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GRUPPI Ordine dei giornalisti

Consiglio nazionale dell’Odg: ecco i candidati di #ControCorrente

Alle elezioni del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti spostate al 15 novembre prossimo dall’attuale presidente Carlo Verna, i colleghi che si riconoscono in #ControCorrente Trentino Alto Adige/Südtirol ufficializzano le tre candidature per il rinnovo dei rappresentanti della regione. Lo rende noto un comunicato di #ControCorrente, sottoscritto da un gruppo di colleghi del Trentino Alto Adige/Südtirol.

I candidati sono il giornalista pubblicista Walter Filagrana, 42 anni, che lavora all’ufficio stampa di Confcommercio Trentino, il giornalista professionista Fabrizio Franchi, caposervizio cultura del quotidiano l’Adige, già presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige/Südtirol; il giornalista professionista Markus Perwanger, caporedattore della Struttura programmi di Rai Südtirol, candidato nel collegio unico nazionale in rappresentanza delle minoranze linguistiche tedesca e slovena.

I giornalisti della regione saranno chiamati a votare i loro rappresentanti domenica 15 novembre: a Trento presso il Grand Hotel Trento (piazza Dante, 20) dalle 10 alle 18; a Bolzano, alla Kolpinghaus, in largo Kolping 3, sempre dalle 10 alle 18.

Il turno di ballottaggio si terrà domenica 22 novembre.

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GRUPPI Ordine dei giornalisti

Ordine dei giornalisti nel caos: i giochi di Verna per impedire il voto

È sconcertante quanto sta accadendo al Senato, nell’imbarazzante silenzio del presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Verna. Un emendamento al decreto Agosto – a firma di quattro esponenti di M5S (i campani D’Angelo e Puglia, la siciliana Floridia e il pugliese Dell’Olio,) propone di introdurre una modifica alla Legge Professionale 69/1963 e, nell’attesa, di prorogare per un anno, fino al 25 ottobre del 2021, l’attuale Consiglio nazionale dell’Ordine e gli Ordini regionali. Una proposta di riforma di cui non vi è traccia in alcun dibattito all’interno della categoria e che, evidentemente, è stata suggerita da qualche “manina” che conosce bene i meccanismi dell’Ordine. Inquietano anche il modo e il merito con cui viene affrontata la questione dei comunicatori.

Perché tutto questo silenzio?

L’esistenza di questo emendamento fa chiarezza sui finora inspiegabili tentativi di rinviare le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti in seno all’Ordine, fissate fin dallo scorso mese di giugno per l’ultima domenica di settembre e le prime due di ottobre. Tentativi di rinvio che ignorano le indicazioni del Ministero della giustizia, il quale non più tardi di una settimana fa ha ribadito che non vi sono motivi che possano giustificare un rinvio delle date fissate, tantomeno la cosiddetta emergenza Covid-19, considerato che in tutta Italia si voterà anche per Referendum e amministrative.

Le elezioni si devono svolgere regolarmente nelle date in cui 18 Ordini regionali su 20 le hanno convocate, rispettando le scadenze di legge. Qualsiasi rinvio, peraltro privo di motivazione, espone al rischio che la situazione di contagio peggiori e non non sia più possibile votare: cosa che permetterebbe a qualcuno di restare incollato alla poltrona il più possibile. In barba al diritto dei colleghi di scegliere i propri rappresentanti alla scadenza definita dalla normativa.

EmilioAlbertario
GianlucaAmadori
FabioAzzolini
AntonellaBaccaro
GiannettoBaldi
IdaBaldi
RobertaBalzotti
CarloBartoli
LorenzoBasso
LauraBerti
FedericoBonelli
PaoloBorrometi
MarioBosonetto
LucioBussi
CristinaCaccia
MimmaCaligaris
MichelaCanova
ValerioCataldi
Rocco CeroneCerone
Angelo ConteConte
MarcoConti
UbaldoCordellini
ElisabettaCosci
CristinaCosentino
BeatriceCurci
RobertaD’Angelo
GuidoD’Ubaldo
DanielaDe Robert
LuciaDel Vecchio
MaurizioDi Schino
VittorioDi Trapani
FramcoElisei
SilviaFabbi
SerenaFasiello
AndreaFerro
WalterFiligrana
Diana AngelaFormaggio
BrunoFracasso
FabrizioFranchi
LucaFrati
LidiaGaleazzo
BeppeGandolfo
SilviaGarambois
SilviaGarbarino
FulvioGardumi
GiorgioGasco
ElenaGiordano
AugustoGoio
GabrieleGuccione
GiovannaGueci
IgnazioIngrao
MauroKeller
MauroLando
GraziaLeone
MariaLepri
RobertaLisi
MicheleLorusso
ValentinoLosito
DanielaMacheda
IvanoMaiorella
Peter Malfertheiner
AlessandraMancuso
GiampaoloMarchini
ClaudioMarincola
ElisabettaMarincola
Maria teresaMartinengo
GiosèMarzano
RobertoMastroianni
RossellaMatarrese
CristinaMazzariello
NadiaMonetti
GianniMontesano
SilviaMotroni
GiuseppeMurru
SoniaOranges
EduardoOrlando
FrancescoPadoa
FilippoPaganini
MaurizioPaglialunga
Marco NicolòPerinelli
PinaPetta
GianfrancoPiccoli
SilviaResta
PieroRicci
RobertoRinaldi
AndreaRustichelli
GiorgioSantelli
PaolaSembenotti
PaoloServenti Longhi
BeppeSgambellone
Gian marioSias
PaolaSpadari
GiampieroSpirito
ElisabettaStefanelli
FrancescoStrippoli
GianfrancoSummo
RosariaTalarico
StefanoTallia
MarinaTesta
TizianoTrevisan
AlessioVallerga
MarcoVignudelli
LuciaVisca
MariaZegarelli
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Giornalisti minacciati SINDACATO

Mattarella ricorda Mauro De Mauro: «Esempio di giornalismo»

La sera del 16 settembre 1970 il giornalista dell’Ora venne rapito sotto casa da sicari mafiosi. Il suo corpo non fu più trovato. «I dubbi irrisolti e l’esito negativo dei procedimenti giudiziari costituiscono una sconfitta per le Istituzioni e, al tempo stesso, continuano a sollecitare l’impegno affinché si squarci il velo degli occultamenti», scrive il Capo dello Stato.

«Mauro De Mauro venne rapito cinquant’anni or sono da sicari mafiosi e il suo corpo non fu più trovato. In questo giorno di ricordo, desidero esprimere anzitutto la mia vicinanza e solidarietà ai familiari e a quanti conobbero e lavorarono con De Mauro, apprezzandone le qualità umane e l’impegno professionale. Ricerche e indagini non sono giunte a piena verità sulle ragioni e le responsabilità dell’efferato omicidio. I dubbi irrisolti e l’esito negativo dei procedimenti giudiziari costituiscono una sconfitta per le Istituzioni e, al tempo stesso, continuano a sollecitare l’impegno affinché si squarci il velo degli occultamenti». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del giornalista.

«Palermo, la società siciliana e l’intero Paese – prosegue il Capo dello Stato – hanno sempre riconosciuto la matrice mafiosa: per questa ragione De Mauro è diventato un simbolo della comunità che vuole liberarsi dal giogo della criminalità e che intende affermare il principio di legalità come condizione di civiltà e di sviluppo. De Mauro rappresenta anche, con il suo sacrificio, il giornalismo che compie fino in fondo il proprio lavoro, che cerca di far luce su vicende oscure con coraggio, che non si accontenta di versioni di comodo, che esercita la propria libertà per assicurare, nel pluralismo, le libertà di tutti. Sono tanti i giornalisti che nel mondo pagano il prezzo più alto per questo impegno. Il loro esempio è un testimone ora affidato a tutti i colleghi e alle generazioni più giovani».

(Fonte: FNSI)

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SINDACATO

Premio giornalistico “Rossella Minotti” 2020

Il comitato promotore del Premio giornalistico «Rossella Minotti» istituisce e bandisce l’edizione 2020 dell’iniziativa. Possono partecipare gli iscritti ad una delle Associazioni regionali di Stampa federate nella Fnsi. Il termine per inviare gli articoli è il 30 novembre 2020. Il premio assegnerà ai vincitori 3.000 euro complessivi

Il premio giornalistico è intitolato alla memoria di Rossella Minotti, collega prematuramente scomparsa nel 2019. L’iniziativa parte dalla famiglia di Rossella con la partecipazione e il patrocinio di FNSI e ALG. Il comitato promotore è formato da: Raffaele Lorusso (segretario generale FNSI), Paolo Perucchini (presidente ALG) ed Edmondo Rho, giornalista e marito di Rossella Minotti (in rappresentanza della Famiglia).

IN ONORE DI ROSSELLA

Rossella Minotti, nata a Pescara, dopo la laurea svolse il suo praticantato frequentando l’Istituto per la Formazione al giornalismo (IFG) di Milano. Diventata professionista, lavorò ad “Amica” e quindi, per quasi tutta la sua vita, a “Il Giorno”, dove terminò la carriera come caporedattore. Ci ha lasciati, a causa di una malattia crudele, a soli 56 anni d’età, l’11 marzo 2019. Rossella aveva sempre nel suo grande cuore i giovani, in cui credeva molto: come capo cronista e poi capo redattore, ha fatto crescere professionalmente tante colleghe e tanti colleghi. Perciò il premio giornalistico a lei intitolato è riservato ai giovani under 35. Rossella, inoltre, era una giornalista molto impegnata nella difesa dei nostri diritti: ha fatto parte del Consiglio Nazionale Fnsi, a più riprese del Cdr del proprio giornale ed è stata in più mandati nel Collegio dei probiviri e nel Consiglio direttivo dell’ALG. Perciò il comitato promotore ha ritenuto giusto che il premio a lei intitolato sia riservato a chi è iscritta/o al sindacato dei giornalisti, quale prima iniziativa in Italia che premia, tra i soli giovani soci delle Associazioni Regionali di Stampa federate nella FNSI, le colleghe e i colleghi più meritevoli.

A CHI SI RIVOLGE IL PREMIO

Potranno concorrere al ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ tutte le giornaliste e tutti i giornalisti d’Italia (con iscrizione nell’albo dei professionisti o dei pubblicisti o nel registro dei praticanti) purché: – abbiano al massimo 35 anni d’età (nel 2020 possono partecipare le persone nate nel 1985 e anni seguenti); – facciano anche parte di una Associazione Regionale di Stampa e di conseguenza della FNSI. Sono previste due sezioni del ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’: – quotidiani, periodici e agenzie di stampa; – web, radio e televisioni. La dotazione del Premio è di 3.000 euro annui, da suddividere nelle due sezioni: quindi andranno 1.500 euro a entrambi i vincitori. I partecipanti dovranno inviare i loro articoli, pubblicati entro il 31 ottobre 2020, alla segreteria del Premio (all’ALG, viale Monte Santo 7, Milano, tramite mail o con consegna diretta) e ciò dovrà avvenire entro il successivo 30 novembre 2020. Dopo di che la giuria proclamerà i vincitori delle due sezioni, con consegna del Premio a gennaio 2021.

Regolamento ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ 2020

Art. 1 – Il ‘Premio giornalistico Rossella Minotti’ (di seguito, ‘Premio’) ha cadenza annuale e si rivolge alle giornaliste e ai giornalisti under 35 (i candidati per l’edizione 2020 non dovranno aver compiuto i 35 anni al 31/12/2020) di cui risulti la regolare iscrizione all’Ordine (elenco professionisti, elenco pubblicisti o registro praticanti) e a una delle Associazioni Regionali di Stampa federate nella FNSI.

Art. 2 – La partecipazione al Premio è gratuita.

Art. 3 – Il tema di questa edizione 2020 del Premio è libero. Gli elaborati dei partecipanti saranno suddivisi in due sezioni: – quotidiani, periodici e agenzie di stampa; – web, radio e televisioni.

Art. 4 – Le giornaliste e i giornalisti interessati a partecipare dovranno far pervenire un lavoro (formato testo, video, audio, web doc) in lingua italiana, pubblicato da una testata registrata entro il 31 ottobre 2020. Gli elaborati non dovranno superare le 9 mila battute di lunghezza e/o i 5 minuti di durata. È possibile partecipare solo agli iscritti al sindacato dei giornalisti.

Art. 5 – Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 novembre 2020, all’indirizzo mail: premio.rossellaminotti@assogiornalisti.it

oppure consegnati direttamente alla segreteria del Premio, nella sede dell’Associazione Lombarda Giornalisti, in viale Monte Santo 7, Milano. Per informazioni: tel. 02/6375202 oppure 02/6375204.

Ogni partecipante dovrà specificare: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo per la corrispondenza, telefono, indirizzo mail, curriculum, numero di tessera di iscrizione all’Ordine e Associazione Regionale della Stampa di appartenenza. A tutti i partecipanti sarà inviata una mail di conferma di ricezione.

Art. 6 – La cerimonia di premiazione si svolgerà entro il mese di gennaio 2021.

Art. 7 – Non si accetteranno servizi firmati con uno pseudonimo.

Art. 8 – I lavori presentati dai partecipanti saranno esaminati da una giuria, che si riunirà entro il 15 gennaio 2021, composta da: – Domenico Affinito (Vicepresidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, in rappresentanza dell’ALG); – Anna Del Freo (Segretario Generale Aggiunto della Federazione Nazionale Stampa Italiana, in rappresentanza della FNSI);

  • Sandro Neri (Direttore de Il Giorno); – Venanzio Postiglione (Vicedirettore del Corriere della Sera); – Edmondo Rho (giornalista, marito di Rossella Minotti, in rappresentanza della Famiglia). Il giudizio della giuria sarà insindacabile. Le motivazioni saranno illustrate nel corso della cerimonia di assegnazione del Premio.

Art. 9 – Ai vincitori delle due sezioni verrà corrisposta la cifra di 1.500 euro ciascuno. La giuria si riserva il diritto di assegnare eventuali menzioni speciali a elaborati meritevoli.

Art. 10 – Le informazioni e gli aggiornamenti sul Premio saranno riportati sui siti:

www.fnsi.it www.alg.it

Il Comitato Promotore del Premio è composto da:

  • Raffaele Lorusso, Segretario generale FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana); – Paolo Perucchini, Presidente ALG (Associazione Lombarda Giornalisti); – Edmondo Rho, giornalista, marito di Rossella Minotti (in rappresentanza della Famiglia).

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Formazione SINDACATO

La passione per la verità. Come contrastare le fake news e la manipolazione attraverso internet e social

«La passione per la verità. Come contrastare le fake news e la manipolazione attraverso internet e social ed arrivare ad una corretta informazione e diffondere un sapere inclusivo». Corso deontologico promosso dalla Libera università di Bolzano insieme a Ordine, Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e del Veneto, FNSI ed Articolo21.

Introdurranno il corso il presidente del’Ordine dei giornalisti Mauro Keller ed il segretario del Sindacato dei gionalisti del Trentino Alto Adige/Südtirol Rocco Cerone. È previsto un saluto della segretaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto Monica Andolfatto.

I relatori sono i curatori del libro «La passione per la verità», Laura Nota e Roberto Reale, dell’Università di Padova. Il libro è edito da Franco Angeli, mentre l’iniziativa editoriale suggella una collaborazione tra l’ateneo patavino e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Interverranno:

  • i professori Federico Boffa e Francesco Ravazzolo, della LUB, animatori del corso di giornalismo insieme a Sindacato e Ordine dei Giornalisti;
  • il giornalista Patrick Rina, della redazione di Bolzano della televisione austriaca pubblica ORF;
  • il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti.

Il corso sarà moderato dal giornalista Roberto Rinaldi, referente di Bolzano dell’associazione Articolo21.

I lavori saranno ospitati lunedì 28 settembre dalle ore 9 alle ore 13 alla Kolpinghaus (50 i posti a disposizione); l’accettazione comincerà alle 8.30, per cominciare puntuali alle 9. Si potrà accedere alla Kolpinghaus previa misurazione della temperatura, disinfezione delle mani ed indossando la mascherina. Il corso sarà visibile in diretta streaming sul canale Youtube della facoltà. La partecipazione prevede sei crediti deontologici

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Inpgi PREVIDENZA E SALUTE

Inpgi 2 : con il decreto “Agosto”, al via il bonus da 1.000 euro. Già liquidati 9.688 bonus

La pubblicazione del Decreto agosto n. 104 del 14 agosto 2020 – in vigore dal 15 agosto – ha dato il via libera al pagamento del Bonus Covid-19 per il mese di maggio. L’importo – che non concorre a formare base imponibile a fini fiscali – è innalzato a 1.000 euro e viene esteso anche a coloro i quali hanno chiuso la partita IVA entro il 31 maggio 2020.

Sulla base di quanto stabilito nel Decreto, l’erogazione del Bonus avviene su un “doppio binario”:

– erogazione dell’indennità di maggio in automatico, nei confronti di tutti i colleghi che hanno già usufruito dell’analoga indennità riferita al mese di aprile 2020 e che, pertanto, non dovranno presentare alcuna domanda;
– possibilità di presentare domanda per ottenere il Bonus di 1.000 euro ai colleghi che non lo hanno chiesto nei mesi precedenti ovvero coloro i quali hanno cessato l’attività entro il 31 maggio 2020.

Le nuove domande potranno essere presentate entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto cioè dal 15 agosto al 14 settembre 2020.

Possono richiedere l’erogazione coloro che:

– sono iscritti, anche in via non esclusiva, alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 fino al 23 febbraio;
– hanno conseguito, nell’anno 2018, un reddito professionale non superiore a 35.000 euro o, in alternativa, un reddito professionale compreso tra 35.000 euro e 50.000 euro avendo percepito, nel trimestre gennaio-marzo 2020 compensi inferiori di almeno il 33% rispetto ai compensi percepiti nel trimestre gennaio-marzo 2019, ovvero hanno cessato la partita IVA nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 maggio 2020. In caso di iscrizione intervenuta nel corso dell’anno 2019 o entro il 23 febbraio 2020, hanno conseguito redditi professionali non superiori ai predetti importi previsti per il 2018;
– non hanno presentato analoga istanza ad altro ente gestore di forme di previdenza obbligatorie;
– non hanno già beneficiato delle indennità previste dagli artt. 19, 20, 21, 22 (CIGS Covid) 27, 28 (Bonus autonomi iscritti alla GS INPS) 29 (lavoratori stagionali del turismo) 30 (lavoratori agricoli) 38 (lavoratori dello spettacolo) e 96 (collaboratori sportivi) del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 e dagli articoli 84, 85 e 98 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 e di non aver usufruito né del reddito di cittadinanza, né del reddito di emergenza, né delle prestazioni previste dall’art. 2 del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, del 30 aprile 2020.

Possono richiedere il bonus anche coloro che, in possesso dei predetti requisiti, hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione ai superstiti;

Le istanze potranno essere inviate ESCLUSIVAMENTE a mezzo mail, a decorrere dal 15 agosto e fino al 14 settembre 2020, avvalendosi di un apposito modulo, pubblicato sia in fondo a questo articolo che sul sito web dell’Ente www.inpgi.it.

Il modulo – che consiste in un file in formato PDF editabile – deve essere compilato ESCLUSIVAMENTE in modalità elettronica ed inviato a mezzo mail avvalendosi della funzione di spedizione automatica presente nello stesso, unitamente alla copia fronte/retro di un documento di identità.

NB: non saranno in nessun caso presi in considerazione eventuali file stampati e compilati a mano.

(Fonte: Inpgi Notizie)

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Articolo 21 GRUPPI

Solidarietà a Giulietti e Di Trapani dal Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige

Il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Controcorrente ed Articolo21 di Bolzano solidarizzano con il presidente ed il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso ed il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani per gli scomposti e sguaiati attacchi nei loro confronti.

“Non siamo tutti uguali” era e rimane l’incipit del manifesto fondativo di Controcorrente sposato dal gruppo dirigente del sindacato unitario dei giornalisti italiani, rifacendosi alla costituzione antifascista ed antirazzista, valori non mediabili e non sottoposti alle mode di uno strisciante e serpeggiante ritorno negazionista ad ideologie e comportamenti archiviati dalla storia.

Evidentemente la barra dritta tenuta dalla FNSI, da Articolo21 e dall’Usigrai danno fastidio.

E quando non si vuole accettare il gioco democratico cosa si fa? Si cerca di ribaltare il tavolo oppure inoculare il veleno della calunnia, dell’insulto, della delegittimazione.

Con grande fatica e tensione ideale, la FNSI ha riconquistato la centralità nelle relazioni sindacali con il governo e con gli editori e contribuito a riportare in carica all’INPGI un gruppo dirigente responsabile in grado di indirizzare l’istituto di previdenza dei giornalisti verso una nuova fase in grado di garantire l’autonomia della professione.

Rinnoviamo fiducia e stima nei vertici della FNSI e nella loro instancabile ed incessante azione per riaffermare sempre ed in ogni sede valori e diritti.

Il segretario regionale Rocco Cerone

I vicesegretari regionali Peter Malfertheiner e Lorenzo Basso

Il referente di Articolo21 di Trento e Bolzano Roberto Rinaldi

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Articolo 21 GRUPPI

Lorusso: «La FNSI nel circuito dell’odio per il suo ruolo: la rete non è porto franco»

Era inimmaginabile e fuori tempo che un Sindacato europeo nel 2020 si trovasse alle prese con attacchi squadristi la cui identità è così simile a quella di un’epoca di regime che sembrava passata per sempre. Eppure è accaduto alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in una democrazia dell’Unione europea. Ed è da questo assetto, quasi surreale, che inizia la riflessione di Raffaele Lorusso, il segretario nazionale della FNSI, il sindacato colpito direttamente da una macchina certamente organizzata che ha messo nel mirino il presidente Giuseppe Giulietti e una lunga serie di giornalisti che raccontano l’immigrazione e tutto ciò che ci gira attorno.

«Ci troviamo davanti ad insulti gravi ed è un fenomeno che, purtroppo va avanti da tempo. Lo stiamo analizzando sotto vari profili, intanto quello dell’aggressione vera e propria perché ci sono anche minacce di morte, di violenza fisica e tutto il corollario tipico dello squadrismo che non tollera e attacca ciò che non condivide. Poi – dice Lorusso – stiamo cercando di risalire alla fonte di questo fenomeno. La ‘macchina’ degli insulti ha una matrice o un’ispirazione neofascista e neonazista, ossia riferibile a gruppi che fanno della discriminazione un loro punto di riferimento ideologico. Inoltre c’è l’aspetto che riguarda l’identità di chi insulta e minaccia sul web, molto spesso siamo di fronte ad account o profili che difficilmente sono riconoscibili o riconducibili ad una persona fisica, eppure alimentano la famosa ‘batteria’ che parte con notizie specifiche, quelle sui migranti».

Le minacce a Giuseppe Giulietti, presidente della FNSI, sono l’indicatore che si è superato il segno e che si vuole attaccare un organismo intero, una funzione democratica, in questo caso il sindacato dei giornalisti. Cosa si fa ora, in concreto?

«Come ho detto, stiamo analizzando il fenomeno da tempo e ora lo monitoriamo con maggiore attenzione. L’avvocato Giulio Vasaturo, per conto della Federazione sta raccogliendo tutte le prove per presentare un esposto e procedere all’accertamento delle responsabilità con l’ausilio delle forze investigative e andremo fino in fondo a questa storia perché è gravissimo l’attacco a Beppe Giulietti e alla FNSI, quindi a tutti i giornalisti. Ricordiamo la genesi di questi attacchi: Giulietti, come sempre, ha difeso la professione e la democrazia, ha difeso i colleghi che smascherano le bufale sui migranti e in quest’ultimo periodo ce ne sono state molte. Mi riferisco, per esempio, alla notizia dei cani mangiati dai migranti a Lampedusa, che, oltre ad essere una palese bufala, è stata anche una storia capace di creare allarme sociale e tensione. I colleghi che hanno svelato la verità sono stati vittime di vili e pesantissimi attacchi, Giulietti ha fatto il Presidente della Fnsi e con la sua sensibilità li ha difesi. Questa è la storia. Poi c’è altro».

Ancora altro?

«Sì. Qui ci sono account e persone fisiche che non riconoscono l’Articolo 3 della Costituzione, che fanno delle discriminazioni razziali, ideologiche, politiche una loro idea precisa da promuovere e chiunque non la pensi o non sostenga ciò che dicono e pensano  finisce nel mirino. Questo è squadrismo. Che, peraltro, non si consuma solo con insulti in rete. Ci sono colleghi sotto scorta perché dagli insulti in rete si è passati al pericolo concreto per la loro incolumità fisica. Paolo Berizzi è sotto tutela perché ha scritto di gruppi neonazisti e dei loro affari, altri colleghi sono stati minacciati per lo stesso tipo di racconto. Tutto questo è impensabile, inaccettabile».

Da giornalista, come giudica il paradosso per cui chi smaschera le bufale viene preso di mira? Siamo vicini al nobilitare il falso di cronaca, l’opposto di ciò che si chiede ad un giornalista?

«C’è di più: non si tratta solo e sempre di pubblicare e veicolare sui social notizie false, il che è gravissimo. Qui siamo di fronte alla costruzione di bufale, una costruzione finalizzata ad avallare una certa idea politica. Mi spiego meglio: vogliamo dire che i migranti sono tutti violenti e sono un pericolo e non sono tutti in fuga dalle guerre? Bene, allora pubblichiamo il falso, come la storia dei cani»

E adesso: come si va avanti? Come si supera tutto questo?

«Intanto usiamo gli strumenti che ci sono. Denunce, richieste di accertamento delle responsabilità individuali sulle minacce, analisi dei profili fino ad arrivare a chi c’è dietro. Come giornalisti smascheriamo anche i mandanti, i finanziatori di questa macchina o bestia che crea bufale e muove centinaia di profili che insultano e minacciano. La Fnsi su questo sarà inflessibile. Inoltre va detto che la rete non è una zona franca, non può considerarsi tale e quindi le regole che valgono nel mondo reale debbono valere anche lì. Non si può pensare che sui social o nel web in generale siano sospesi i diritti né i doveri. Deve essere garantito il rispetto delle norme esistenti nel nostro ordinamento. Dire che la rete non è un porto franco per gli odiatori e per chi minaccia e insulta non c’entra nulla con la libertà di espressione».

Nelle ultime ore in questo circuito dell’odio e delle bufale sui migranti si è inserito dell’altro e di molto velenoso che riguarda proprio la nostra categoria, si parla di Inpgi, di conflitto di interessi, di soldi alla FNSI. Forse è un indizio per comprendere meglio i recentissimi attacchi al sindacato dei giornalisti. Non è che è proprio la FNSI ad essere sgradita?

«È chiaro che questo schema basato sull’odio e sull’aggressione sistematica di qualsiasi diversità va contrastato. Fuori, ma anche dentro la categoria dei giornalisti. È evidente da tempo come una parte minoritaria della categoria abbia solidi collegamenti con la centrale dell’odio e della falsità, forte anche del fatto che chi nella categoria è tenuto ad intervenire ha sempre la testa girata dall’altra parte. Sono quelli che facevano sponda con chi, nel precedente Governo, ha provato ad assestare un colpo mortale al pluralismo dell’informazione, cancellando i contributi proprio alle testate espressione delle differenze, di specifiche realtà territoriali, di comunità religiose e a Radio Radicale. Sono gli stessi che continuano a cercare sponde nel parlamento affinché venga commissariato l’Inpgi. Del resto, è un dato di fatto che, proprio nel corso dell’ultima campagna per il rinnovo dei vertici dell’Inpgi, c’è chi non ha esitato a recarsi dal presidente dell’Inps per cercare sponde sul fronte del commissariamento. Non c’è da stupirsi se chi non riesce ad assumere il controllo degli enti della categoria con il metodo democratico per eccellenza, ossia le elezioni, cerchi di provare a distruggere o a indebolire quegli stessi enti alleandosi con i propalatori di odio seriale. È la strategia del polo del rancore, radicato in una parte dell’attuale minoranza sindacale, che dopo aver straperso il Congresso della FNSI e le elezioni dell’Inpgi, adesso vorrebbe impedire il voto all’Ordine, accampando il pretesto del Covid-19. Una tesi molto singolare, se non proprio ridicola, considerato che le elezioni dell’Ordine cadono nello stesso periodo in cui si voterà per il referendum, per le regionali e per le comunali. Forse, non essendo in grado di elaborare una linea politica e una visione della professione, pensano che la soluzione sia quella di sospendere i processi democratici. Non hanno capito che sarebbe la fine dell’Ordine dei giornalisti. Ma forse è proprio questo che vogliono».

(Pubblicato su Articolo21, il 23/08/2020)

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SINDACATO

Attacco alla libertà di stampa da parte del presidente del Consiglio provinciale di Trento

Il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige-Südtirol Journalisten Gewerkschaft e l’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige stigmatizzano il grave attacco all’esercizio della libertà di stampa mosso dal presidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder che questa mattina, all’ingresso della buvette dell’aula, ha spintonato e strattonato i colleghi giornalisti Marika Giovannini, del quotidiano Corriere del Trentino, Giampaolo Tessari, del quotidiano Trentino, e Nicola Marchesoni, del quotidiano l’Adige, pronunciando nei loro riguardi espressioni decisamente censurabili, il tutto sotto gli occhi di alcuni consiglieri provinciali. 

Si tratta di un atteggiamento del tutto intollerabile che lede in profondità la dignità dei tre colleghi e dell’intera categoria professionale. 

Nell’esprimere piena solidarietà a Marika Giovannini, Giampaolo Tessari e Nicola Marchesoni, Sindacato FNSI ed Ordine manifestano piena disponibilità a sostenerli in ogni iniziativa che intenderanno assumere a tutela della loro dignità professionale.

Rocco Cerone – Segretario del Sindacato Regionale dei giornalisti Fnsi 

Mauro Keller – Presidente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige 

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#Controcorrente SINDACATO

#ControCorrente: «Elezioni dell’Ordine, rinvio è sospensione della democrazia»

Il presidente del Cnog Carlo Verna scommette sul virus contro i colleghi di tutta Italia che, a partire dal 27 settembre, sono pronti ad andare alle urne per dare una nuova governance all’Ordine dei giornalisti. Verna lo fa in solido con i presidenti dell’ordine Lombardo e Campano, Alessandro Galimberti e Ottavio Lucarelli, che hanno manifestato l’intenzione di non voler organizzare le elezioni regionali nelle date indicate. Per il rischio Covid, sostengono. E mentre l’Italia sta tornando alla vita normale, il presidente del Cnog, giocando di sponda con i presidenti suoi sodali di Lombardia e Campania, prova a rinviare a data da destinarsi l’apertura delle urne: l’ennesima sceneggiata offerta dall’Ordine dei giornalisti.

Il 20 e il 21 settembre 50 milioni di italiani andranno a votare per le elezioni regionali e per il referendum, compresi gli abitanti di Lombardia e Campania. Ma il 27 settembre secondo Verna, Galimberti e Lucarelli 10 o 12 mila giornalisti (la percentuale di votanti nella categoria non supera il 10% degli aventi diritto) non possono andare a votare per il rinnovo dei consigli regionali dell’Ordine e neppure per il collegio nazionale unico. Il rischio Covid ed elezioni rinviate all’autunno inoltrato (quando davvero l’epidemia potrebbe rialzare la testa) o magari sine die, conserverebbero per qualche altro mese la poltrona a presidenti che, evidentemente, hanno avuto sentore di avviso di sfratto.

#ControCorrente si augura che su questa sospensione della democrazia nell’Ordine nazionale dei Giornalisti voglia intervenire il ministro di Grazia e Giustizia, usando i poteri sostitutivi che la legge gli conferisce.

Per #ControCorrente la riforma dell’Ordine dei Giornalisti, dall’accesso alla professione ai collegi di disciplina, non è più materia rinviabile. Si è già perso molto tempo in questioni bagatellari e di autoconservazione, mentre la professione si sta riorganizzando da sola superando le azioni incerte dell’ordine.