affrontare il tema della concentrazione di testate nelle mani di un solo gruppo editoriale in Trentino Alto Adige riguardava i tempi e i modi, ma non la sostanza. E’, infatti, sotto gli occhi di tutti, ed il Sindacato dei giornalisti lo ha sottolineato più volte, che in Trentino Alto Adige esiste un problema di concentrazione editoriale che riguarda l’editore Michl Ebner, proprietario della quasi totalità dei quotidiani, compreso quello di lingua tedesca, di una radio e di un sito web.

Il problema va affrontato con serietà e determinazione nelle sedi competenti perché sono in gioco il pluralismo dell’informazione, i delicati equilibri tra le comunità etniche e linguistiche del Trentino Alto Adige ed i livelli occupazionali.

A nessun editore, a livello nazionale come a livello locale, può essere consentito di assumere posizioni dominanti sul mercato. Il rischio è che qualcuno, in un evidente delirio di onnipotenza, si illuda di poter comandare anche in Rai.